UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

15° Luglio

 

VIRTU' CRISTIANE E BEATITUDINI - PAZIENZA NELLE PERSECUZIONI 

 

Beati quei che soffrono persecuzioni per amore della giustizia, perché di questi è il regno dei cieli (S. Matt., V, 10). Beati siete voi, quando gli uomini vi malediranno, e vi perseguiteranno, e diranno di voi falsamente ogni male per causa mia. Rallegratevi, ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli (S. Matt., V, 11). 

 

 

1° Preludio. «È questa l'ultima e la più perfetta delle beatitudini, perché porta più vivamente in se stessa l'impronta ed il carattere del Figlio di Dio. Per questo Gesù vi si ferma, e la riprende sotto parecchie forme» (Bossuet). 

 

2° Preludio. Lo credo, Signore, soffrire per voi è una grazia. Sostenetemi con la vostra forza. 

 

1° PUNTO: Beata sofferenza. — Beati i peccatori pentiti che, oppressi dalla contrizione, si liberano dai legami del demonio e del mondo, offrono a Dio l'effusione delle lacrime, e sostengono coraggiosamente la lotta per restargli fedeli! — Beati gli apostoli, i pastori, i maestri cristiani, angeli custodi visibili della gioventù, che sono contraddetti, maledetti, calunniati, disprezzati, rigettati dal mondo come il divin Maestro! Beato il giusto che soffre per la giustizia! Egli è simile al Maestro divino, che è stato l'Agnello immolato fin dal principio, la vittima, della salute, della riparazione, della redenzione. Nostro Signore ci ha predetto questa somiglianza con lui: «Il discepolo non è al disopra del Maestro; come il mondo mi perseguita, perseguiterà anche voi. Voi sarete come agnelli fra i lupi: vi trascineranno davanti ai tribunali, incontrerete contraddizioni. fin nelle vostre famiglie. Molti vi odieranno per me, ma voi non sarete felici di somigliare al vostro Maestro?» (S. Matt. X). 

 

2° PUNTO: Gesù e gli apostoli. — Gesù è stato immolato fin dal principio (Apoc. XIII, 8). In figura egli vive in Abele ucciso dal fratello; in Isacco condotto dal padre al luogo del sacrificio; in Giuseppe venduto agli stranieri; in David tradito da Assalonne e abbandonato dai propri ufficiali; in Giovanni Battista messo a morte per la virtù. Gesù fu sacrificato con i rifiuti che ricevette a Betlemme, con la persecuzione d'Erode e la fuga in Egitto, con la gelosia degli abitanti di Nazareth che volevano gettarlo dall'alto delle colline, con gl'intrighi dei farisei; intrighi che durarono tutt'un'annata, e che terminarono con le giornate orribili della Passione. Sofferse tutto questo con gioia per la gloria del Padre e per la nostra salute. I discepoli non sono al disotto del maestro. Gli apostoli stessi furono perseguitati. Perché annunciavano il Cristo, e predicavano la redenzione, furono presi e flagellati: ma ritornando dai tribunali si rallegravano d'aver avuto la grazia di soffrire per Gesù Cristo (Atti V, 41). Tutti ebbero l'eroico coraggio d'affrontare la morte per il Salvatore, e se san Giovanni non è morto nel supplizio, fu per un miracolo, e questo miracolo non gli toglie il merito del martirio. San Paolo vedeva con gioia il coraggio dei discepoli nella persecuzione, e scriveva ai Tessalonicesi: «Ci gloriamo in voi, nelle Chiese di Dio, per la pazienza e per la fedeltà in mezzo alle persecuzioni e le tribolazioni che avete da sostenere. E' questo il segno dei disegni di Dio che vuol rendervi degni del suo Regno. E' per questo che voi soffrite. Ma a suo tempo Dio colpirà coloro che vi perseguitano, e vi farà godere del riposo con noi, quando nostro Signore discenderà dal cielo, e apparirà con gli angeli, ministri della sua potenza» (II ai Tessal. I, 4). 

 

3° PUNTO: La beatitudine. — Attendendo la gioia dei cieli, i perseguitati provano già una gioia intima sulla terra. E' una ricompensa della grazia divina. «Essi vedono il frutto di ciò che hanno sofferto, ci dice il profeta, e ne sono sazi» (Isaia LIII, 2). E' la gioia intima dell'apostolato e il trionfo della sofferenza e del sacrificio: «Il mio servo è giusto, e mediante l'insegnamento della sua dottrina renderà giusti un gran numero di uomini... Io gli darò una moltitudine di discepoli: egli vincerà i nemici, e ne dividerà le spoglie» (Isaia LII, 11-12). Questo s'applica al Salvatore, ed a quelli che propagano il suo regno, cioè la salute delle anime! Che ricompensa consolante per le lacrime versate, le fatiche sopportate, le persecuzioni subite e l'odio del mondo! Il regno dei cieli! Ecco la ricompensa eterna dei perseguitati: è stata loro acquistata, non sarà loro rapita. Amare Gesù sopra ogni cosa, amarlo più dei disprezzi e delle persecuzioni è una grazia che si scambierà con la gioia del cielo (S. Luca X, 42). Lodare Dio nella persecuzione vuol dire procurargli una grande gloria: è la strada per la quale la salute viene da Dio (Ps. XLIX, 15-23). 

 

Risoluzione. — Dopo Gesù che porta la croce con gioia, con gli apostoli ed i martiri che lodavano Dio nelle persecuzioni, portiamo generosamente la croce quotidiana. — Il Cuor di Gesù amava la croce redentrice (Ps. LXVIII). Amiamo la croce d'ogni giorno, il lavoro, la fatica, l'umiltà, l'oscurità. Sopportiamo con una dose di pazienza le incomodità della vita comune e le prove che la Provvidenza ci invia. 

 

FIORETTO. — Recita sovente il Gloria Patri.

 

Oggi hai fatto il fioretto? scrivi il tuo nome e offri una rosa a Gesù e Maria CLICCA QUI

 

 

CAPPELLINA

 

 

 

 Sito versione Desktop