UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

12° Dicembre

 

SAN GIOVANNI BATTISTA PREDICA LA PENITENZA 

 

Ed egli andò per tutto il paese intorno al Giordano, predicando il battesimo di penitenza per la remissione dei peccati. Conforme a quanto sta scritto nel libro dei Sermoni d'Isaia profeta: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore; raddrizzate i suoi sentieri (S. Luca, III, 3). 

 

1° Preludio. Durante tutto l'Avvento la Chiesa ci invita ad ascoltare S. Giovanni Battista, che predica la penitenza per preparare gli uomini alla nascita ed alla grazia del Redentore. 

 

2° Preludio. O Gesù, anche voi avete voluto essere penitente per noi non avendo bisogno di penitenza per voi stesso. Aiutatemi a comprendere ed a gustare la penitenza. 

 

1° PUNTO: Importanza della penitenza. — Non per propria iniziativa, ma per un impulso divino san Giovanni predica la penitenza in tutta la regione: «La parola di Dio si fece intendere a san Giovanni» dice il Vangelo. Lo Spirito Santo l'ha incaricato di questa predicazione, come già lo stesso Spirito aveva fatto con lui. La penitenza è sempre una condizione necessaria per preparare le anime alla venuta del Salvatore. Nostro Signore stesso non ha predicato la penitenza come Giovanni Battista? «Gesù, dice san Matteo, cominciò a predicare ed a dire: Fate penitenza, perchè il regno di Dio è vicino» (IV, 17). Aveva dunque a cuore la penitenza, l'amava, lavorava a suscitarla ed a spanderla. La sua vita è stata qualche cosa di diverso dalla penitenza? Egli amava gli uomini divenuti suoi fratelli, ed era contristato e confuso dei loro peccati. Si è incaricato di soddisfare per loro alla giustizia del Padre: ecco perché ha unito la penitenza più rigorosa all'innocenza più perfetta. Il peccato dell'uomo meritava una penitenza infinita, poiché offendeva una maestà infinita. Nostro Signore è venuto a riscattarci da questa penitenza senza fine, a condizione che noi c'imponessimo una penitenza temporale, alla quale egli stesso darebbe il massimo valore soprannaturale ispirandolo per virtù della grazia ed unendolo alle sue soddisfazioni che sono d'un merito infinito. Egli ha praticato per tutta la vita la più rigorosa penitenza; l'ha cominciata venendo al mondo, nascendo in una stalla abbandonata. Ha sofferto l'esilio, ha vissuto da fuggitivo quasi subito dopo la nascita, si è consacrato al lavoro, alla servitù, alle umiliazioni, al supplizio più crudele ed alla morte più ignominiosa e la più sanguinosa. Uniamo la nostra penitenza alla sua che ci affida come nostro tesoro. Qual è stata finora la mia penitenza, in confronto a quella di san Giovanni Battista e dei santi? 

 

2° PUNTO: Effetti e vantaggi della penitenza: — San Giovanni Battista la chiama un battesimo; bisogna che lavi il peccatore, in modo che non gli resti alcuna macchia che possa spiacere agli occhi di Dio. Sant'Agostino la chiama un «dolore sincero ed una vera amarezza del cuore» (De Doct. christ.). San Basilio la chiama un atto di giustizia ed una compensazione dell'offesa che si commette contro Dio (Hexam.). San Giovanni Crisostomo la chiama una santa collera ed una giusta vendetta accompagnata da odio, da detestazione ed orrore del peccato (Hom. 4 ad pop., Ant.). San Tommaso la chiama una virtù che opera una distruzione totale del peccato; una soddisfazione completa alla giustizia di Dio ed una rinnovazione totale del peccatore (III part., q. 95). La mia penitenza assomiglia a queste descrizioni? Sono stato completamente lavato da questo battesimo? Sono stato penetrato da un vivo dolere e abbeverato da un'amarezza salutare? La mia penitenza è davvero una giusta compensazione, e la giustizia divina può essere soddisfatta da questa punizione che ho imposto a me stesso? Ho interamente distrutto in me il peccato e l'affetto al peccato? Vedendo il dolore e l'amarezza che nostro Signore ha provato al Getsemani e le sofferenze espiatrici che ha voluto subire nella flagellazione e sul Calvario, non devo arrossire dell'insufficienza della mia penitenza? Mediterò ciò che nostro Signore ha domandato a santa Margherita Maria: «Sappi che io sono un maestro santo, che insegna la santità; sono puro, e non saprei soffrire la minima macchia». E ispirando al suo cuore una penitenza profonda aggiungeva: «Ecco il divin purgatorio del mio amore, dove devi purificarti in tutto il tempo della vita». Gesù e Maria non sono venuti anche in questi ultimi tempi a reclamare la penitenza in parecchie manifestazioni soprannaturali. 

 

3° PUNTO: Pratica della penitenza. — Che farò in pratica? Cercherò prima la solitudine, il silenzio ed il raccoglimento, in cui lo Spirito Santo m'insegnerà la penitenza, come ha fatto a Giovanni Battista. Riandrò nell'amarezza del cuore i peccati della vita passata, come faceva Isaia. Farò tutto, ed accetterò tutto in spirito di penitenza. Accetterò in spirito di penitenza le croci che mi verranno dalla Provvidenza, dalle mie proprie infermità o dal prossimo. La penitenza è l'unico mezzo per calmare la collera di Dio e preparare la sua venuta in me, ma io considero più ancora il motivo del più puro amore che è più conforme allo spirito del Sacro Cuore. Piangerò i miei peccati, perché hanno contristato Cuor di Gesù, perchè sono atti d'ingratitudine verso di lui. Ne mediterò sovente l'agonia e la flagellazione. 

 

Risoluzioni e preghiera. — Datemi, o Gesù, questo vero battesimo di penitenza che valga a riconciliarmi con voi e per sempre, il battesimo delle lacrime, il battesimo del vostro Spirito, che è uno spirito di santità. Battezzatemi con il fuoco del vostro divin amore. Io acconsento a passare attraverso al battesimo del sangue per espiare i peccati. Voi mi avete ben dato tutto il vostro! — Datemi lo spirito di penitenza di David, di Giovanni Battista, di Maddalena, di Pietro e d'Agostino. Io offrirò le azioni d'ogni giorno con questa spirito. Accetterò le croci che la Provvidenza m'invierà. 

 

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