UN ANNO CON IL SACRO CUORE

 

15° Dicembre

 

L'UMILTA' DEL PRECURSORE 

 

E lo interrogarono dicendogli: Come dunque battezzi tu, se non sei il Cristo, nè Elia, nè il profeta? Giovanni rispose loro e disse: Io battezzo nell'acqua, ma vi ha in mezzo a noi uno che voi non conoscete. Questi è quegli che verrà, il quale è da più di me; a cui io non son degno di sciogliere il legaccio delle scarpe (S. Giov. I, 25). 

 

1° Preludio. S. Giovanni Battista si mette al piedi di Gesù: che esempio d'umiltà! 

 

2° Preludio. Signore, datemi la grazia d'amare e di praticare la vera umiltà per imitarvi e per piacervi. 

 

1° PUNTO: Profonda umiltà di san Giovanni Battista. - La Chiesa ci propone l'esempio d'umiltà del Precursore per prepararci a ricevere Dio che viene a guarire l'orgoglio e salvarci con l'umiltà del presepio. Infatti l'umiltà di san Giovanni Battista è così grande che sfolgora nelle risposte ai Farisei. Con le austere virtù e l'eroica pazienza egli ha guadagnati i cuori per volgerli verso Dio. La sua santità ricorda e supera quella dei più grandi profeti. Nostro Signore stesso dovette proclamare la grandezza dei meriti di lui e della missione che avevano fatto abbastanza presagire i miracoli della nascita. Malgrado tutto questo, egli diede la più umile risposta ai Farisei che vennero a domandargli se egli era Elia o un profeta. Subito portò l'attenzione sul Salvatore, e disse: «Io sono la voce che grida nel deserto: raddrizzate la via al Signore». E quando essi insistettero, si mise ai piedi del Salvatore dicendo: «Colui che verrà dopo di me era prima di me, ed io non sono neanche degno di slegargli i legami dei calzari» Giovanni non vuole alcuna stima, nessuna lode, non pensa a sè che per abbassarsi. 

 

2° PUNTO: Lezioni d'umiltà date da nostro Signore e dalla Sacra Scrittura. — Non era conveniente che il Precursore mostrasse lo stesso spirito di cui nostro Signore doveva essere animato? Nostro Signore non doveva insegnarci l'umiltà in tutti i giorni della vita mediante gli esempi ed i consigli?. Che vi poteva essere di più propizio a guarire l'orgoglio e ad ispirarci l'umiltà, che la nascita del Re del cielo in una stalla, con fasce invece della porpora ed una mangiatoia invece di un trono? Nostro Signore non ha scelto l'umiltà fuggendo davanti al re Erode, invece di rovesciarlo dal trono, lavorando con un lavoro servile per tanti anni a Nazareth e domandando il Battesimo di penitenza a Giovanni Battista, abbassandosi fino a baciare i piedi dei discepoli, accettando il supplizio degli schiavi sul Calvario? Nostro Signore nulla ha avuto tanto a cuore quanto d'insegnarci l'umiltà, sorgente di tutte le grazie, come l'orgoglio è sorgente di tutti i peccati è della dannazione. Egli ci ha fatto notare che l'umiltà era il sigillo di tutta la sua vita: «Imparate da me che sono mite ed umile di cuore». San Paolo ha riassunto così tutta la vita di nostro Signore nell'umanità: «Il Cristo si è umiliato facendosi obbediente fino alla morte» (Ai Filip. II, 8). Nostro Signore ha raccomandato l'umiltà nelle parabole: in quella dei Farisei e dei pubblicani, in quella degl'invitati a nozze. L'ha insegnata ad ogni occasione. Quando gli apostoli si disputavano fra loro un certo primato, egli disse loro: «Il più grande si faccia il servo di tutti» (San Matt. XXIII, 11). Quando volevano allontanare da lui i bambini, disse: «Se voi non diverrete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli». Anche i libri santi avevano tanto raccomandato l'umiltà! I Proverbi dicono che essa è da preferire alla gloria ed alla fortuna (Prov. XV, 33). È meglio essere umiliati con quelli che sono dolci che dividere il bottino con gli orgogliosi (Prov. XVI, 19). L'Ecclesiastico consiglia in modo particolare l'umiltà ai grandi e ai potenti di questo mondo: «Più siete grandi e più umiliatevi in tutto, e troverete grazia davanti a Dio. Dio solo è grande e la nostra umiltà l'onora». (Eccl. III, 20). 

 

3° PUNTO: Eccellenza dell'umiltà. — Ma perchè dunque l'umiltà è così preziosa? Perchè è la verità, è il rimedio dell'orgoglio. È la verità. Che cosa ero io prima della nascita? Il nulla. Che cosa ero dopo la formazione? Un po' di limo, terra, fango. Che cos'ero dopo la nascita? Un nemico di Dio, privato della grazia e della ragione. Ed ora, che cosa sono? Un peccatore fragile che senza la grazia è capace delle più vergognose debolezze. Che sarò più tardi? Il corpo sarà preda dei vermi e della putredine, l'anima sarà preda delle fiamme, se non sono umile di spirito e di cuore. L'umiltà è il rimedio dell'orgoglio. Ma per questo non basta riconoscere il proprio nulla, e accettare umiliazioni meritate. Accettandole noi non facciamo che il nostro dovere, non ripariamo nulla, e non possiamo dire: «Siam servi inutili». Nostro Signore non ha accettato umiliazioni immeritate? È anzi mediante le umiliazioni immeritate che ci ha manifestato l'amore, riparando così al nostro orgoglio.. Per questo egli ha amato i disprezzi, ed è stato veramente umile di cuore. E noi, vogliamo veramente guarire l'orgoglio, riparare le mancanze, aiutare, soccorrendo il prossimo con le riparazioni? Amiamo l'umiltà, amiamo i disprezzi e le umiliazioni; poichè come l'orgoglio allontana la grazia, così l'umiltà l'attira. Il Cuor di Gesù ama gli umili. 

 

Risoluzioni. — Cercherò l'umiltà di spirito e di cuore. Avrò bassi sentimenti di me stesso, e questo sarà giustizia: accetterò i disprezzi e le umiliazioni, anzi desidero amarli per divenire simile a nostro Signore ed unire il mio sacrificio al suo. 

 

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