UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

12° Settembre

 

LA NASCITA DI GESÙ CRISTO.

 

Atto della presenza di Dio ecc. come il primo giorno.

 

Virtù: Amor di Dio.

 

Il P. Cochem e la Emmerich, come leggesti ieri, dicono entrambi che i due Santi Sposi giunsero a Betlemme il venerdì, e che Gesù nacque appena alla mezzanotte fra il Sabato e la Domenica. La notte la passarono in quella incomoda spelonca, e il Sabato in cui gli Ebrei si astenevano da ogni occupazione profana, queste due pure tortorelle se ne stettero nei forami della pietra, cioè raccolti in orazione. Giunta intanto la santa notte di Natale, Maria disse a Giuseppe che l'ora che tanti e tanti Patriarchi e Profeti avevano sospirato era arrivata; ch'essa non aveva bisogno di assistenza, ma solo dovevano prepararsi ambedue con preghiere ardentissime, per ricevere quanto più degnamente potessero il Salvatore. — Allora Giuseppe andò in un compartimento della grotta (che si mostra tuttora ai pellegrini), Maria in un altro; ed essa fu rapita in un'estasi così meravigliosa e sublime, come mai non era stata innalzata, riconoscendo chiaramente il mistero che andava a compiersi. E troppo bello ciò che fu rivelato alla Venerabile Margherita del SS. Sacramento su San Giuseppe nella stalla, per poterlo omettere. Sebbene con la semplicità delle sue rivelazioni si discosti un pochino dal parere di altri, si tiene però sempre fedelmente attaccata al Santo Vangelo. Essa dice che Giuseppe non preparò nulla nella grotta, che questa era come doveva essere, e come l'Eterno Padre aveva preordinato che fosse, per la nascita del suo divin Figlio, che voleva comparire in terra nella massima povertà. San Giuseppe al primo entrarvi fu riempito di Spirito Santo, e quando si mise in un sito un po' appartato in orazione, Iddio risvegliò nel suo cuore un così infuocato, puro e santo desiderio della venuta del Messia, quale nessuno dei Patriarchi non aveva avuto giammai. Fu rivestito di una divina purezza, che lo preparò a ricevere ed adorare il neonato Figlio di Dio. Egli venne innalzato alla più alta contemplazione, a cui mai, dopo la Beatissima Vergine, creatura alcuna fosse giunta, e in quella fu talmente trasportato da amore per l'Unigenito del Padre, che umanamente ci è impossibile l'intenderlo. Dice pure che nel momento in cui il divin Bambinello sortì dal seno purissimo di Maria, e si donò alla terra, sparse dalla sua anima divina raggi d'inesplicabile chiarezza, che penetrarono quelle di Maria e Giuseppe, per cui riconobbero che il Bambino era nato. Questo splendore scoprì a San Giuseppe lo stato verginale di Maria, e la purezza della beata Natività. Soggiunse che, quando si avvicinò al Verbo incarnato per adorarlo, gli baciò con inesplicabile amore i piedini, e gli portò l'affettuosissima ed umile offerta di tutto se stesso, e che il resto dei 40 giorni visse sempre come estatico, sollevato alla contemplazione del sublime mistero di Dio in un presepio. Vide gli Angeli che vennero a migliaia ad adorare il Santo Bambino, sentì la musica ed i canti di giubilo delle celesti schiere per questa preziosissima Nascita, e passò quelle settimane in un profondo silenzio, astenendosi dal discorrere con i pastori e coi Re Magi, cosa che contribuì non poco all'ammirazione di quelle grandi anime. Fin qui la Venerabile Margherita. Paragona ora il fervore di queste due SS. Persone, nel prepararsi a ricevere Gesù, con le disposizioni che tu dovresti apportare alle tue Comunioni, e vergognati dell'indifferenza mostruosa dei tuoi apparecchi. E per esser la distanza tanto maggiore fra te e Gesù (quanto minori sono i tuoi meriti da quelli di Maria e Giuseppe), non cresce anzichè diminuire il tuo obbligo di fare ogni sforzo per comprendere, e render grazie al Signore, d'un beneficio che non ha nome, e che riempie di stupore tutti gli Angeli del Paradiso? Sarebbe immensa grazia, se Gesù Sacramentato si desse ai perfetti; ma darsi a chi non fece altro che offenderlo?! Oh Dio! che miracolo d'amore! Oh! non farti illusioni, il non poter fare l'apparecchio della Santa Comunione, il non poterti infiammare del divino amore, dipende dal tenere abitualmente mente e cuore infangati nelle cose terrene, che levano la possibilità di volare verso Iddio. A te sta fare ogni sforzo per rompere queste degradanti catene. La grazia farà poi il resto, e tu incomincerai a corrispondere al gran fine per cui sei stato creato.

 

MASSIMA. - Pare impossibile: Dio comanda che lo amiamo, ci ama per il primo, viene a farsi nostro, e noi non gli corrispondiamo!

 

GIACULATORIA. - Caro S. Giuseppe, ottienimi un poco del tuo fervore nella stalla di Betlemme, per quando Gesù si degna scendere nell'anima mia.

 

ORAZIONE. - O eletto fra tutti gli uomini a Padre putativo di Gesù Bambino, fatemi conoscere la preparazione, che premetteste all'onore di accogliere fra le vostre braccia il Figlio di Dio fatto uomo; affinchè io cerchi d'imitarvi, quando vado a ricevere lo stesso Gesù nella santa comunione. Riscaldate con un raggio del vostro cuore innamorato il mio tiepido cuore, affinchè si svegli a un grande amore d'affetti ed opere, per cui, scordando me stesso e il mondo, ami tutto solo in e per Gesù.

 

FIORETTO. - Fa, potendo, una visita in Chiesa al SS. Sacramento, e se non puoi, nella tua stanza, cercando d'eccitare in te grandi affetti d'amore, per il Cuor di Gesù.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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