UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

30° Settembre

 

SANTA MORTE DI GIUSEPPE.

 

Atto della presenza di Dio ecc. come il primo giorno.

 

Rappresentati la santa Casa di Nazaret.

 

Virtu: Olocausto di carità.

 

Vorrei scrivere in ginocchio quest'ultimo capitolo, così indegno mi riconosco di farlo. Se Santa Teresa è comparsa dopo morta a un Carmelitano e ad una Carmelitana per avvertirli di non dir più ch'era morta di malattia, perchè essa non era morta che incendiata dalla carità: che cosa si dovrebbe rispondere di San Giuseppe, se qualcuno osasse mettere in dubbio il motivo della sua morte? Gesù e Maria, che lo conoscevano, se ne rallegrarono, sebbene compiangessero di cuore di perdere la sua cara compagnia. Il P. Cochem dice: «La malattia di San Giuseppe altra non essere stata che quella della sposa innamorata del Cantico dei Cantici di Salomone, che dice di sè: «Di' al mio amato che sono ammalata d'amore», perchè il fuoco della carità che arse fin dai suoi più verdi anni quel cuore benedetto, crescendo di giorno in giorno, consumò fino all'ultimo tutta la sua vitalità. Giaceva dunque questo grande amante languente d’amore, finchè dalla gran violenza gli si spezzò il cuore fra le braccia di Gesù e di Maria. Oh beata morte! oh che dolce e soave fine! Deh! fa, o mio Gesù, che ancor io muoia della morte del giusto, e che i miei ultimi momenti gli rassomiglino!» Fin qui Cochem. La Venerabile Agreda dice: Un giorno prima del suo transito santissimo, San Giuseppe ebbe un'estasi, che gli durò ventiquattro ore. In questa contemplò senza velo l’Essenza divina, e tutto ciò che credeva con la fede dei divini Misteri gli fu svelato. Maria vide nell'anima di Gesù tutta la rivelazione che ebbe Giuseppe. L'anima del Santo moribondo ritornò ai sensi, ma quasi come divinizzata. La Madonna allora lo pregò di benedirla per l'ultima volta, ed egli accondiscese; dopo essa gli baciò la mano con un rispetto e un amore tutto filiale, quindi lo pregò di salutare in nome suo i santi Padri del Limbo. Giuseppe la ringraziò di quanto aveva fatto per lui, e le chiese perdono, se mai l'avesse lasciata mancare di qualche cosa. Le sue ultime parole a Maria furono: «Tu sei benedetta fra le donne, o prescelta fra tutte le creature. Angeli ed uomini ti debbono lodare, e tutti i popoli confessare e benedire la tua dignità. Per tuo mezzo sarà conosciuto, adorato e glorificato per tutti i tempi futuri il Nome dell'Altissimo, e benedetto dagli Spiriti beati, per aver creata te, la più eccellente fra tutte le creature. Io spero di godere la tua vista nella patria celeste». Allora, soggiunge la Venerabile Agreda, Giuseppe si rivolse al suo creduto Figlio, e si sforzò di piegare innanzi a Lui le ginocchia; ma Gesù lo prevenne, prendendolo fra le braccia, e con queste sostenne con ineffabile amorevolezza il capo al moribondo. Giuseppe chiese a Gesù la santa benedizione, e perdono dei mancamenti che aveva commessi nel servigio di lui. Protestò di credere esser Egli l'Unigenito del Divin Padre, e lo ringraziò di averlo scelto fra tutti gli uomini per sposo della sua santissima Madre, e suo padre putativo. Gesù gli rispose che riposasse in pace, e lo incaricò di portare ai santi Padri nel Limbo la consolante nuova della prossima loro redenzione. In questo colloquio Giuseppe si addormentò placidissimamente nel Signore. Fin qui Agreda. Il suo beato transito fu festeggiato con cantici dagli Angeli che lo circondavano. Al comando di Gesù, i celesti spiriti portarono l'anima candidissima di S. Giuseppe dai santi Padri e Profeti. Essa comparve nel Limbo con grande splendore, ed annunziò la vicina Redenzione, riempiendo le anime dei Giusti, che l'attendevano, di un giubilo straordinario. Maria preparò al modo degli Ebrei, con le proprie mani, con fiori unguenti e aromi, la spoglia mortale di San Giuseppe, e gli Angeli l'aiutarono in questo pietoso ufficio. Una gran luce avviluppava il Corpo Santo in modo così ammirabile, che non ne lasciava veder altro che il viso. Un odore di Paradiso incomparabilmente più forte delle erbe aromatiche, e però soavissimo, sortendo dalla salma, si spandeva per tutto il paese, attirando una gran folla alla Santa Casa di Nazaret; e tutti restavano ammirati della bellezza e freschezza giovanile del volto di San Giuseppe. Esso che in vita era così poco curato dagli uomini, fu sepolto con un grande accompagnamento. La Beata Vergine non dimenticò la minima cosa, ma tutto dispose perfettamente bene. Essa conservò durante tutta la funzione una compostezza da Angelo, ed il suo aspetto spirava pace e soavità. San Giuseppe aveva 60 anni e qualche giorno, 27 dei quali aveva passati in compagnia di Maria. La pena della Madonna era dolce e placidissima, ma profonda e continuativa. Essa conosceva il grado di santità che Giuseppe aveva raggiunto, e quanto più prezioso è l'oggetto che si perde, tanto più sensibile ne è la mancanza. Di tutte le virtù di San Giuseppe, la più forte fu la carità. L'amore era anche, come dissi, la cagione della sua infermità e della sua morte, spezzandone e consumandone del tutto il cuore. Tutto ciò è narrato dalla Venerabile d'Agreda. Così è morto Giuseppe! Oh moriamo noi pure a tutto il terrestre, affinchè nella nostra ora estrema questo Santo così insigne ci riconosca ed assista come suoi cari figli!

 

MASSIMA. - Si raccoglie quello che si è seminato. San Giuseppe seminò molto, e la sua messe fu abbondantissima...

 

GIACULATORIA. - Accendi, o caro San Giuseppe, il mio cuore d'amore per i Cuori SS. di Gesù e di Maria, affinchè io possa spirare in un atto di perfetta carità.

 

ORAZIONE. - O caro Santo mio Protettore, e Padre Putativo di Gesù, mi prostro ai vostri piedi e vi offro il mio povero cuore, affinchè lo offriate al Cuore di Gesù, per le mani di Maria SS. Con lui vi do quanto ho, quanto sono, e quanto aver posso. Imprimete nella mia memoria le vostre virtù, per uniformarci la mia condotta, e tutti i miei sentimenti.. Aiutatemi, o caro San Giuseppe, a diventare paziente, ubbidiente, caritatevole e umile come eravate voi. Ottenetemi la grazia di vedere in ogni cosa Gesù, di tendere sempre a Gesù, di crescere ogni giorno nell'amore di Gesù, per spirare finalmente nel Cuore Suo Divino. Pregate Maria ad essermi madre, a guidarmi per mano, a liberarmi dai pericoli per l'anima, e ottenermi tutte le grazie necessarie alla mia santificazione. Infine, o Santo benedetto, per i meriti della vostra preziosissima morte, e per l'amore che portavate a Gesù e Maria, fatemi santo in vita, e più santo in morte. Così sia.

 

FIORETTO. - Date un'elemosina per Messe in onor di San Giuseppe, per ringraziarlo di tante grazie che vi ha accordate, e per ottenere da lui una buona morte, oppure ascoltate una Messa a questo fine.

 

ULTIMI PROPOSITI.
1.° Propongo di frequentare d'ora in poi i SS. Sacramenti tanto quanto il mio confessore me lo permetterà, pregandolo di concedermi questa grazia spesso.

 

2.° Di farmi iscrivere, se già non lo sono, in qualche Confraternita di San Giuseppe, e forse anche al suo culto perpetuo.

 

3.° Di recitare ogni giorno almeno un Pater a San Giuseppe, premettere la Novena alla sua festa, e contribuire con una elemosina alla celebrazione della solennità di San Giuseppe, nella mia parrocchia od altrove.

 

4.° Di rinnovare ogni anno nella sua festa, il giorno del suo Patrocinio e dello Sposalizio, la dedica di me stesso e della mia famiglia al Santo Patriarca.

 

5.° E finalmente di propagarne, come posso, la devozione.

 

Dio mi aiuti ad eseguirlo.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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