UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

14° Novembre

 

ESEMPIO 

 

IL CARDINAL MASSAIA 
La devozione a San Giuseppe non poteva difettare nell'anima veramente apostolica del Cardinal Massaia. Al suo primo arrivo in Abissinia, egli trovò che non si venerava in quella regione il glorioso Sposo di Maria; onde quei popoli rimasero oltremodo meravigliati nel sentire che era stato proclamato Patrono della Chiesa universale. L'intrepido missionario si mise a propagarne il culto con uno zelo indefesso, volendo che a Lui venisse dedicata la chiesa della missione di Escia, la quale fu così la prima che in Abissinia avesse quel titolo. Nelle continue tribolazioni di cui abbonda il ministero apostolico, il Cardinal Massaia non tralasciò mai di ricorrere fiducioso a San Giuseppe, riportando sempre aiuto e conforto. Nel fondare la detta missione di Escia, si avvide che mancava l'acqua: ricorse, con la sua solita fiducia al santo Patriarca, ed egli provvide tosto una sorgente che si potrebbe dire miracolosa, «perchè, come osserva nelle sue memorie l'inclito Cappuccino, scaturisce dalla spaccatura di un masso, che sorge isolato sulla punta di un sollevamento vulcanico, composto di grossi ciottoli. Sembra difficile che quella vena d'acqua venga da strati sotterranei, nè pare probabile che derivi da depositi superficiali di piogge». Merita speciale attenzione il fatto seguente. «Da molti anni, così scrive lo stesso missionario, io soffrivo di presbitismo. Ritornato in Europa nel 1867, prima di avviarmi nuovamente alla missione, mi provvidi di una buona quantità di occhiali di diverso grado, poichè in Africa era impossibile trovarne. Ne feci uso per parecchi anni, sostituendo un grado superiore all'inferiore. Finalmente non avendone più un paio che mi servisse, e non sapendo dove trovarne e come rimediare, presi tutti gli occhiali e andai a riporli sotto l'immagine di San Giuseppe, dicendogli che, se voleva ch'io continuassi a lavorare nella vigna del Signore, pensasse egli a ridarmi la vista. Da quel giorno sino ad oggi, 1884, io ho letto e scritto senza difficoltà alcuna e senza bisogno di occhiali. 

 

ORAZIONE 
Glorioso San Giuseppe, di quanta consolazione dovette essere per voi il vivere intimamente con Gesù e Maria a Nazareth! Quante grazie dovette recare all'anima vostra questa convivenza! Concedetemi che io possa sempre essere per il mio prossimo di buon esempio, e che da parte mia cerchi d'imitare il bene che vedo nel prossimo, finchè la grazia di Gesù cresca sempre più nell'anima mia. 

 

FIORETTO: — Recita le Litanie dei Santi (clicca), o tre Pater ad essi, perché ti ottengano l'entrata in Cielo.

 

Oggi hai fatto il fioretto? scrivi il tuo nome e offri una rosa a Gesù e Maria CLICCA QUI

 

 

CAPPELLINA

 

 

 

 Sito versione Desktop