UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

8° Dicembre

 

Il cuore di s. Giuseppe fu ripieno di una vivissima fede.

 

Se il nostro santo Patriarca fu tanto premuroso di elevarsi a Dio con le ali della più sublime contemplazione e di passare in essa quasi tutta la sua preziosa vita, fu Iddio parimente impegnato di avvicinarsi a lui e di arricchirgli e riempirgli l'anima con i lumi della sua divina sapienza. E qui non starò a ridire ciò che s. Gregorio di Neocesarea scrisse di lui con asserire esser egli stato dotato di una così perfetta conoscenza di tutte le scienze umane e divine, che il profeta Isaia pretese appunto parlar di lui, allorchè disse che libro suggellato, cioè la santissima Vergine, si sarebbe consegnato solo ad un uomo dotto in tutti i punti della legge e nei misteri dei profeti; ma mi adoprerò a farvi ammirare la sua rarissima fede, ch'è come il primo raggio della celeste sapienza che dall'intelletto divino s'infuse nel cuor di Giuseppe. La sua fede fu così viva che gli meritò, al dire di un dotto autore, il titolo di giusto. Infatti qual lume di fede non era necessario per prestar cieca credenza alle poche parole dettegli dall'angelo, nelle quali si contenevano più misteri, che non ne furono proposti agli antichi patriarchi e profeti per il corso di molti secoli! Giuseppe, non temere di prender Maria tua sposa, perchè ciò che vedi in lei è opera dello Spirito Santo; Ella partorirà un Figlio che chiamerai Gesù, il quale libererà il suo popolo da peccati. Può dirsi in verità che tutti i lumi che Dio fece brillare in un sogno di sapienza nell'intelletto di Salomone per renderlo il più savio principe di tutto il mondo, non furono, per così dire, che una debolissima luce in confronto del chiarissimo giorno che si fece al discorso dell'angelo nello spirito di Giuseppe assonnato. Può dirsi parimenti che non furono rivelate a s. Pietro tante verità allorchè la sua fede fu tanto encomiata dal Salvatore, quante ne furon proposte a s. Giuseppe in questa occasione. E non fu allora che il nostro santo apprese i misteri della santissima Trinità, dell'Incarnazione, della Redenzione e riconciliazione degli uomini con Dio? E non fu allora che egli fermamente credette dovere una Vergine esser madre, un Dio divenir bambino per liberare il suo popolo, non dal dominio dei Romani, ma dalla schiavitù del peccato e dalla tirannia dei demoni? Non fu allora che sottomise i lumi della ragiona naturale ad un gran numero di altissime rivelazioni che si proponevano ad esso in pochissime parole e che egli credette sulla semplice testimonianza di un angelo soggiogando pienamente l'intelletto a quanto era contrario all'esperienza dei sensi superiori a tutte le forze della ragione, impercettibili alla più chiara filosofia, e così ingombri da oscurità? O fede sublimissima di s. Giuseppe! O Giuseppe veramente giusto e santo, esclama qui un dotto autore, che prestasti pronta credenza a misteri così grandi, così nuovi ed inauditi, annunziati da un angelo che ti parlò in sogno senza l'autorizzazione delle Scritture, senza esiger da esso segni o portenti, come fecero e Gedeone, e Manuc padre di Sansone, e Zaccaria allorchè comparve loro l'angelo per annunziare i voleri e le determinazioni del cielo! E chi non vede che una fede sublimissima assoggettò Giuseppe pienamente e perfettamente a Dio nel renderlo ubbidiente alle parole dell'angelo, ed annientò, per così dire, la sua ragione facendolo trionfare delle difficoltà con tanto coraggio che gli angeli non ammirarono mai fede così eccellente nello spirito di tanti uomini ai quali furono inviati o per far promesse, o per dar ordini da parte dell'Altissimo. Ed ecco in qual modo questo inclito figlio di Abramo andava con la fede lavorando quella giustizia che doveva superar l'altra del Padre dei credenti e di tutti i patriarchi e uomini illustri del vecchio patto. Quale diversità tra la fede di s. Giuseppe e la nostra! La sua fu fede viva, umile, ferma ed attiva, e la nostra oh Dio! quanto difettosa e mancante, e come poco feconda di sante operazioni! Ricordatevi che come la mancanza dello spirito di fede è causa dei disordini che inondano la terra, come diceva santa Teresa, così il raffreddamento della medesima è causa del languore e tiepidezza nella quale vivono tante anime devote. Affrettiamoci di domandarne a Dio l'aumento per intercessione di s. Giuseppe, ripetendo con gli Apostoli: Signore, accrescete la nostra fede.

 

Giaculatoria.
O Giuseppe santo, rappresentante dello spirito Paraclito sulla terra, pregate per noi.

 

Affetti. 
Se il concepimento del Figlio di Dio nel seno della purissima Vergine Maria fu l'opera divinissima ed ammirabile dello Spirito Santo, sposo invisibile di lei, voi, o gloriosissimo s. Giuseppe, che foste il rappresentante dello Spirito Santo nel posto sublime di sposo visibile della medesima, voi vergine con la vostra vergine sposa produceste con alta meraviglia del cielo e della terra una prole fecondissima, e fu quella d'innumerevoli vergini coniugati. Questo drappello di anime candide, coronate di gigli, hanno conservato intero il fiore della verginità in mezzo alle spine del secolo, vissero in mezzo alle braci della concupiscenza senza riceverne la minima lesione, ed come nuovi angeli della terra hanno portato e portano il fuoco nel seno senza bruciare, comportandosi come se fossero senza corpo. Queste meraviglie si operano senza dubbio grazie all'esempio del verginale vostro matrimonio con Maria, e grazie alla vostra protezione. Ed ecco come fu in voi feconda la vostra verginità, Deh! continuate ad operare tali meraviglie a gloria della Chiesa ed a beneficio delle anime.

 

ORAZIONE

A te, o Beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, dopo quello della tua santissima sposa. Per, quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all'Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo Sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l'eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù,così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen. (Leone XIII)

 

FIORETTO: - Ripeti: O Maria concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi (100 g.).

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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