.

.

Cappellina Home  

 

UN ANNO CON DON ALBERIONE

1° Febbraio

RICORRERE A GESU' CRISTO

 

Ma tu conosci bene la mia dottrina, la mia condotta, i propositi, la fede, la longanimità, l'amore, la pazienza, le persecuzioni, i patimenti, quali cose mi accaddero ad Antiochia, ad Iconio, a Listri, quali persecuzioni io abbia sostenuto; e da tutte mi ha liberato il Signore. Tutti quelli che vogliono piamente vivere in Cristo Gesú, saranno perseguitati. Ma i malvagi e gl'impostori andranno di male in peggio, ingannati e ingannatori (II Tim. 3, 10-13). 

 

1. Vi sono tempeste sul mare per il soffiare dei venti; vi sono tempeste nella Chiesa per le persecuzioni cui va esposta; vi sono tempeste nell'anima per le tentazioni che si ripetono. Sempre il ricorso umile e costante a Gesù Cristo è conforto, aiuto, apportatore di pace. La tempesta sedata, come vien raccontata nel Vangelo, ce ne persuade: «Essendo Gesù montato in una barca, lo seguirono i suoi discepoli. Ed ecco sollevarsi in mare una burrasca tale che la barca era coperta dalle onde. Ma Gesù dormiva. E gli si accostarono i discepoli, e lo svegliarono gridando: Signore, salvaci: siamo perduti. E Gesù disse loro: Perchè temete, gente di poca fede? E alzatosi, comandò ai venti e al mare e si fece gran bonaccia. E quella gente ne restò ammirata, e diceva: Chi è mai costui, cui ubbidiscono i venti e il mare?» 

 

2. Gesù mostra il suo potere divino e la sua bontà con i discepoli. Egli comanda ad elementi potenti ed indocili come sono le acque sconvolte ed i venti scatenati. L'evangelista dà risalto al prodigio opponendo alla grande agitazione delle onde la totale bonaccia che ne seguì. Dice S. Girolamo: «Gesù sgridi le creature o dia loro ordini, tutte sentono il suo potere e lo riconoscono come Creatore; perchè le stesse creature insensibili risentono la Maestà del Creatore. Comandare ai flutti è considerato nella Scrittura colte proprio della potenza divina: «che mitiga l'agitarsi dei flutti» (Sal. 88, 10). Questa barca è figura della Chiesa che attraversa il burrascoso mare di questo mondo agitato da continue tempeste. Si deve riconoscere che solo la forza del Divino suo Istitutore impedisce che essa venga sommersa «malgrado la sua fragilità». Gesù Cristo sembra che dorma; ma veglia sempre. Vegliava su la Chiesa anche dal sepolcro e preparava alla Chiesa i primi meravigliosi trionfi sui suoi nemici. Nessuna persecuzione ha sommerso la Chiesa; nessuna scuola filosofica ha potuto mostrare falso un iota del vangelo; nessuna eresia, come nessuna potenza di regnanti, o di partiti, ha prevalso, nè prevarrà: «Le porte dell'inferno non prevarrano contro di lei» (Mt. 16, 18). E le tempeste vi sono pure per ogni cristiano, dentro e fuori. I Santi Padri hanno visto in questi venti che soffiano e suscitano la tempesta un simbolo dei demoni il cui orgoglio suscita le persecuzioni contro i santi; e nel mare tumultuoso le passioni del cuore umano, causa del peccato e della lotta interiore tra il senso e la ragione. Ma i santi vinsero: trovarono la pace per la buona volontà. 

 

3. Uno è sempre il rimedio: ricorrere a Gesù Cristo, gridando: «Salvaci, periamo» (Mt. 8, 25). Siamo fragili; è vero che, come gli apostoli sul lago, noi dobbiamo fare ogni sforzo per combattere il male; ma la vittoria è assicurata a chi prega il Salvatore, a colui cui il Salvatore porge la mano. Uomo di poca fede, perchè tentenni? La preghiera è la forza onnipotente della estrema debolezza dell'uomo. La giaculatoria: «Salva nos, perimus» (Mt. 8, 25) vale più di un esercito potentissimo. Esso porta l'aiuto soprannaturale che vale più di tutta la natura. 

 

ESAME. - Ho fede nelle difficoltà materiali? Conosco bene e credo alla forza soprannaturale della Chiesa? Nelle tentazioni e negli smarrimenti della vita confido in Gesú Cristo e prego? 

 

PROPOSITO. - Mia sicurezza sarà la promessa: Non temete, io sono con voi. 

 

PREGHIERA. - «O Dio, che sai che non possiamo, per l'umana fragilità, sussistere fra tanti pericoli, concedici la salute dell'anima e del corpo, affinché col Tuo aiuto, superiamo quanto per i nostri peccati dobbiamo soffrire». «Concedi, Te ne preghiamo, o Signore, che l'Ostia Divina dell'Altare sempre liberi e difenda la nostra fragilità da ogni male». 

 

 

FIORETTO: — Scegli qualche penitenza da praticare.

 

 

Oggi hai fatto il fioretto? scrivi il tuo nome e offri una rosa a Gesù e Maria SS. CLICCA QUI

 

 

il Chiostro: indice meditazioni