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UN ANNO CON DON ALBERIONE

11° Febbraio

L'INFERNO - II 

 

Se poi la tua mano ti scandalizza mozzala; meglio per te entrare nella vita monco, piuttosto che andar con tutte e due le mani nell'inferno; nel fuoco inestinguibile, dove il loro verme non muore, e il fuoco non si estingue. E se il tuo piede ti scandalizza, taglialo; è meglio per te giungere alla vita zoppo, piuttosto che essere gettato con tutti e due i piedi nell'inferno, nel fuoco inestinguibile dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. E se l'occhio tuo ti scandalizza, cavatelo; è meglio per te entrare con un occhio solo nel regno di Dio che essere gettato con tutti e due gli occhi nel fuoco dell'inferno, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue (Mr. 9, 42-47). 

 

1. Una terribile ed eterna meditazione farà l'anima dannata in mezzo a quelle pene angosciose. Cinque saranno specialmente i soggetti di tale meditazione, secondo S. Alfonso de' Liguori. a) Mi sono perduta per cose da nulla, vili, che non diedero una vera soddisfazione: orgoglio, bestemmie, sfoghi bestiali, un po' di denaro lasciato poi ad altri in morte, ecc. b) Con pochissima fatica potevo salvarmi; un po' più di preghiera, la fuga delle occasioni... c) Bastava adempissi i doveri del mio stato, come tanti altri facevano. d) Eppure sono precipitato qui: non per ingiustizia, nè per colpa di altri; nè per mancanza di grazie ed aiuti; ma solo per mia colpa, per mia grave colpa. e) E questa dannazione è irrimediabile, eterna sempre tra queste fiamme; nessuna speranza che si estinguano... 

 

2. Alla fine, nell'eternità, i giusti saranno con sicurezza di fronte ai cattivi che li oppressero. I cattivi invece saranno agitati da orribile spavento e saranno meravigliati dell'inatteso trionfo dei buoni. Diranno tra sè, pentiti e gementi per l'affanno: Ecco, quelli che noi perseguitavamo! Stolti che siamo stati; giudicavamo la loro vita una pazzia e senza onore la loro fine; ed invece essi sono tra i figli di Dio e tra i santi. Dunque ci siamo ingannati. Ci affaticammo nelle vie del peccato e della perdizione. A che ci servirono la superbia, le soddisfazioni, le ricchezze? Tutte cose passate come ombra... Così ragionano nell'inferno i peccatori. Infatti la speranza dell'empio è come paglia al vento, come fumo che si disperde... Ma i giusti vivranno in eterno; la loro ricompensa è presso l'Altissimo. 

 

3. Mio Dio misericordiosissimo, mi getto ai Vostri piedi. Dove dovrei trovarmi a quest'ora? Se non sono ancora caduto all'inferno lo devo alla Vostra misericordia. Ma Voi, o Gesù Crocifisso, aggiungete misericordia a misericordia; fatemi conoscere il pericolo in cui vivo; convertitemi una buona volta. Salvatemi, o Madre mia Maria. 

 

ESAME. — Ho qualche legame, qualche passione, qualche cattiva abitudine per cui mi trovo in pericolo di dannazione? Quale sforzo devo compiere per assicurarmi l'eterna salvezza? Seguo quelli che vivono bene? Quali scuse potrei trovare nel giorno del giudizio? 

 

PROPOSITO. — Voglio vincere la passione dominante; potrebbe essere il laccio che mi trascina in quell'orrendo carcere. 

 

PREGHIERA. — Signore mio Gesù, Vi prego con S. Agostino, sottomettetemi durante la mia vita ad ogni pena e ed ad ogni dolore; purché mi salviate da quegli eterni rimorsi. Infondete in me un gran timore dei Vostri castighi; qui tagliate, bruciate, punite; ma risparmiatemi per l'eternità. «Liberaci, Signore, dalle pene dell'inferno! Dalla morte perpetua, liberaci, o Signore. Nel giorno del giudizio, liberaci, o Signore, Ti preghiamo che le anime nostre, dei fratelli, dei vicini e dei benefattori nostri, siano liberate dalla dannazione eterna; esaudiscici». 

 

 

FIORETTO: — Fin da questa sera, comincia a far bene l'esame di coscienza, e non lasciarlo più.

 

 

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