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UN ANNO CON DON ALBERIONE

3° Aprile

LA GRAZIA SANTIFICANTE - II 

 

Se mi amate osservate i miei comandamenti. Ed, io pregherò il Padre e vi darà un altro consolatore che resti con voi per sempre: lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perchè non lo vede e non lo conosce; ma voi lo conoscete, perchè abiterà con voi, e sarà in voi (Gv. 14, 15-18). 

 

1. Nel buon cristiano abita Dio, Uno e Trino, come in un tempio e come in cielo. Egli è in noi per portarci la Sua luce, il Suo conforto, la Sua vita. Questa vita è gaudio: esso sarà perfetto in Paradiso; ma l'anima fervente già lo pregusta sulla terra. Egli è l'Ottimo e Massimo; Principio, Governatore, Fine di ogni cosa. AdoriamoLo in noi, in spirito e verità, come Dio Uno e Trino. Molte anime fervorose, quasi ripiegandosi su se stesse, pensano e contemplano la SS. Trinità nei Suoi eterni splendori, riposante nel loro cuore. Ripetono spesso la preghiera: Gloria al Padre al Figlio ed allo Spirito Santo; come era in principio... Santo, santo, santo è il Signore... Alla SS. Trinità indirizzano tutte le loro azioni che incominciano con il segno della croce: In nome del Padre, e del Figlio e dello Spirito Santo. Queste anime contemplano le divine ed eterne operazioni delle Tre SS. Persone e glorificano ciascuna di queste Persone per le Sue speciali operazioni ed attribuzioni. E da Dio, luce eterna, si difonde in loro una luce, che le rende sagge, prudenti, sapienti: «Ti ringrazio, o Padre, perchè hai tenute nascoste queste cose ai sapienti e prudenti (del mondo); le hai invece rivelate ai piccoli» (cioè agli umili innocenti) (Mt. 11,25). 

 

2. Imitiamo Dio Uno e Trino: «Siate perfetti come è perfetto il Padre Vostro celeste» (Mt. 5,48). Questo Dio abita nell'anima del giusto per renderlo simile a Sè; per farla partecipe della Sua natura che è bontà, comunicarle le Sue perfezioni, vita, virtù. Orniamo il tempio di Dio, che è il cuore nostro, con la devozione che portiamo ad una chiesa: purezza, pazienza, carità fraterna; affinché siamo una cosa sola, come una cosa sola sono le Tre Divine Persone. Sentiamo la presenza di Esse in noi: non soltanto quando si prega; ma ancora nel corso della intera giornata. Dio non cessa di pensare a noi; e noi non cessiamo di pensare a Lui, facendo ogni azione, anche le più comuni, per la Sua gloria. Si previene così la vita del cielo; che Dio ci dona come un anticipo, con le beatitudini del Vangelo: «Io ho trovato il cielo sulla terra; il Paradiso è possesso di Dio; ed io già lo stringo e racchiudo qui, in me». 

 

3. Confidare e amare questo Dio. Come in chiesa ci rivolgiamo al tabernacolo così fuori di chiesa possiamo rivolgerci al tabernacolo della Trinità che è il cuore. Parliamo con fiducia a questo Dio in noi: è un atto di grande amore; è una comunicazione paterna di beni ai figli di adozione che Dio vuol fare. Confidiamo al Signore, in santa intimità, ogni segreto, pena, aspirazione. Amiamo! Egli ci dice: «Dammi, o figlio il tuo cuore» (Pro. 23, 26). Detestiamo ogni peccato; ringraziamo Dio delle Sue infinite grazie; procuriamo la Sua gloria; cerchiano la Sua volontà: «Io faccio sempre ciò che Gli è gradito» (Gv. 8, 29). 

 

ESAME. - Penso, sento, amo, prego questo Divino Ospite del mio cuore? 

 

PROPOSITO. — Durante le mie occupazioni mi concentrerò ogni tanto per raccogliermi alla presenza di Dio che abita in me. 

 

PREGHIERA. - Signore, che avete stabilito un Paradiso nel mio cuore, dove abitate continuamente, rendetemi attento alla Vostra voce, alla Vostra presenza, ai Vostri inviti. Quanto è grande la Vostra bontà! Quanto è dolce il parlare con Voi! qual familiarità tra Voi e chi Vi ama! Io voglio godere questo anticipo di Paradiso. Fatemi gustare le beatitudini evangeliche, promesse ai poveri di spirito, ai mondi di cuore, agli affamati della giustizia eterna. 

 

FIORETTO: — Domanda la grazia di una vera risurrezione; Signore, prima morire che peccare.

 

 

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