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UN ANNO CON DON ALBERIONE

23° Aprile

NELL'UMANITA' 

 

Stendi al povero la tua mano, affinchè sia perfetta la tua propiziazione e la tua benedizione. La tua riconoscenza appaia a tutti i viventi. E non negare la tua carità ai morti. Non mancare di porgere consolazione a chi piange e tieni conpagnia agli afflitti. Non ti rincresca visitare il malato, che in tal maniera t'affermerai nella carità. In tutte le tue azioni ricorda i tuoi novissimi e non peccherai in eterno (Ecl. 7, 36-40). 

 

1. L'umanità è l'ambiente più largo in cui l'uomo vive; di cui è parte. In essa ha uffici, doveri e diritti. L'umanità vivente discende tutta da Adamo: perciò ha una parentela di sangue ed una fratellanza nel comune padre. Tutti gli uomini sono creati da Dio e figli del buon Padre Celeste che li ha fatti ad immagine e somiglianza sua. Tutti gli uomini, sebbene diversi di razza, di civiltà, di nazione, sono sostanzialmente uguali per la loro anima spirituale ed immortale, per il loro corpo. Grande è la dignità della persona umana. Tutti sono stati soggetti alla colpa originale, perciò fratelli di sventura; ma anche; tutti redenti dal prezioso sangue di Gesù Cristo. Tutti sono compagni di viaggio, verso la casa paterna: il cielo. Là sono tutti attesi; e godranno gli stessi beni, in intima carità e gioia eterna. 

 

2. Gli uomini si devono vicendevole amore, rispetto, cooperazione. Amore significa amare noi stessi e Dio nel prossimo. Descrivendo il giudizio finale Gesù Cristo predisse che rivolgendosi alla destra dirà ai buoni: «Venite, o benedetti, poichè io avevo fame e mi deste da mangiare; avevo sete e mi deste da bere; ero ignudo e mi avete ricoperto; ero infermo, ero in carcere, ero afflitto e mi avete visitato, consolato, soccorso». Risponderanno essi: «Quando Ti abbiamo, o Signore, veduto affamato, assetato, ignudo, pellegrino, in carcere, infermo e Ti abbiamo soccorso?», Risponderà il Giudice: «Ogni volta che avete fatto questo a un fratello vostro, fosse pure il minimo, l'avete fatto a me... Venite dunque nel regno del Padre mio». Rispetto. I diritti che ha uno, sono pure i diritti dell'altro. La dignità, la famiglia, la libertà, la proprietà della persona umana sono sacre. Non ammazzare, non rubare, non dire il falso. Rispetta il prossimo nella stima, nelle sostanze, nel corpo, nell'anima. Ha diritti: il padrone, ma anche il servo e l'operaio; il potente, ma anche il debole, l'infermo, il povero; l'uomo civile, ma anche il selvaggio. Non fare agli altri ciò che ragionevolmente non vorresti fatto a te. Le guerre, le persecuzioni, le violenze di ogni specie, in ogni tempo, gridano vendetta al cospetto di Dio. 

 

3. Cooperazione. Nelle cose spirituali: proporre le divine verità, estendere la Chiesa, lottare contro l'immoralità e l'errore. Nelle cose intellettuali: estendere la cultura, la civiltà, le invenzioni. Nelle cose economiche: i commerci, i mezzi di vita, la medicina, la beneficenza, le materie prime, ecc., ecc. 

 

ESAME. — Ho idee giuste in questa materia? Osservo i precetti naturali verso il prossimo? Coopero alla elevazione dell'umanità? 

 

PROPOSITO. — Considero l'egoismo ed il falso nazionalismo come contrario ai doveri umani; considero i doveri umani come obblighi di coscienza. 

 

PREGHIERA. — O Signore, che tutti avete creati e redenti in Gesù Cristo, concedeteci di guardare ogni uomo come Vostro figlio e nostro fratello. Il peccato ha disgregato l'umana famiglia; ma il Vangelo, la Redenzione e la Chiesa devono riordinarla, riunirla ed avviarla alta Vostra paterna casa in cielo. Concedetelo per nostro Signore Gesù Cristo, che vive e regna con Voi

 

FIORETTO: - Implora, con tre Pater, la perseveranza nel bene.

 

 

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