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UN ANNO CON DON ALBERIONE

13° Maggio

LA FEDE - III

 

Beati i vostri occhi che vedono e i vostri orecchi che odono! Vi dico in verità, che molti profeti e molti giusti desiderarono vedere quello che voi vedete e non lo videro e udire quello che voi udite e non lo udirono. Voi dunque sentite la parabola del seminatore (Mt. 13, 16-18). 

 

1. Lo studio della religione è, secondo San Tommaso, il più perfetto, sublime, utile, giocondo. Il più perfetto, poiché ci avvicina di più a Dio e dà già una qualche partecipazione alla visione eterna di Dio. Perciò nella Scrittura si dice: «Beato l'uomo che sta nella sapienza» (Ecl. 14, 22). Il più sublime, perché rende l'uomo più simile a Dio che tutto opera nella sapienza. La sapienza è un tesoro infinito per l'uomo e chi ne partecipa diviene amico di Dio. Il più utile, perché ci assicura l'eterna salvezza. Il desiderio della sapienza ci conduce al Cielo. Il più giocondo, poiché il conversare di cose spirituali non porta amarezza: nè porta tedio il cibarsi di esse, ma letizia e gaudio. 

 

2. Occorrono però disposizioni spirituali convenienti: a) Retta intenzione che è la gloria di Dio ed il frutto spirituale nostro ed altrui. Scrive San Bernardo: «Vi sono quelli che vogliono imparare al solo fine di sapere, ed è vana curiosità. Quelli che vogliono imparare per essere stimati, ed è turpe vanità. Quelli che vogliono imparare per vendere la loro scienza a fine di guadagno o di onore, ed è una specie di negozio. Ma vi sono quelli che vogliono imparare per aiutare le anime, e questa è carità. Così vi sono quelli che vogliono imparare per santificarsi, ed è prudenza santa». b) Sincero amore della verità. La scienza della religione è la più sicura, perché viene dalla Chiesa, maestra infallibile. Non devono spaventarci le obiezioni degli avversari, nè possiamo mettere innanzi opinioni nostre, ma in tutto aderire alla Chiesa. c) Umiltà. Dice Gesù: «Confesso la Tua gloria, o Padre, che hai nascoste queste cose ai sapienti ed ai prudenti, e le hai rivelate agli umili» (Mt. 11, 25). L'umile prega: «Se qualcuno ha bisogno di sapienza la chieda al Signore, che la dà a tutti abbondantemente» (Gc. 1, 5). L'umiltà, poi, genera la carità, per cui la scienza viene adoperata all'edificazione. d) Desiderio di progredire nella conoscenza di Dio. Vi sono libri, periodici che destano talvolta curiosità; invece le cose divine da principio si meditano con fatica ma la buona volontà farà superare tutte le difficoltà. 

 

3. La Chiesa ci mette innanzi l'esempio dei grandi dottori: S. Gregorio Magno, S. Agostino, S. Tommaso, S. Bonaventura, S. Alberto Magno, S. Alfonso, ecc. Essi sono i veri maestri, modelli e protettori in questo studio di Dio e delle cose divine. Giova leggere la vita e le opere; soprattutto è utile invocarli nelle difficoltà. 

 

ESAME. — Amo lo studio del Catechismo e della religione? Vi porto impegno? umiltà? retta intenzione? amore della verità? desiderio di santificarmi? 

 

PROPOSITO. — Ogni giorno farò la lettura spirituale. 

 

PREGHIERA. — In principio era il Verbo; ed il Verbo era presso Dio; e il Verbo era Dio. Tutte le cose furono fatte per Lui; e nulla di quanto esiste fu fatto senza di Lui... Era la vera luce che illumina ogni uomo che viene al mondo. Era nel mondo; ed il mondo per Lui fu fatto; ed il mondo non lo conobbe... Ed il Verbo si è fatto carne ed abitò fra noi... La grazia e la verità furono date da Gesù Cristo... affinché ognuno che crede in Lui, non perisca ma abbia la vita eterna. 

 

FIORETTO: - Impariamo a dire sovente: Sia fatta la volontà di Dio.

 

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