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UN ANNO CON DON ALBERIONE

29° Maggio

FORTEZZA 

 

Del resto o fratelli, diventate forti nel Signore e nella sua virtù potente. Rivestitevi dell'armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo; perché non abbiamo da combattere con la carne o col sangue, ma contro i principi e le potestà, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro i maligni spiriti dell'aria. Prendete quindi l'armatura di Dio, per poter resistere nel giorno cattivo, e, in tutto perfetti, restar vittoriosi (Ef. 6,10-13). 

 

1. La fortezza è la virtù morale e soprannaturale che rende l'animo generoso e intrepido nel lavoro per il cielo, nonostante le difficoltà, le paure e, forse la stessa morte. Il cuore forte sa intraprendere e sopportare. Nel cammino della virtù e nei doveri di ogni stato vi sono ostacoli, tentazioni, timori; occorre affrontarli coraggiosamente. La fortezza porta: a) a risolvere senza timore alcuno; b) ad operare con lo sforzo necessario; c) a continuare fine alla fine. Chi vuole si fa santo! ma chi vuole davvero! Vi sono insieme molte sofferenze da sopportare: malattie, lotte interiori, ripugnanze, scherni, calunnie. E queste cose, tante volte sono più penose della fatica, dice S. Tommaso. Una lunga infermità, specialmente se dolorosa, un'ingiuria, lo scherno di una persona, spesso sono più duri della fatica. 

 

2. Gesù Cristo ci è esempio di fortezza nell'intraprendere cose difficili. Egli inizia, con coraggio, il Suo ministero pubblico che Gli costerà infinite fatiche e contraddizioni; andò a Gerusalemme, dove prevedeva i patimenti e le umiliazioni. Nella Passione sostenne pene interne ed esterne, numerosissime ed ineffabili, con inalterabile pazienza e serenità. Di molto merito e di largo bene è il coraggio di intraprendere cose grandi per il Signore, la Chiesa, le anime, la società, i poveri. Il tempo, l'ingegno, il denaro vengono allora adoperati in utili imprese di arte, di beneficenza, di studi. Non occorre essere ricchi: poichè la Divina Provvidenza manderà i mezzi. La spilorceria, invece è segno di animo gretto ed egoista; e la prodigalità è segno di squilibrio e disordine. Innumerevoli meriti acquista l'uomo forte e paziente. Per essa il cristiano rimane tranquillo in mezzo alle pene; non si piega, nè a destra nè a sinistra; continua il suo cammino verso il cielo. Ad ogni cristiano è riservata la croce: pene interne e pene esterne; per lo più sono causate dalla vita quotidiana. 

 

3. Liberatemi, o Signore, dai vani timori; ed infondete in me il prezioso dono della fortezza. Vi sono fatiche e pericoli; ma il solo vero male è il peccato; da tutti gli altri mali si può ricavare un tesoro di meriti e di gloria eterna. Vi sono critiche e scherni; ma tutto questo non toglie nulla a quanto abbiamo e siamo innanzi a Dio; il rispetto umano è una viltà; spesso chi schernisce i buoni con le parole, internamente li ammira e invidia. Si può qualche volta, fare dispiacere ad amici vivendo rettamente; ma sarebbe assai più grave far dispiacere a Dio trascurando i doveri. S. Paolo diceva che se avesse compiaciuto gli uomini, non sarebbe stato servo di Cristo. Dio solo è il nostro giudice, ed il Suo giudizio è quello che realmente conta. 

 

ESAME. - Sono persuaso di questa verità? Sono generoso? Sopporto le prove della vita? Guardo al mio esemplare Gesù Crocifisso? 

 

PROPOSITO. - Ritengo nel mio cuore la massima: Dio mi vede! non chi loda sè stesso è lodevole; ma chi ha l'approvazione di Dio. 

 

PREGHIERA. - Signore, sono fiacco; sono debole, venite in me con la pienezza della Vostra grazia. Rare sono le occasioni di grandi meriti; e forse non saprei coglierle. Voglio esercitare il mio coraggio e la mia pazienza in quelle tante minute azioni che sono il complesso della vita. La costante pratica delle piccole virtù richiede uguale, anzi, spesso maggior eroismo delle azioni rumorose. Vi offrirà con amore ed in spirito di umiltà questi piccoli fiori, non essendo capace di grandi cose. Accettateli, o mio Divino Maestro, per la Vostra gloria! 

 

FIORETTO: - Ripeti sovente il Gloria Patri con attenzione.

 

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