UN ANNO CON DON ALBERIONE
30° Maggio

TEMPERANZA
Or vi dico: camminate secondo lo spirito e non soddisferete i desideri della carne. Infatti la carne ha desideri contrari allo spirito e lo spirito desideri contrari alla carne, essendo queste cose opposte fra loro in modo che non possiate fare tutto quello che vorreste (Gal. 5,16-17).
1. La temperanza è la virtù che modera l'animo, mortifica le passioni, sottomettendole alla ragione. La temperanza è ben descritta da S. Agostino: «L'uomo temperante ha una regola nelle cose di questa vita... cosicchè di nulla è schiavo, nessuna cosa desidera per soddisfazione: ma di tutto usa a tempo non per il piacere, ma sempre modestamente». La temperanza modera tutte le passioni; e produce tante virtù nel cuore dell'uomo.
2. Frutti della temperanza sono: La continenza, frena i movimenti del senso e i desideri sregolati del cibo e del bere; è virtù di anime che s'impongono un ordinato tenore di vita e vi si attengono fedelmente. La mansuetudine: frena gli impeti dell'ira perchè l'uomo non si adiri se non quando, quanto e nella misura che è richiesto per evitare il peccato ed operare il bene. La clemenza: mitiga le pene, porta ad un giusto compatimento, concilia il perdono. L'umiltà: frena il soverchio desiderio della stima, della lode, della magnificenza. Modera pure la eccessiva e falsa stima di sè stesso. La modestia: compone i movimenti del corpo; modera i discorsi e le azioni; riduce nei limiti giusti le tendenze ambiziose nel vestire, nel cibo, nell'abbigliamento. La studiosità: regola il desiderio di sapere perchè non divenga passione; e frena la vana curiosità ed il desiderio di una scienza vana. L'eutrapella: occorre moderazione nei giochi, spassi, divertimenti. Qualche volta occorre mortificarsi anche in cose per sè lecite ed indifferenti per non seguire la sola voluttà.
3. O Gesù Maestro, modello perfetto di ogni virtù, liberatemi dagli eccessi delle mie passioni. Fate risplendere ai miei occhi costantemente la luce dei Vostri esempi; e soccorretemi con la Vostra grazia. Lo confesso, sono infermo, e molto ho mancato di intemperanza: con la gola, l'ira, la cupidigia, la curiosità, il soverchio riposo. Gesù Maestro, Via Verità e Vita abbiate pietà di me.
ESAME. — La temperanza è virtù cardinale: lo comprendo? Sono fra coloro che non hanno alcuna regola, e fanno quello che più piace, momento per momento? buoni propositi sono utili: ma piú è necessaria la preghiera per praticarli.
PROPOSITO. — Ristabilirò in me il regno ordinato della volontà e della fede, sconvolto dal peccato.
PREGHIERA. — Venga, o Signore, il soccorso della Vostra misericordia perchè io viva da uomo e da cristiano. Che io possa vincere l'ira e la debolezza e praticare la vera mansuetudine. Che io possa vincere la golosità e praticare la mortificazione. Che io possa frenare la superbia e praticare la santa umiltà. Che io possa vincere l'ambizione e praticare la modestia cristiana. Che io possa vincere la vana curiosità ed amare santamente la vera scienza. Che io possa frenare la lingua e il disordine nell'operare; e vivere secondo una regola stabilita con il consiglio del Direttore spirituale.
FIORETTO: - Sforziamoci quest'oggi di non alterarci, dicendo nelle contrarietà: Amen, Così sia.