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UN ANNO CON DON ALBERIONE

3° Giugno

UMILTA' - III 

 

Allora giunse Gesú dalla Galilea, al Giordano, da Giovanni per essere da lui battezzato. E Giovanni sì opponeva dicendo: «Son io che devo essere battezzato da te e tu invece vieni da me?». Ma Gesú gli rispose: «Lascia fare per ora, poiché è conveniente che adempiamo così ogni giustizia» (Mt. 3, 13-15). 

 

1. La preziosità di questa virtù si deduce pure dai suoi frutti. E' chiave dei divini tesori. Il Signore in tutte le Sue opere mira necessariamente alla Sua gloria: darà quindi i Suoi beni a chi li riconosce come doni Suoi, Gli è grato e Gli dà gloria. Egli non può far diversamente: «Non darò la mia gloria ad altri» (Is. 42 ,8). «Ai superbi resiste e agli umili dà le grazie» (Gc. 4, 6). I superbi sono come i monti; l'acqua delle divine grazie non si ferma e restano aridi, Gli umili sono come valli in cui le acque si raccolgono. «Ogni valle sarà colmata e ogni monte sarà abbassato» (Lc. 3, 5). L'umiltà ha, dunque, l'ufficio di inclinare la bontà benefica del Cuore Divino a dare; e di preparare il cuore dell'uomo a ricevere. La bontà di Dio è diffusiva; ma il superbo la ferma, la impedisce; l'umile lascia che si espanda e se ne arricchisce. 

 

2. L'umiltà è fondamento e nutrice di ogni virtù. Le virtù teologali e cardinali sono infuse dallo Spirito Santo. Questo Spirito non abita nel cuore orgoglioso, gonfio del sapere o del potere; ma si comunica ai semplici. Ed ecco che il Signore rivela ai piccoli la Sua sapienza, con uno spirito di fede sincera e profonda. L'umile spera in Dio, non in sè stesso e la sua speranza si fortifica e diviene operosa. La carità è opposta all'egoismo che è amor proprio, orgoglio, alterigia; l'umiltà rende l'uomo diffidente di sè e prudente. Il superbo esagera i suoi diritti e dimentica quelli del prossimo, ma l'umile osserva la giustizia. L'umile, conscio di essere debole, trova in Dio la sua fortezza. L'umiltà è pure buona custode della temperanza, come della castità. 

 

3. L'umile ha gran pace, frequenti ed intime comunicazioni col Signore, sta volentieri nel posto assegnato dalla Provvidenza. Forse appare poco innanzi agli uomini; ma gli sguardi del Signore si volgono con compiacenza su di lui; e grandi tesori di meriti accumula per il cielo. S. Agostino cosi parla: «Vuoi elevarti? comincia ad abbassarti. Pensi di elevare molto alto il tuo edificio? Poni prima il fondamento dell'umiltà». 

 

ESAME. - Ho alta stima dell'umiltà? la desidero? la cerco? la chiedo al Signore? 

 

PROPOSITO. - Considererò l'umiltà nella vera pratica della vita: con Dio, col prossimo, con me stesso. 

 

PREGHIERA. - Fate, o Signore, che io comprenda la Vostra parola: «Quando sarai invitato a mensa, non cercare il primo posto; perchè non ti avvenga che arrivando altri più degno di te, il capo di casa debba dirti: va indietro, cedi il posto a quest'altro, e ne avresti vergogna. Tu invece mettiti all'ultimo posto; forse il capo di casa ti inviterà a passare avanti ed allora avrai lode innanzi a tutti i commensali». A me conviene l'ultimo posto; sono tanto peccatore! 

 

FIORETTO: — Ad ogni bestemmia che senti, ad ogni peccato che vedi commettere ripeti: Dio sia benedetto! (50 g. o. v.).

 

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