UN ANNO
          CON DON BOSCO
        16° Gennaio 
        
        18) Perchè Dio premia i buoni e castiga
        i cattivi? 
         
        Dio premia i buoni e castiga i cattivi, perchè è la 
        Giustizia infinita. 
         
        94. - Castigo di
        Caino.
        
         
        
        
        La voce del Signore non tardò a farsi udire domandando al fratricida : 
        — Caino, dov'è tuo fratello Abele? 
        Caino arrogantemente rispose:  — Io non so: sono io forse il custode di lui? 
        Il Signore soggiunse:  — Che hai tu fatto? Il sangue del fratello tuo grida vendetta contro 
        di te; tu sarai maledetto su quella terra, che ha bevuto il sangue di 
        Abele; invano la coltiverai. Sarai errante e vagabondo senza poter trovare rifugio. 
        Caino, preso da terrore e da disperazione, fuggì dal cospetto di 
        Dio e menò il resto della sua vita in preda dei più crudeli rimorsi, finché 
        (come comunemente si crede) la terminò trafitto da un dardo. 
        (Bosco, Storia Sacra, 12). 
        
         
        
        (...)
        
         
        
        104. - Il braccio attanagliato. 
        
         
        
        
        Giovannino Bosco aveva scoperto un nido di cinciallegre nel tronco 
        di un albero. Introdusse la mano nella fessura; per giungere al nido 
        dovette spingere quasi tutto il braccio dentro. Ma non potè più
        ritirarlo. 
        Chiamò la madre, che lavorava nel campo vicino. Margherita dovette
        chiamare due uomini, che con uno scalpello fecero saltare tante schegge 
        così da liberare quel povero braccio abbastanza malconcio. La madre gli 
        fece la morale: — Così restano presi dalla giustizia di Dio e degli 
        uomini coloro che vogliono prendere e portar via la roba degli altri. 
        (M. B. I, 112-113). 
        
         
        
        
        105. - Grandi funerali in Corte! 
        
         
        
        Nel novembre 1854 al Parlamento di Torino si sta per votare la 
        Legge di soppressione dei conventi e il relativo incameramento dei beni, 
        perchè lo Stato non riconosce più la Chiesa come Società perfetta. Don 
        Bosco, afflitto, prima fa scrivere al Re una copia della carta di fondazione dell'Abbazia di
        Altacomba, scritta dagli antichi Duchi di Savoia 
        suoi fondatori. Ivi sono minacciate le più grandi maledizioni contro i 
        discendenti che osassero porre le loro mani su quei beni. Il Re rimase 
        turbato. Poco dopo Don Bosco ha un sogno. Mentre egli si trova sotto 
        i portici con molti giovani, con preti e chierici, si avanza nel cortile un 
        valletto tutto vestito di rosso, con passo affrettato: giunto vicino a Don 
        Bosco :  — Grande notizia!  — Quale?  — Annunzia: grande funerale in corte! grande funerale in corte! 
        Don Bosco e tutti gli altri rimangono stupiti. Il valletto ripete: 
        — Grande funerale in corte! 
        Quindi si allontana. Don Bosco scrive subito al Re raccontando 
        il sogno. Il Re rimane turbato, più dell'altra volta. Cinque giorni dopo, 
        Don Bosco ha un altro sogno. È nella camera che scrive, quando sente 
        un rumore come un galoppo nel cortile. Poco dopo si spalanca la porta 
        ed entra il valletto vestito di rosso: si avanza sino a metà camera, 
        quindi :  — Annunzia: non grande funerale in corte; ma grandi funerali 
        in corte ! grandi funerali in corte ! 
        Rapidamente si ritira, le porte istantaneamente si chiudono. Don 
        Bosco vuole avere ulteriori notizie, ma l'altro è già in cortile. Il Santo 
        si affaccia al balcone e lo vede che sta salendo a cavallo. Domanda
        spiegazioni, ma il valletto grida:  — Grandi funerali in corte! — e sparisce. 
        Don Bosco racconta il sogno ai suoi ; quindi scrive un'altra lettera. 
        I1 Re e tutta la corte rimangono spaventati. Il Re manda a Don Bosco 
        il marchese Fassati, e il Santo gli conferma il fatto. (M. B. v, 172-181). 
        E tutto si avverò. — Il 5 gennaio 1855, la Regina Madre Maria 
        Teresa quasi improvvisamente si ammala ; il Re scrive al generale Alfonso
        Lamarmora: — Mia madre e mia moglie non fanno che ripetermi 
        che esse muoiono di dispiacere per causa mia. 
        L'augusta inferma morì il 12 gennaio. I funerali si celebrarono 
        il giorno 16. La Corte non era ancora ritornata da rendere gli estremi 
        onori alla madre di Vittorio Emanuele, quando si dovette accorrere per 
        il Viatico della nuora della defunta. La Regina Maria Adelaide era 
        stata colpita da così vivo dolore che si ridusse in pericolo di vita. Il giorno 
        20 le fu amministrato l'Olio Santo; verso mezzogiorno entrò in agonia, 
        e alla sera verso le ore 6 spirava a soli 33 anni di età. La stessa sera 
        fu portato il Santo Viatico a S. A. R. Ferdinando Duca di Genova, 
        fratello unico del Re. E nella notte dal 10 all'11 di febbraio egli morì 
        in età di 33 anni.
        Il figlio del Re, Leopoldo Maria Eugenio, che prima godeva ottima 
        salute, in breve fu ridotto agli estremi e andò a raggiungere la madre. 
        In quattro mesi il Re aveva perduto la madre, la moglie, il fratello 
        e il figlio. Il sogno di Don Bosco si era pienamente avverato. 
        
        (M. B. V, 238). 
        
         
        
        
        106. - Giustizia e bontà di Dio. 
        
         
        
        
        Quando una grandine rovinosa portava via i raccolti, andando coi 
        figli a osservare i guasti, Mamma Margherita diceva: — Il Signore ce 
        lì aveva dati, il Signore ce li ha tolti. Egli ne è il Padrone. Tutto
        per il 
        meglio; ma sappiate che per i cattivi sono castighi, e con Dio non 
        si burla. — Quando i raccolti riuscivano bene ed erano abbondanti : — 
        Ringraziamo il Signore, ripeteva; quanto è stato buono con noi, dandoci 
        il nostro pane quotidiano! — Nell'inverno, quando erano tutti assisi 
        innanzi a un bel fuoco e fuori era ghiaccio, vento e neve, essa faceva 
        riflettere alla famiglia: — Quanta gratitudine non dobbiamo al Signore 
        che ci provvede in tutto il necessario! Dio è veramente Padre. Padre 
        nostro che sei nei cieli !... (M. B. I, 45), 
        
         
        FRASE BIBLICA.
        - Salvaci, Signore, per la tua misericordia. 
         
        UNA MASSIMA DI DON BOSCO. —
        Per compagni cattivi s’intendono: quelli che cercano di parlare di cose disoneste, o fanno cose contrarie alla virtù della modestia; che parlano con disprezzo della religione; che vi allontanano dalle funzioni di chiesa o v’invitano a trasgredire i vostri doveri.
         
        PREGHIERA
        DEL MESE: - Signore Iddio onnipotente, vi ringrazio dei lumi che la vostra parola ha portato alla mia mente, e degli affetti che mi ha destato nel cuore. Datemi grazia che essa produca in me un frutto centuplo, cosicché io riporti piena vittoria sulle mie cattive inclinazioni, e la mia fede divenga sempre più operosa, l'amore a voi sempre più infiammato ed efficace, la virtù sempre più perfetta e costante. Fate che io non mi contenti solamente di conoscere la vostra dottrina, ma con una fedeltà costante sino al termine della mia vita la metta in pratica. Così sia. (Da il Cattolico provveduto, 1868, don Bosco)
         
        
        FIORETTO: — Recita un Pater, Ave e Gloria a Gesù, ed obbedisci oggi ai tuoi superiori ed al dovere senza replicare parola.