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UN ANNO CON DON BOSCO

1° Maggio

153) Perchè i peccati contro lo Spirito Santo sono dei più gravi e funesti? 

 

I peccati contro lo Spirito Santo sono dei più gravi e funesti, perchè con essi l'uomo si oppone ai doni spirituali della verità e della grazia, e perciò anche potendolo, difficilmente si converte. 

 

(...)

 

e) Opposizione alla grazia. 

 

487. - Piuttosto morto che prete! 

 

Don Bosco in una familiare conversazione, scherzava sull'avvenire dei figli della contessa D... L... Parlando del quarto fanciullo, il più piccolo, dichiarò che il Signore lo voleva sacerdote. — Mio figlio prete? — esclamò la Contessa —; piuttosto prego Iddio che me lo tolga di vita. Don Bosco fu colpito da queste parole, si alzò e risolutamente interrupe la conversazione con: — Son certo che Dio esaudirà la sua insolente preghiera. Passarono alcuni mesi, si riannodarono le buone relazioni. Ma intanto quel quarto figlio si ammalò. La contessa domandò più volte scusa, ma Don Bosco, benché compreso del dolore di quell'ottima madre, non poteva consolarla. Dio aveva accolta la parola. In pochi giorni di ignota malattia quel figlioletto morì. (M. B. VI, 109-112). 

 

488. - Così e così... 

 

L'ultimo giorno degli Esercizi spirituali del 1861 Don Bosco raccontò : « Vi era un giovane, il quale non voleva fare la Confessione generale, dicendo che non osava. Io lo mandai a chiamare, facendogli dire ad un tempo che se non voleva confessarsi da me, tuttavia venisse che avevo qualche cosa da dirgli per il bene della sua anima. Ancora resistette ; ma un caritatevole amico me lo condusse con belle maniere. Giunto in mia camera, fattosi largo fra quelli che stavano lì attorniandomi per confessarsi, mi domandò: — Che cosa vuole? — Chi sei tu? — gli domandai. — Sono N. N. —- Ah, sei N. N. ! Bene, senti : siccome tu dici che non vuoi confessarti da me così ti dirò solamente quello che tu devi confessare, poi io sono contentissimo che tu vada a confessarti da un altro. Perciò, vedi, ripiglia la tua Confessione da quella tal epoca, così e così; confessa questa e quella tal cosa, questo e quel tal peccato, — e gli dissi tutto. Ciò udendo questo povero giovane rimase come fuori di sè: — Ah, no, io mi confesso subito da lei e non voglio andare a raccontare queste cose ad un altro. — Se è così — gli dissi, — domani a sera dalle cinque alle otto verrai qui in mia camera ed aggiusteremo i conti. Così fece; questa sera è venuto ed andò via contento che era un piacere a vederlo ». (M. B. VI, 848-849). 

 

489. - Non mi troverai! 

 

Studiava nell'Oratorio un giovane forte ed aitante della persona, di sedici anni, C. Alberto. Perchè pervertito fuggiva in tutti i modi Don Bosco. Un giorno si imbattè involontariamente col Santo, che con paterna bontà gli chiedeva perchè fuggisse Don Bosco in quel modo: — Verrà un tempo in cui tu mi cercherai e non mi troverai... Pensaci seriamente ! Il giovane non si scompose. Don Bosco intanto dalla bigoncia annunciava come entro un mese uno dei presenti sarebbe morto, invocando invano Don Bosco. — Avrei tanto bisogno di parlargli per aiutarlo a farsi buono in questo tempo; ma non si lascia vedere. Egli non sa e non vuol saperne di morire, ma il decreto è tale e non si muterà... Ma costui si ricordi bene che l'Esercizio di Buona Morte del mese venturo non avrà più tempo a farlo. Tutti rimasero profondamente impressionati da questa profezia, eccetto Alberto che viveva tranquillo e mai si decideva di mutar vita. Don Bosco intanto accettò la predicazione delle Quarantore il 31 dicembre I862 ; ma prima di partire domandò se c'era nessuno in infermeria. Avutane risposta negativa partì. Il giorno stesso Alberto riceve una lettera da un suo compagno seminarista che gli domanda se è vivo o morto. « Sono morto » risponde Alberto per lettera, ridendoci su coi suoi compagni. Ma l'ora è giunta! Alle quattro pomeridiane mangia eccessivamente pane fresco con pesci salati ed acqua. Alla sera atroci dolori lo assalgono alle viscere. Il medico dà la cosa per disperata. Alberto intuisce il suo stato, si pente del passato, vuole e chiama Don Bosco per confessarsi, ma Don Bosco è assente. Corre Don Rua e lo confessa. Poi riceve il Viatico con edificazione e lascia di dire a Don Bosco che muore pentito e che spera il suo perdono. Alle tre antimeridiane spira. Il giorno stesso l'amico seminarista riceve la lettera sua: «Io sono morto! ». (M. B. VII, 341-342). 

 

490. - A tu per tu col diavolo. 

 

Incomincia la novena del Santo Natale del 1861, e il giovane Ricc..., entrato nell'Oratorio da pochi mesi, non s'era mai voluto andare a confessare. Quando egli scendendo le scale vedeva Don Bosco salire, si volgeva subito indietro e correndo per il corridoio saltava giù a precipizio da un'altra scala. Non una volta Don Bosco potè incontrarlo. Ma la vigilia del Santo Natale, Ricc... sentì indosso un grave malessere e nella notte, andato in frenesia, incominciò a gridare che aveva intorno al letto i demoni e questi lo afferravano, lo trascinavano, e le sue grida paurose si udivano per tutta la casa. Quindi in preda ad un terrore sempre più profondo incominciò a fare una narrazione dei più abominevoli peccati. L'assistente comandò a tutti i giovani della camerata, svegliati a quelle grida, che si turassero le orecchie. Al mattino si era calmata alquanto la febbre, ma Ricc..., avendo saputo quali rivelazioni avesse fatto quella notte in delirio, così infermo come era, fuggì a casa sua e mai più si vide, nè si ebbero più di lui notizie. (M. B. VI, 1070). 

 

491. - Non le darò disturbo. 

 

Don Bosco è chiamato ad assistere un'inferma, e, mentre la confessa, il fratello di questa irrompe nella stanza vomitando parole di scherno contro la religione e contro i sacerdoti: — Se vengo ammalato io, spero dì non darle tanto disturbo! — sghignazzò il disgraziato a Don Bosco. Il giorno dopo il fratello parte per un paese lontano. Là giunto, alla sera, lo prende una gran febbre che lo mette in pericolo di vita. In quel momento si mette a gridare che gli si cerchi un prete, che il male lo strozza, che si sente nell'inferno. Corre il prevosto, lo conforta e lo confessa, e il giorno dopo il poveretto muore. Ma prima di morire disse al prevosto di predicare a tutti questo fatto: egli che aveva beffato sua sorella perchè aveva chiamato un prete per confessarsi, solo per la misericordia di Dio potè ottenerne uno in punto di sua morte. — Predichi che si burlino pure di tutto, ma per carità, non si burlino di alcuna cosa che riguardi la religione. (M. B. VII, 190-191). 

 

FRASE BIBLICA. - Rendi salda, Signore, l'opera delle nostre mani. 

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Per trar frutto dalla confessione, non basta accostarvisi sovente, ma bisogna sforzarsi di non far peccati.

 

PREGHIERA DEL MESE. - Venite, o Spirito di fortezza, e date forza al mio cuore, mantenetelo costante nelle tentazioni e traversie, datemi vigore e fortezza a respingere gli assalti dei miei nemici, affinchè non mi lasci mai indurre ad abbandonare Voi, mio unico bene. Così sia. Pater noster... (Da il Cattolico provveduto, 1868, don Bosco)

 

FIORETTO: - Abbi pazienza nel sopportare i cattivi.

 

FIORETTO: - Abbi pazienza nel sopportare i cattivi.

 

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