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UN ANNO CON DON BOSCO

6° Maggio

158) Che significa risurrezione della carne? 

 

« Risurrezione della carne » significa che il nostro corpo, per virtù di Dio, si ricomporrà e si riunirà all'anima per partecipare, nella vita eterna, al premio o al castigo da essa meritato. 

 

518. - Ezechiele profeta. 

 

Di mezzo ai tanti personaggi che faticarono molto per sostenere il culto del vero Dio tra gli Ebrei nei settant'anni di schiavitù, fu celebre Ezechiele, profeta. Egli profetò per lo spazio di ventidue anni, dei quali undici col profeta Geremia. Egli era della stirpe sacerdotale, e fu dei primi menati in Babilonia con Ieconia, re di Giuda. In quella terra straniera predicò ai suoi compagni d'esilio ed ebbe sublimissime visioni, le quali per altro sono sempre state assai difficili ad intendersi. Per questo motivo tra i Giudei era proibito di leggere il principio e il fine dei suoi scritti a chi non fosse in età di trent'anni. Tra le visioni di lui vi è la seguente : « Lo spirito di Dio condusse questo profeta in una vasta e spaziosa pianura, coperta d'ossa spolpate e secche. Fattogli fare un giro per quella campagna, gli disse comandasse a quelle ossa che si riunissero, collocandosi ciascuna nel suo posto. Il profeta intimò il comando a nome di quel Dio, cui tutte le cose sono soggette, ed alla potenza del quale nessuno resiste, e se ne vide subito l'esecuzione con pauroso strepito. Tutte quelle ossa si riunirono; i nervi, i muscoli, la carne e la pelle le ricoprirono. Così si formarono corpi perfetti, ai quali mancava solamente la vita. Allora il profeta, per nuovo ordine ricevuto da Dio, avendo chiamato sopra quei corpi lo spirito che altra volta diede all'uomo la vita, quando egli fu formato di terra, tutti in un tratto si levarono in piedi ed apparvero vivi ». Volle con ciò Iddio porgere un'idea di quello che succederà nel memorabile giorno del finale ed universale giudizio; perché la fede ci assicura, che alla fine del mondo, tutti gli uomini per divina virtù risusciteranno, ripigliando i corpi che prima avevano. (Bosco, Storia Sacra, 158). 

 

(...)

 

521. - Credenza universale sulla Risurrezione della Carne. 

 

La memoria verso i defunti fu sempre tenuta come cosa sacra presso a tutti i popoli moderni ed antichi, inciviliti e barbari. La premura di rispettare e far rispettare le ceneri dei trapassati nasceva dalla persuasione che ognuno aveva che il corpo è bensì un vaso fragile il quale deve in breve spezzarsi ; ma in questo vaso vi è un tesoro prezioso, cioè l'anima umana, che alla morte va al possesso di una sorte eterna, beata od infelice secondo le opere fatte nella presente vita. Di più sapevano che il corpo deve un giorno risorgere ed unirsi all'anima per godere o patire in eterno. E' sopra questa credenza universale che si appoggia la venerazione che in ogni tempo si ebbe per le ceneri dei defunti, cioè perchè il corpo è stato per così dire lo strumento, il custode, il compagno indivisibile dell'anima, da cui è costretto a separarsi alla morte, ma che nell'ultimo giorno del mondo dovrà di nuovo unirsi con lei e rimanervi unito in sempiterno. (Bosco, Vita dei Papi, II, 5). 

 

522. - Gioia celeste. 

 

Invitato a un gran pranzo, Don Bosco si trovò improvvisamente non più a tavola, ma in un corridoio, dove Luigi Colle figlio del Conte Colle di Tolone e morto qualche anno prima, venendogli incontro gli disse : — Vedete che lusso e che vivande prelibate! È troppo. Molti muoiono di fame. Bisogna combattere queste superficialità di mensa. Altra volta Don Bosco ebbe con Luigi questo dialogo: — Caro Luigi, sei felice? — Felicissimo. — Quello che io vedo è il tuo corpo ò la tua anima? — No, è la mia ombra. E come una ombra può vedere noi? In Dio si vedono tutte le cose : il passato, il presente e l'avvenire. — Che cosa fai nel Cielo? — Gloria a Dio! Grazie a Colui che ci ha creati! Grazie ! Lodi ! Alleluia ! (M B XV, 85-86) 

 

FRASE BIBLICA. - Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. 

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Lavoriamo continuamente in questa vita per salvar l’anima nostra e tante altre; ci riposeremo nella beata eternità. 

 

PREGHIERA DEL MESE. - Venite, o Spirito di fortezza, e date forza al mio cuore, mantenetelo costante nelle tentazioni e traversie, datemi vigore e fortezza a respingere gli assalti dei miei nemici, affinchè non mi lasci mai indurre ad abbandonare Voi, mio unico bene. Così sia. Pater noster... (Da il Cattolico provveduto, 1868, don Bosco)

 

FIORETTO: - Recita nove Ave Maria in unione delle nove gerarchie di Angeli inneggianti a Maria, loro Regina.

 

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