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UN ANNO CON DON BOSCO

16° Maggio

170) Cosa ci proibisce il primo comandamento? 

 

Il primo comandamento ci proibisce l'empietà, la superstizione, l'irreligiosità; inoltre l'apostasia, l'eresia, il dubbio volontario e l'ignoranza colpevole delle verità della fede. 

 

(...) 

 

a) Irreligiosità. 

 

34 - Muta vita! 

 

Nell'ottobre 1865 Don Bosco narrò: « Un uomo vedovo sui trentacinque anni vive in Torino con la sua vecchia madre e coi figli, irreligioso, bestemmiatore. Avvicinandosi la commemorazione dei defunti la madre gli raccomanda di pregare per suo padre morto da vari anni. — Che pregare! se è all'Inferno o in Paradiso non ha più bisogno delle nostre preghiere: se è in Purgatorio a suo tempo ne uscirà! — La notte seguente la madre sente dei rumori strani nella camera del figlio. Al mattino gli chiede spiegazione, ma non ne ottiene. A sera il figlio si chiude in camera, la perlustra in ogni angolo e si mette a letto. Verso mezzanotte sente dei passi sul ballatoio, e spaventato, vede passare davanti alla sua camera l'ombra di suo padre: la luna ne rifletteva sulle tendine il profilo nero. Quindi l'ombra senza aprire la porta entra e passeggia su e giù presso il letto. Il povero uomo nel terrore trova la forza di parlare e chiede: — Padre, avete bisogno di qualche cosa da me? Avete bisogno di preghiere? Finalmente il padre risponde con voce fioca: — Sono venuto per dirti di finirla una buona volta con gli scandali che dài ai tuoi figli: quei poveretti imparano da te la bestemmia, l'irreligione, il disprezzo alla Chiesa e ai suoi ministri, il vivere scostumato. Son venuto per dirti che Dio è stanco di te e che se tu non ti emendi saprai tra poco quanto pesino i suoi castighi! Muta vita! — e dispare. Al mattino madre e figlio vengono in camera di Don Bosco e raccontano il fatto. Il figlio quasi ebete dallo spavento, conferma ogni cosa, si confessa e la madre lo conduce a casa sostenendolo, perchè non ha forza per reggersi in piedi. (M. B., VIII, 231-232). 

 

35 - Ebbi torto! 

 

Raccontò Don Bosco: « Napoleone Bonaparte, benché nemico del Papa, superbo, di un'immensa ambizione, pure aveva fede e, relegato a Sant'Elena, parlando di Dio, ne discorreva in modo che tutti ne rimanevano incantati. Una volta un suo generale gli disse: — Io non so persuadermi che Dio esista. Napoleone a queste parole replicò: — Prendete un compasso e poi misurate il cielo! — Ma non si può, rispose il generale. — Ebbene, conchiuse l'Imperatore, negate allora che il cielo esista. Altra volta accorgendosi che un suo generale ne sapeva poco di religione, egli stesso si mise a parlargliene. Quindi conchiuse: — Avete capito? — Ben poco, rispose l'altro. — Come, non avete capito? Che ingegno piccolo è il vostro! Ebbi torto a farvi generale. Napoleone ebbe un grande ingegno e alcune delle pagine da lui scritte potrebbero essere poste fra quelle dei santi padri. In fin di vita si convertì e fece una morte da buon cristiano. Ma sapete perchè? Da giovanetto aveva studiato bene il Catechismo, aveva fatta bene la sua Prima Comunione ». (M.B. VI, 98-99) 

 

b) Apostasia. 

 

(...) 

 

38 - Lucignolo spento. 

 

Il dolore che provava Don Bosco alla notizia di un'apostasia era indicibile. Un giorno del 1865 il Santo era in camera e discorreva affabilmente con alcuni amici; quand'ecco ad un tratto diventa serio, impallidisce, trema in tutta la persona e rimane con gli occhi fissi ed immobili, come fuori di sè per alcuni minuti. Spaventati, i circostanti credono che ciò sia l'effetto di uno svenimento, ma ritornato nello stato normale dice loro: — Ecco: ho veduto la fiammella di un candelotto a spegnersi: è un giovane dell'Oratorio festivo che si è fatto protestante. (M. B., VIII, 181). 

 

39 - È di qua che deve entrare! 

 

Domenico Savio pregava molto per i peccatori, e soprattutto per la conversione dei protestanti. « Una volta, scrive Don Bosco, entrò Savio in camera, dicendomi: — Presto, venga con me: ma subito, c'è un'opera buona da fare. — Io esitavo alquanto, ma poi presi il cappello e lo seguii. In via delle Orfane entra in una porta, sale una scala, monta al terzo piano e suona una forte scampanellata. — È qua, che deve entrare — egli dice e tosto se ne parte. Mi si apre: — Oh! presto, mi vien detto, presto! altrimenti non è più a tempo. Mio marito ebbe la disgrazia di farsi protestante; adesso è in punto di morte e domanda per pietà di poter morire da buon cattolico. — Io mi recai tosto al letto di quell'infermo che mostrava viva ansietà di dar assetto alle cose della sua coscienza. Aggiustate colla massima prestezza le cose di quell'anima, giunse il curato che potè appena amministrargli il Sacramento dell'Olio Santo con una sola unzione perchè l'ammalato divenne cadavere. Un giorno ho voluto chiedere a Savio come egli avesse potuto sapere che colà vi era un ammalato ed egli mi guardò con aria di dolore e poi si mise a piangere. Io non gli ho più fatta simile domanda ». (M. B., V, 208). 

 

c) Eresia. 

 

40 - Io me ne rido! 

 

Nel 1853 due protestanti tentarono dissuadere Don Bosco dalla pubblicazione delle Letture Cattoliche e minacciarono persino di ucciderlo. E Don Bosco: — Ben vedo che le signorie loro non conoscono i preti cattolici, perchè altrimenti non si abbasserebbero a queste minacce. Sappiano dunque che il Sacerdote della Chiesa Cattolica, finché è in vita lavora volentieri per Dio, e, se mai nel compiere il suo dovere dovesse soccombere, riguarderebbe la morte come la più grande delle fortune, la massima gloria. Cessino dunque dalle loro minacce, chè io me ne rido! — E li licenziò. (M. B., IV, 628). 

 

d) Ignoranza colpevole. 

 

41 - Origine della Confessione. 

 

Don Bosco viaggiava da Vercelli a Torino. Un signore sparlava della Confessione e chiamò in questione Don Bosco stesso. Il Santo non era individuo da lasciarsi intimorire ed iniziò subito la lotta: — A lei, signore: saprebbe dirmi da chi fu inventata la Confessione? — Sì, — rispose, — dal Concilio di Trento! — E saprebbe dirmi verso quale epoca fu celebrato questo Concilio? — Ai tempi di San Bernardo. — E San Bernardo a che tempi viveva? — Ai tempi di Sant'Agostino! — Veda, il Concilio di Trento fu celebrato circa trecento anni fa; San Bernardo morì seicento anni fa; Sant'Agostino 1400 anni fa; e circa 1850 anni fa Gesù Cristo istituì questo gran Sacramento! Quel Signore rimase grandemente confuso, ma cercò di sviare dicendo che lui non voleva confessarsi e che peccati non ne commetteva. Don Bosco gli fece notare come fin dall'inizio avesse nominato invano il nome di Dio e chissà quante altre cose potò dirgli all'orecchio. Il fatto è che il caro signore rimase vinto; e, meravigliato della franchezza di Don Bosco, promise che sarebbe andato a trovarlo all'Oratorio; d'altra parte ricevette una buona lezione a non parlare «li cose che ignorava. (M. B., VII, 843). 

 

42 - Ignoranza religiosa. 

 

A Varazze, nella casa parrocchiale, Don Bosco dice al segretario suo: « Tutta questa gente non sa neppure cosa voglia da me. Vengono taluni e mi dicono: — Io ho la moglie inferma, io il fratello... io vorrei la sua guarigione. E aggiungono: — Quanto fa?! Rispondo: — Le grazie non si vendono: dite tre Ave Maria. — Ma come? ripigliò qualcuno, ci vuol altro che delle Ave Maria per queste cose! Mi dica senza esitazione, quanto fa?! E Don Bosco bisogna che spieghi come sia necessaria la fede in Dio, la preghiera, e la elemosina per ottenere grazie ». (M. B., XVIII, 47). 

 

FRASE BIBLICA. - Rendiamo grazie a tuo santo nome. 

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Una pratica approvata dalla chiesa (portar medaglia) non è mai superstizione.

 

PREGHIERA DEL MESE. - Venite, o Spirito di fortezza, e date forza al mio cuore, mantenetelo costante nelle tentazioni e traversie, datemi vigore e fortezza a respingere gli assalti dei miei nemici, affinchè non mi lasci mai indurre ad abbandonare Voi, mio unico bene. Così sia. Pater noster... (Da il Cattolico provveduto, 1868, don Bosco)

 

FIORETTO: - Di quando in quando, ripetiamo un atto di amore a Gesù e a Maria, ad esempio: "Gesù e Maria vi amo."

 

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