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UN ANNO CON DON BOSCO

3° Giugno

continuo 3/3

 

189) Come conviene occupare i giorni di festa? 

 

Conviene occupare i giorni di festa a bene dell'anima, frequentando la predica e il catechismo, e compiendo qualche opera buona; e anche a riposo del  corpo, lontani da ogni vizio e dissipazione. 

 

c) Riposo del corpo. 

 

132 - La vera ricreazione. 

 

Don Bosco non aveva il minimo rimorso di cosa alcuna, di nulla aveva da arrossire. Ricordava, sorrideva, gioiva, si compiaceva dei tempi passati, e godeva di tener viva con le sue parole la curiosità e l'allegrezza dei suoi giovanetti, per i quali ciò era stimolo ad essere timorati di Dio nelle loro ricreazioni, facendo pure ogni chiasso possibile, ma conservando la cara innocenza. Diceva sovente Don Bosco: « Non chiamate divertimento una giornata che lasci rimorsi nel cuore, paura dei giudizi di Dio ». (M. B., II, 30-31). 

 

133 - Besucco fa il Catechismo. 

 

Mancando il solito catechista ai fanciulli nei giorni festivi, per quattro anni Francesco Besucco ne fece le veci. Tanto impegno e tanta sollecitudine dimostrava nell'insegnarlo, che i medesimi ragazzi lo desideravano, professandogli grande rispetto. Per questo già da tre anni era dal Parroco scelto a fare il catechismo in numerosa classe nella quaresima. Soddisfatta la sua classe, ben lungi dall'andarsi a sollazzare coi compagni, egli li invitava ad andar con lui ad ascoltare la spiegazione che del Catechismo si faceva alla classe dei più adulti. In questa istruzione e in tutte le prediche egli pendeva propriamente dal labbro del sacerdote. Non di rado avvenne che terminata la predica prendeva il Parroco in disparte, richiedendolo in qual modo potesse corrispondere alle prediche udite. Giunto a casa aveva per costume di raccontare ai genitori e a tutta la famiglia quanto aveva udito in chiesa. Tutti erano grandemente meravigliati nel mirare un giovanetto di così tenera età ricordarsi di tante cose. In questa come in tutte le altre sue pratiche religiose seguiva un altro suo compagno e cugino dell'Argenterà morto nel 1861 di nome Valorso Stefano. Costui era tanto amante delle pratiche di devozione, che la sua perdita fu sentita in tutto il paese. Radunai allora, dice il Parroco, vari giovani e li interpellai, se vi era alcuno, che si sentisse di sottentrare nella diligenza e nella pratica dei religiosi esercizi di chiesa al compianto pio giovinetto. Si guardarono un istante gli uni gli altri e tosto gli sguardi di tutti si voltarono verso di Francesco. Con volto rosso per verecondia, ma con animo risoluto egli si avanza verso di me dicendo: Eccomi pronto a sottentrare al mio cugino nelle pratiche religiose che mi verranno da lei indicate. Per quanto potrò prometto e voglio non solo emulare la diligenza per gli uffici di chiesa praticati dal defunto mio cugino; ma se Iddio me ne darà la grazia, procurerò di sorpassarlo. Io porto le sue vestimenta, che mi furono regalate, e spero di vestirmi anche di tutte le virtù di lui. Francesco cominciò la sua pia carriera con l'invitare i suoi compagni a fare una novena di preghiere all'altare di Maria SS. per l'anima del predetto Valorso, assistendo in ciascun giorno alla Santa Messa. Chi mai avrebbe detto che una seconda novena si sarebbe presto fatta a questo stesso altare in suffragio dell'anima di lui, che fu primo a darne l'esempio? Feci menzione di questo fatto per far conoscere la molta arrendevolezza del nostro Francesco per tutto ciò che potesse tornare ad onor di Dio, ed a vantaggio dell'anima dei trapassati. (Bosco, Vita di Besucco). 

 

FRASE BIBLICA. - A te, Signore, alzo i miei occhi. 

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Per quanto è possibile non si viaggi mai di festa, mai con persone di sesso diverso.

 

PREGHIERA DEL MESE. - Venite, Spirito di scienza, regolate in me il desiderio di sapere, affinchè io mai non brami di conoscere cosa, che mi sia dannosa. Concedetemi di conoscere interamente il nulla dei beni terreni; fate che io impari a praticare sempre meglio i doveri di religione, e del mio stato. Insegnatemi ancora come adempirli nel modo a Voi piú gradito. Così sia. Pater noster... 

 

FIORETTO: — Ad ogni bestemmia che senti, ad ogni peccato che vedi commettere ripeti: Dio sia benedetto! (50 g. o. v.).

 

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