UN ANNO
CON DON BOSCO
14° Giugno

continuo
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193)
Cosa ci proibisce il quinto comandamento non
ammazzare?
Il quinto comandamento non ammazzare ci proibisce
di recar danno alla vita sì naturale che spirituale del
prossimo e nostra; perciò ci proibisce l'omicidio, il
suicidio, il duello, i ferimenti, le percosse, le ingiurie,
le imprecazioni e lo scandalo.
b) Danni alla vita spirituale.
173 - È veleno!
La sera del 4 luglio 1864 Don Bosco raccontò: « È molto tempo che uno scellerato, avendo ricevuto un amorevole avviso dal vescovo di
Saluzzo, se l'ebbe tanto a male che pensò di farne vendetta. Per compiere il suo disegno studiò il modo di avvelenarlo. Un giorno che il vescovo doveva fare una solenne funzione,
quegli lo invitò a
pranzo in casa sua. Ad un certo punto, un domestico portò del vino al vescovo come per
farglielo assaggiare, dicendogli essere quella una bevanda sommamente deliziosa. Il vescovo la trovò eccedente. I
commensali chiesero che se ne portasse anche a loro, ma il domestico, appena versato il vino al vescovo andò a gettare la bottiglia in una gora profonda. Buon per i commensali che non riuscirono a bere,
perchè il vescovo poco dopo si sentì straziare le viscere da acerbi dolori e morì. — Quando lessi questo fatto pensai essere un bell'esempio di ciò che capita ai giovani. Guai se si concedesse loro quello che sovente domandano. Quante volte berrebbero il veleno! E ciò sia detto
specialmente per ciò che riguarda la modestia. Vorrebbero andare con certi compagni,
desidererebbero continuare certe amicizie, e i superiori non vogliono.
Se pensassero al fatto di Domenico Savio, e facessero come lui, non avverrebbe che fossero ingannati. Questo giovane, invitato ad andarsi a bagnare, rispose: — Chiederò licenza ai miei parenti. — Oh, no: non te la darebbero! — Ah! dunque è segno che è male il farlo e io non vengo! Vi basti stare agli avvisi dei superiori, senza cercarne la ragione. Se essi proibiscono una cosa, dite pure: È veleno, è morte, ed io non voglio morire! (M. B.,
VII, 695-696).
174 - Come le scimmie...
Nel 1850 Don Bosco predicava gli Esercizi Spirituali a Giaveno. Una mattina aveva parlato dello scandalo e aveva riportato a mo' di similitudine l'esempio delle scimmie: « Un mercante di berrette
viaggiava dall'uno all'altro paese. Una volta fu sorpreso dalla notte, prima che arrivasse a una certa città. Era d'estate, perciò si pose sotto un albero per dormire, con una delle berrette bianche in testa. Le
scimmie che stavano sull'albero, dopo un po' discesero, presero tutte una berretta e vi salirono nuovamente sopra. Al mattino il mercante,
vistosi svaligiato, fu preso dalla disperazione, e, guardando in aria, vide le scimmie
imberrettate. Invano tentò di far scendere le scimmie.
Disperato si mise le mani nei capelli e gettò a terra la berretta e le
scimmie fecero altrettanto. Sicché potè riaverle tutte. — I giovanetti — aveva conchiuso Don Bosco — fanno presso a poco come le scimmie. Se vedono altri a far bene lo fanno anch'essi, ma il male lo imitano ancor più presto ». (M. B.,
IV, 115-117).
FRASE BIBLICA.
- Loda il Signore, Gerusalemme.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO. -
Avvisa gli sboccati, specialmente se vi fossero fanciulli presenti acciocché non ne piglino scandalo.
PREGHIERA
DEL MESE. - Venite, Spirito di scienza, regolate in me il desiderio di sapere, affinchè io mai non brami di conoscere cosa, che mi sia dannosa. Concedetemi di conoscere interamente il nulla dei beni terreni; fate che io impari a praticare sempre meglio i doveri di religione, e del mio stato. Insegnatemi ancora come adempirli nel modo a Voi piú gradito. Così sia. Pater noster...
FIORETTO: — Fa una visita a Maria, e consacrati ai due Cuori di Gesù e di
Maria.