UN ANNO
CON DON BOSCO
18° Luglio

212)
Cosa ci ordina il decimo comandamento?
Il decimo comandamento ci ordina di essere giusti e moderati nel desiderio di migliorare la propria
condizione, e di soffrire con pazienza le strettezze e le altre miserie permesse dal Signore a nostro merito, poiché « al regno di Dio dobbiamo arrivare per via di molte tribolazioni ».
a) Moderare i desideri.
276 - Sono Don Bosco.
Don Rua afferma: « Don Bosco avrebbe potuto conseguire una posizione sociale onorifica, anche nell'ordine ecclesiastico, e ne ebbe anzi varie occasioni ed inviti; ma non accettò. In quei tempi, se avesse detto una sola parola, avrebbe
facilmente ottenuto una patente o un
diploma per l'insegnamento; ma non volle dirla, e quando venivano a trovarlo giovani educati nell'Oratorio che avevano conseguita la laurea in Belle Lettere,
egli, rallegrandosi coi medesimi si compiaceva poi di
rilevare che egli, al contrario, non aveva neppure la patente di maestro
elementare. Allorchè qualcuno gli domandava se non era monsignore o
cavaliere, egli rispondeva: « Sono Don Bosco, sempre Don Bosco ». Del resto
egli tanto negli onori come nei disprezzi era sempre indifferente. (M. B.,
IV, 655).
b) Soffrire con pazienza strettezze e miserie.
277 - È meglio un po' di disagio.
Siccome in Seminario si usava il materasso, Mamma Margherita preparava a Giovanni, quando tornava dalle scuole in vacanza, il letto con un
semplice e duro pagliericcio, dicendo: « È meglio che ti
assuefaccia a dormire con un po' di disagio: alle comodità facciamo presto ad avvezzarci. Non sai quel che potrà essere di te in avvenire; chi sa a quale sorte ti destina la Provvidenza? sta quindi bene che tu sia
abituato a un po' di privazione ». (M. B., I, 76).
278 - Appetito formidabile.
Un giorno Giovanni Bosco a Chieri si era preparata una colazione con fichi. Mancava di pane, che andò a comperare. Nel ritorno si fermò a vedere i compagni a
giocare alle bocce in piazza Sant'Antonio. Ma, distratto, sbocconcellò tutto il pane comperato, senza accorgersene. Cessato il giuoco, cercava il suo pane e ne chiese notizia ai compagni, temendo che gliel'avessero preso per burla. Alla fine si persuase che
l'aveva mangiato senza pensarci, e i fichi l'aspettavano a casa. Però
Giovanni per nulla si sentiva aggravato lo stomaco. Certo più giorni di
astinenza gli avevano suscitato un tale appetito. (M. B., I, 297-298).
279 - La fiducia in Dio.
Don Bosco soleva dire: « Il padrone delle mie opere è Iddio. Egli è sempre l'ispiratore e il sostenitore, e Don Bosco non è altro che lo
strumento; perciò Iddio si trova impegnato a non far cattive figure. Maria SS. poi è la mia protettrice, è la mia tesoriera ». E quando era maggiore la deficienza di mezzi,
o più grandi le difficoltà o tribolazioni, lo si vedeva più allegro del
solito, tanto che nel vederlo più allegro e più pronto a dir facezie, i suoi giovani dicevano: « Bisogna che Don Bosco sia ben nei fastidi, giacché si mostra così sorridente ». Infatti, esaminando le circostanze nelle quali si trovava allora, ed interrogandolo, venivano a scoprire i nuovi e gravi ostacoli che
gli si paravano avanti. (M. B., IV, 251).
280 - Don Bosco Cavaliere?...
Nel 1852, il conte Cibrario tentava ogni mezzo per fare accettare a Don Bosco l'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine dei santi Maurizio e Lazzaro. E Don Bosco: « Senta, signor conte, se io fossi cavaliere, la gente crederebbe non aver Don Bosco più bisogno di aiuti... e poi di croci ne ho già, e tante... Mi dia piuttosto qualche danaro per comprare il pane ai miei orfanelli! ». E non accettò l'onore. (M.
B. IV, 489-490).
FRASE BIBLICA.
- Non dimenticare i poveri, Signore!
UNA MASSIMA DI DON BOSCO.
- Le spine della vita saranno i fiori per l’eternità.
PREGHIERA
DEL MESE. - Venite, Spirito di pietà, infondete nel mio cuore la vera devozione e il santo amor di Dio, affinchè Lui solo io cerchi in tutte le mie pratiche di pietà, e amandoLo lo conservi. Così sia. Pater noster...
FIORETTO: — Prega S. Michele di combattere con te; recita nove Gloria in onore degli Angeli.