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UN ANNO CON DON BOSCO

28° Luglio

TERZO PRECETTO. 

 

223) Cosa ci ordina il terzo precetto confessarsi almeno una volta l'anno e comunicarsi almeno a Pasqua? 

 

Il terzo precetto confessarsi almeno una volta l'anno e comunicarsi almeno a Pasqua ci ordina di accostarci alla Confessione almeno una volta l'anno, e all'Eucaristia almeno nel tempo di Pasqua. 

 

298 - La confessione dei peccati. 

 

Gli Apostoli sapevano da molti che Gesù era risorto, ma non lo avevano ancor veduto, e, pieni di paura, a porte chiuse stavano discorrendo, di lui con altri discepoli, quando ad un tratto apparve in mezzo a loro dicendo: « La pace sia con voi: sono io, non temete ». A quella inaspettata comparsa, gli Apostoli rimasero spaventati e pareva loro di vedere un fantasma. Onde per assicurarli Gesù soggiunse: « Perchè vi turbate e dubitate ancora? Mirate, guardate le mie mani, e i miei piedi: toccate e vedete che ho carne ed ossa, le quali cose non hanno i fantasmi. Avete qualche cosa da mangiare? ». Ed essi gli porsero un poco di pesce, e un favo di miele. Come Gesù ebbe mangiato alla loro presenza per maggiormente confermarli nella fede della sua risurrezione, prese gli avanzi, ne diede loro e disse: « A me è dato ogni potere in Cielo e in terra: come il Padre celeste mandò me, così io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo: a coloro a cui rimetterete i peccati, saranno rimessi, ed a chi li riterrete saranno ritenuti ». Con tali parole confermava l'istituzione del Sacramento della Penitenza, di cui aveva già più volte parlato. Perché le parole rimettere o ritenere, significano dare o non dare l'assoluzione, secondo le disposizioni dei penitenti. Il sacerdote qual giudice spirituale non può adempire questo carico, senza che gli siano dichiarate, ovvero confessate le colpe interne ed esterne. Inoltre il confessore siccome medico dell'anima deve spesso dare consigli, imporre obbligazioni, lo sciogliere i penitenti da quelle che non fossero in grado di compiere. Queste cose non può fare, se i segreti non gli sono manifestati. (Bosco, Storia Sacra). 

 

299 - Istituzione dell'Eucaristia. 

 

Nell'ultima cena il Salvatore diede agli uomini il più evidente segno del suo amore con l'istituire il Sacramento dell'Eucaristia. Sul fine della cena disse ai suoi Apostoli: « Ho grandemente desiderato di celebrare con voi questa Pasqua, prima che io vada a patire ». Intanto prese del pane, e rese grazie al suo Padre celeste, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro dicendo: « Prendete e mangiate, questo è il mio corpo ». Similmente prese un calice, lo benedisse, indi lo porse loro con queste parole: « Bevete tutti, perciocché questo è il mio sangue della nuova ed eterna alleanza, sangue che sarà sparso per voi e per molti in remissione dei peccati. Ogni volta che voi farete questo, fatelo in mia memoria ». È questa l'istituzione del SS. Sacramento dell'Eucaristia, in cui il Salvatore sotto le specie del pane e del vino, mediante la facoltà di consacrare concessa ai Sacerdoti, dà il suo Corpo e il suo Sangue per cibo spirituale delle anime nostre. Ricordiamoci bene, che questo Sacramento non è una memoria di quanto ha fatto Gesù, ma che dà all'uomo quello stesso Corpo e quello stesso Sangue, che Gesù sacrificò sulla croce. « Il Corpo, che sarà sacrificato per voi », dice la Bibbia. (Bosco, Storia Sacra). 

 

300 - Il pranzo di un oste. 

 

Don Bosco si era recato più volte in un'osteria vicino a Valdocco dove aveva stretto amicizia col figlio dell'oste. Questi, giovane di buona volontà, non andava alla chiesa perchè legato al lavoro. Un giorno, mentre s'intratteneva con Don Bosco, si avvicinò al padre, il quale prese parte alla conversazione. Colto il momento propizio, Don Bosco lo pregò a voler permettere al figlio e alla famiglia di andare a confessarsi all'Oratorio. Quegli, che da più anni non si era accostato ai Sacramenti, accondiscese. Lo zelante sacerdote si fece ardito e disse che desiderava vedere anche il papà. L'oste, dopo un istante di riflessione, rispose: — Sì, verrò, ma a un patto. — Sentiamo. — Che lei accetti un pranzo da me. — Accetto. In quell'occasione, l'oste ripeteva che quello era il giorno più bello della sua vita e a Don Bosco che partiva ringraziando, dopo aver consumato il buon pranzo, promise di nuovo di mandare la famiglia a confessarsi. Egli però mantenne la sua parola solo dopo alcuni mesi per le reiterate e caritatevoli insistenze del santo sacerdote. (M. B., III, 54). 

 

301 - « Vada a far Pasqua! ». 

 

A Parigi nel 1883, un tale garbatissimo signore venne a domandare a Don Bosco un consiglio. Ma il Santo gli troncò la parola in bocca, dicendogli a bruciapelo: « Vada a far Pasqua ». L'altro, alquanto sconcertato, voleva finire di esprimere il suo pensiero; ma Don Bosco con voce dolce e insinuante gli ripetè: « Vada a far Pasqua ». Quegli rifece il tentativo di continuare il discorso, e Don Bosco da capo, ma con accento imperioso e tenero ad un tempo: « Vada, vada a far Pasqua ». L'interlocutore, un po' piccato, freddamente cortese si ostinò a dire tutto quello che voleva, senza che Don Bosco cessasse di ricantargli il suo ritornello, accompagnandolo però con uno sguardo e un sorriso tali, che finalmente la magica parola penetrò in quel cuore. Di botto, commosso fino alle lacrime, dichiarò di scorgere nel monito di Don Bosco un tratto della Provvidenza, che veniva a riannodare una lunga catena di grazie interrotta da molti e molti anni. Senza indugio, il dì appresso si accostò con tutta la sua famiglia ai Santi Sacramenti. (M. B., XVI, 149). 

 

FRASE BIBLICA. - I giusti splenderanno come il sole.

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Due sono le ali per volare al cielo: la confessione e la comunione.

 

PREGHIERA DEL MESE. - Venite, Spirito di pietà, infondete nel mio cuore la vera devozione e il santo amor di Dio, affinchè Lui solo io cerchi in tutte le mie pratiche di pietà, e amandoLo lo conservi. Così sia. Pater noster... 

 

FIORETTO: — Sei tu pecorella fedele o infedele? Dona il tuo cuore al Buon Pastore.

 

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