UN ANNO
CON DON BOSCO
29° Luglio

224) Perchè la Chiesa, imponendo di confessarci e
comunicarci una volta l'anno, aggiunge la parola almeno?
La Chiesa, imponendo di confessarci e comunicarci una volta l'anno, aggiunge la parola almeno per
ricordarci l'utilità, anzi il bisogno di ricevere spesso, come è suo desiderio, questi sacramenti.
302 - Lo diremo a Londra.
Due signori inglesi, uno dei quali era ministro della Regina Vittoria, accompagnati da un patrizio di Torino, vennero
all'Oratorio e, dato uno sguardo alla casa, vennero condotti da Don Bosco nella sala ove
facevano studio circa cinquecento giovanetti. Si meravigliarono non poco vedendo tanta moltitudine di fanciulli in perfetto silenzio, con un solo assistente sopra la cattedra. Crebbe ancora la loro meraviglia quando seppero che in tutto l'anno non
si aveva a lamentare una parola che
recasse vero disturbo, non un motivo di infliggere o di minacciare un
castigo. — Come è mai possibile, domandò il ministro, di ottener tanto
silenzio e tanta disciplina? Ditemelo: e voi, aggiunse al compagno che era suo segretario, scrivete quanto dirà questo sacerdote. — Signore, rispose Don Bosco, il mezzo che si usa tra noi non si può usare tra voi. —
Perchè? — Perchè sono arcani solamente svelati ai cattolici. — Quali? — La frequente Confessione e Comunione e la Messa quotidiana bene ascoltata. — Avete proprio ragione, noi manchiamo di questi potenti mezzi di educazione. Non si può supplire con altri mezzi? — Se non si usano questi elementi di religione, bisogna ricorrere alle minacce e al bastone. — Avete ragione! avete ragione! o religione o bastone, voglio
raccontarlo a Londra. (M. B., VII, 556-557).
303 - La commissione della Madonna.
Il giovane Zucca, studente, era infermo nell'Oratorio per febbri. Ad un tratto gli compare a fianco la Vergine benedetta, in aspetto
indicibilmente amorevole e maestoso, e gli dice: « Sono venuta perchè
voglio molto bene a questa casa: ti dico quello che desidero da ciascuno di voi, e tu lo riferirai confidenzialmente ad ognuno dei tuoi compagni e in modo speciale a quelli di questa camerata ». Dati quindi all'infermo alcuni avvisi, percorse lentamente quella stanza e fermandosi ai piedi di ogni letto, diceva, accennando al giovane che quivi soleva prendere riposo: « A questo dirai così e così ». Giunto ad un certo punto, essa,
indicando il letto del giovane Gastaldi, continuò: « Questo qui poi lo
avviserai a nome mio che vada subito a confessarsi, perchè è da Pasqua che non si accosta più ai Sacramenti. Intanto dirai a Don Bosco questo e questo. Al tuo maestro farai questa commissione da parte mia ». E gli disse ciò che egli doveva dire a ciascuno della Casa. Quindi scomparve. L'infermo da quell'istante era perfettamente guarito. Mandò a
chiamare i compagni di camerata. I compagni salirono, e, come esigeva la
convenienza, circondarono il suo letto stando alquanto discosti. Egli ad uno ad uno se li fece avvicinare, e disse in segreto ciò che li riguardava. I giovani stavano alla sua presenza muti, quasi sbalorditi e riverenti. Come ebbe finito, disse ad alta voce: « E poi ho bisogno di parlare con Gastaldi! ». Gastaldi non era venuto; un compagno corse a chiamarlo, e, condottolo al letto di Zucca, questi gli fece la commissione che
gli aveva affidata la Madonna. In quell'ora Don Bosco confessava in sacrestia. Gastaldi, udito ciò che la Madonna aveva detto di lui, rispose ad alta voce: « Va bene, vado subito! ». Ed uscì dalla camerata per andarsi a confessare. Ma nel discendere le scale cambiò proposito, entrò in
sacrestia, da questa passò nella cappella della Madonna e quivi, stato un po' di tempo in ginocchio per colorire la bugia che voleva dire a Zucca, ritornò in camerata. Zucca si alza sul letto e gli dice alla presenza di tutti: « Impostore! T'immagini che io non ti abbia veduto? Tu hai
fatto così e così ». E gli descrisse il giro fatto, la sua fermata all'altare della Madonna e quindi riprese: «
Ritorna e guarda di non abusare della misericordia di Dio. Va subito! ». Gastaldi discese. Zucca, quasi vedesse quanto accadeva, con lo sguardo fisso verso la porta, diceva: «
Egli
discende... è sotto i portici... entra in sacrestia... si inginocchia... adesso si avvicina a Don Bosco... si confessa... va bene! ». Dopo un po' di
tempo Gastaldi ritornò tutto allegro Zucca gli disse subito: « Adesso sì che puoi dirti contento: ma guarda di continuare ad essere buono, perchè la Madonna mi disse che tu devi mutar vita, altrimenti il castigo sta preparato ». (M. B.,
V, 720-722).
304 - Un buon pescatore.
Per quanto l'età e l'istruzione glielo permettevano, Savio Domenico con gran piacere si adoperava per fare il Catechismo ai compagni più giovani dell'Oratorio. Tutto gli riusciva dolce e facile trattandosi di fare del bene alle anime; allo scopo metteva in azione mille industrie. Faceva piccoli regali a chi meglio tra i più discoli rispondeva alle sue domande improvvise. Sovente interrompeva il gioco per rivolgere tali domande. Aveva massima sollecitudine per i più rozzi e ignoranti; con questi era un vero fratello e maestro. Con coloro che sapeva non troppo assidui ai Sacramenti usava una santa furbizia, e sempre
otteneva il suo intento. Sovente si portava alla confessione con non pochi di
tali negligenti. Tanto che Don Bosco potè dire che Savio tirava più pesci coi suoi
trastulli che non i predicatori con le loro prediche. (M. B., V, 210-212).
FRASE BIBLICA.
- Donaci lo spirito di servizio.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO.
- Un giovane che si accosti alla confessione e alla comunione con vera devozione e raccoglimento, fa talvolta maggior impressione sull’anima altrui, che non farebbe una lunga predica.
PREGHIERA
DEL MESE. - Venite, Spirito di pietà, infondete nel mio cuore la vera devozione e il santo amor di Dio, affinchè Lui solo io cerchi in tutte le mie pratiche di pietà, e amandoLo lo conservi. Così sia. Pater noster...
FIORETTO: — Passa la giornata senza peccati : di' ogni tanto: Mio Dio, datemi un po' di amore.