UN ANNO
CON DON BOSCO
17° Agosto

§ 2. Esercizio degli atti di fede, di speranza, di carità.
Consigli evangelici.
244) Quando dobbiamo fare atti di fede, di speranza e di
carità?
Dobbiamo fare atti di fede, di speranza e di carità
molte volte nella vita, e, in particolare, quando abbiamo tentazioni da vincere o importanti doveri cristiani
da compiere, e nei pericoli di morte.
391 - Santa Tecla.
Fra i primi frutti della predicazione di San Paolo si annovera
Santa Tecla, la quale patì tormenti atrocissimi e lunghi martirii per
la causa della fede; e quantunque per virtù divina non sia morta in
essi, tuttavia è riguardata siccome la prima delle donne che abbia riportata la palma di martire. Nata ad Iconio di nobile
famiglia a 18
anni fu promessa ad un ricco giovane di quella città. Ma udendo le
prediche di San Paolo, essa rimase talmente innamorata della virtù
della verginità, che rinunziò di buon grado a quella vantaggiosa proposta. Il fidanzato usò ogni mezzo per farle mutar proposito, ma
invano; e quando si vide deluso, cambiò quel suo amore puramente sensuale in furore, e fece che la Santa vergine venisse per causa della fede
cristiana da lei professata sottoposta a barbari tormenti. Essa fu gettata sopra un rogo ardente, ma fattosi il segno della Santa Croce
sull'istante una prodigiosa pioggia spense quelle fiamme. Fu esposta ai
tori, alle bestie feroci, quindi precipitata in una fossa piena di serpenti,
ma per virtù divina andò sempre da ogni tormento illesa. Visse poi
ancora lungamente in pace; indi colma di meriti morì nella propria
patria in età d'anni 90, ed andò a trovare il suo celeste sposo.
(Bosco, Storia Eccl.).
392 - Il cavallo rosso.
La notte dal 5 al 6 di luglio del 1862 Don Bosco sognò. « Sognai
di trovarmi insieme con la marchesa di Barolo e passeggiavamo su di
una piazzetta che metteva in una grande pianura. Io vedeva i giovani
dell'Oratorio correre, saltare, ricrearsi allegramente. Ed ecco sulla piazzetta farsi un cupo silenzio. Tutti lasciano i loro trastulli e
si mettono a fuggire pieni di spavento. Alzo alquanto gli occhi ed
ecco là in fondo, nella pianura scorgo discendere a terra un cavallo
che sarà stato alto e grosso tre o quattro volte più del palazzo Madama. Mentre io voleva fuggire, temendo che seguisse qualche
catastrofe la marchesa di Barolo svenne e cadde per terra. Io quasi non
mi potevo reggere in piedi tanto mi tremavano le ginocchia. Corsi a
nascondermi dietro ad un casolare che era non molto distante ma
di là mi scacciarono. E benché tutto tremante mi feci coraggio, ritornai indietro e mi avanzai. Uh! Che orrore! Con quelle orecchie ritte,
con quel musaccio! Ora mi pareva che avesse tanta gente addosso, ora
che avesse le ali, cosicché io esclamai: — Ma questo è un demonio. — Mentre lo contemplavo, siccome ero
accompagnato da altri, chiesi a uno: — Che cosa è questo cavallaccio?
Mi fu risposto: — Questo è il cavallo rosso, equus rufus dell'Apocalisse.
Dopo mi svegliai e mi trovai sul letto tutto spaventato. La visione simboleggiava forse qualche persecuzione contro la Chiesa. Era un
invito del Signore ad accrescere le fede nelle sue promesse.
(M. B., VII, 217-218).
393 - L'aiuto dall'alto.
Nella notte del 7 aprile 1876 Don Berto, segretario di Don Bosco,
sentì il Santo che, dormendo, gridava: « Antonio! Antonio! ». Al mattino gli domandò se avesse dormito e gli disse del grido. Allora il Servo
di Dio raccontò: « Mi parve di essere presso il fondo di una scala, in
luogo stretto, e mi si parò dinanzi una iena. Non sapendo come
liberarmene, chiamava in aiuto Antonio, mio fratello, morto da tanti
anni. Finalmente la iena si mosse contro di me, tenendo la bocca
spalancata, ed io, non vedendo altra via di scampo, le cacciai la mano
alla gola. Ero angustiato da questo pericolo, e nessuno mi veniva in
soccorso. Ecco alla fine discendere giù dai monti un pastore che mi
disse: — L'aiuto deve venire dall'alto; ma per ottenerlo bisogna discendere molto al basso. Quanto più si sta in basso, tanto più l'aiuto
verrà dall'alto. Questa bestia non fa del male se non a chi ci bada, se
non a chi vuole. — In quel punto mi svegliai. La iena forse era simbolo del demonio, che non può nuocere a chi umiliandosi invoca con
fede l'aiuto di Dio. (M. B., XII, 187-188).
FRASE BIBLICA. —Solo
Dio è buono.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO:
— Dove regna la carità, regna la felicità.
PREGHIERA
DEL MESE. — Venite, Spirito del timor di Dio, e penetrate il mio cuore di un timore salutare affinchè io abbia sempre Voi, mio Dio, innanzi agli occhi e attentamente mi guardi da ogni cosa, che in qualsiasi modo possa offendere la divina Maestà vostra. Così sia. Pater
noster...
FIORETTO: — Visita il SS. Sacramento; recita il Pange lingua o almeno il
Tantum ergo.