UN ANNO
CON DON BOSCO
19° Agosto

246) Come dobbiamo fare atti di fede, di speranza e di
carità?
Dobbiamo fare atti di fede, di speranza e di carità
col cuore, con la bocca e con l'opera, dandone prova
nella nostra condotta.
a) Atti di fede attiva.
397 - Franchezza di Don Bosco.
Don Bosco nel congedarsi dalla signora Luigia Cataldi di Sestri
Ponente sua benefattrice, avendole essa chiesto che cosa doveva fare
per assicurarsi la salvezza eterna, con aspetto sostenuto lo rispose:
« Lei per salvarsi dovrà diventare povera come Giobbe ». Sotto forme
iperboliche egli ripeteva il suo noto concetto sulla misura dell'elemosina che i ricchi son tenuti di fare se non vogliono venir meno alla
missione sociale affidata loro dalla Provvidenza. Don Belmonte che,
stando nell'antisala, aveva afferrato le ultime parole di Don Bosco, gli
chiese come mai gli fosse bastato l'animo di tenere un simile linguaggio con una persona che pure faceva tanta elemosina: « Vedi, gli
rispose Don Bosco, ai signori non c'è nessuno che osi dire la verità ».
(M. B., XVIII, 309-307).
398 - Castagne inesauribili.
Una domenica dopo la festa di Ognissanti del 1849 Don Bosco
conduce i giovani a visitare il Cimitero. « Al ritorno, aveva detto,
avrete le castagne! » Mamma Margherita ne aveva comperati tre sacchi, ma ne aveva fatte cuocere poche. Un giovane constatò il fatto,
ma non c'era più tempo di provvedere. Ritornano i giovani e Don
Bosco distribuisce abbondantemente nonostante l'avviso datogli. Sono
solo poche. Il Santo, visto che davvero le altre non erano state
preparate, non vuol mancare di parola e continua a distribuire nella
stessa quantità. Ne accontenta seicento, e nel cesto rimane ancora
una porzione per lui. In memoria del fatto Don Bosco volle che nelle
sue case, la sera dei Santi, si distribuissero ai giovani le castagne.
(M. B., III, 576-577).
(...)
b) Atti di speranza.
400 - Preghiera nel pericolo.
Per inculcare la bella pratica di recitare spesso delle giaculatorie,
Don Bosco raccontò in occasione della morte del salesiano Don Lanteri,
avvenuta nell'agosto 1875, alcuni episodi della sua vita. Il Lanteri
pastorello amava molto la Chiesa, i Sacramenti e la Madonna. Rincorrendo un giorno una pecorella sbandata, si sentì all'improvviso
mancare la terra sotto i piedi e precipitò in un burrone. Ebbe appena
tempo di esclamare: « Gesù, Maria, aiutatemi ». Come se un lampo
gli passasse davanti agli occhi si trovò in fondo senza la menoma
lesione. Di soprassalto fu in piedi, con lo sguardo misurò l'altezza e
con slancio d'amore si consacrò al servizio di Gesù e della Madonna.
Difatti si fece Salesiano nel 1871 e dopo aver esercitati alcuni uffici
in varie case, passò l'ultimo anno di vita come sacrestano della Basilica di Maria Ausiliatrice edificando tutti per il suo contegno e per la sua attività. (M. B.,
XI, 286-287).
c) Atti di carità.
401 - Apostolo di bene.
Nel 1825 Giovanni Bosco incominciò una specie di oratorio festivo facendo quanto era compatibile con la sua età e con la sua
istruzione; e lo continuò per parecchi anni, riuscendo sempre più fruttuose le sue parole, quanto più cresceva il suo corredo di cognizioni
religiose. A tal scopo metteva un impegno singolare nel raccogliere dai
catechismi, dalle prediche, dalle letture fatte, narrazioni edificanti,
per instillare in quanti l'udivano l'amore alla virtù. (M. B., I, 143).
FRASE BIBLICA.
- Ristora l'anima mia.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO:
- Soffri tutto, ma non rompere la carità.
PREGHIERA
DEL MESE. — Venite, Spirito del timor di Dio, e penetrate il mio cuore di un timore salutare affinchè io abbia sempre Voi, mio Dio, innanzi agli occhi e attentamente mi guardi da ogni cosa, che in qualsiasi modo possa offendere la divina Maestà vostra. Così sia. Pater
noster...
FIORETTO: — Convinciti della necessità dell'esame; fallo sempre; recita il
Veni Creator.