UN ANNO
CON DON BOSCO
5° Ottobre

277) Che dobbiamo fare per conservare la Grazia dei
Sacramenti?
Per conservare la Grazia dei Sacramenti dobbiamo
corrispondere con l'azione propria, operando il bene e
fuggendo il male.
9. Fedeltà di Bracco.
L'azione della Grazia e la nostra cooperazione appaiono dai seguenti
fatti come i due coefficienti inseparabili del nostro bene.
Giovannino Bosco aveva un cane di nome Bracco, tanto a lui
obbediente e fedele, che tutti ne facevano le meraviglie. «Guarda
— ripeteva Mamma Margherita al figlio — guarda quanta fedeltà,
quanta obbedienza, quanto amore ed attaccamento ha questo cane al
suo padrone. Se noi avessimo solo per metà simile sottomissione e
affetto a Dio, come meglio andrebbero le cose del mondo, quanta
gloria ne verrebbe al Signore! ». {M. B. I, 270).
10. Come i tacchini.
Ecco un sermoncino di Don Bosco: « Avete mai posto mente, miei
cari figliuoli, a quel che accade quando viene aperto il pollaio ai
tacchini? Alcuni volano via con tutta rapidità; altri escono fuori correndo
a più non posso; altri escono, ma svogliati, e guardano qua e là, si
fermano, si voltano indietro quasi che loro rincrescesse essere usciti
altri poi, invece di uscire, vanno a vedere se tra il becchime vi sia
rimasto più nulla. Così, miei cari figliuoli, può accadere anche di
voi. Alcuni, studenti e artigiani, in questi giorni volano per la via della
loro eterna salute. Altri, se non volano, almeno corrono con gran lena
e vi è tutto a sperare che la loro corsa non finisca che alle porte del
paradiso. Altri poi uscirono dallo stato infelice del peccato in cui si
trovavano, ma quasi per forza, svogliatamente e quasi con rincrescimento. Che responsabilità non assecondare la grazia di Dio!
Ricordatevi il fatto di Faraone. Egli era un empio ostinato. Dio mandò a
lui Mosè ed Aronne perchè gli annunziassero il suo volere; ma
inutilmente. Le parole di Aronne e di Mosè non ottenevano altro effetto,
fuorché indurire sempre più il suo cuore: di modo che neppure i più
tremendi castighi bastarono a convertirlo. Sapete quale fu la fine di
Faraone? Morì colpito dalla mano di Dio, sommerso dalle acque del
Mar Rosso. — Buona notte! ». (M. B. VII, 823-824).
11. Provvidenza e previsione
« Or sono molti anni, — raccontò la Contessa Adele Castelloni —
avevo deliberato di contribuire a provvedere una campana nella chiesa di Maria Ausiliatrice. Passò molto tempo senza che attendessi al
mio impegno. Ma una mattina mi svegliai col pensiero che era tempo di compierlo, ed era tale l'insistenza di questo ricordo, che in tutta
fretta mi portai all'Oratorio. Volevo prima udire la Santa Messa,
comunicarmi; ma non mi fu possibile: dovetti cedere all'impulso del cuore
e senz'indugio portarmi da Don Bosco. Me ne stavo aspettando il mio
turno, quando ad un tratto mi si accosta un cameriere, dicendomi che
Don Bosco aveva ordinato che, appena giunta, mi facesse, entrare
prima degli altri. Insistette, ed ecco che poco dopo fui ammessa
all'udienza. Feci la mia offerta, ma impressionata da una previsione
così straordinaria, m'informai, con tutta semplicità di cuore, come
avesse indovinato le mie intenzioni. Egli rispose traendo dalla sua
tasca due soldi: Ecco tutto quello che tengo a mia disposiziome stamane. Oggi, lunedì, il Capomastro venne per un acconto ai suoi
averi; io gli dissi che tornasse più tardi, perchè aspettavo la sua offerta ».
(M. B. XVI, 617-618).
12. Chi ha tempo...
Don Bosco narrò ai suoi giovani come passò all'eternità il giovane
Saracco. Disse come questo giovane fosse mutato dal ritorno delle
vacanze e come tralasciasse di accostarsi ai sacramenti. Avvisato di andare a trovare Don Bosco, cercava invece di fuggirlo. Pensando il
giovane di non avere salute sufficiente, andò da Don Bosco a chiedergli
di andare a casa. E Don Bosco allora lo prese per mano e gli disse:
— Mio caro Saracco, tu vai a casa e il Signore ti benedica; ma
ascolta: prima di partire, confèssati, che sarà meglio per te.
Egli rispose: — Mi confesserò domenica alla mia parrocchia.
— E perchè non confessarti qui e andare a casa con l'anima
tranquilla? Fammi il piacere, confèssati! Se non vuoi confessarti da me,
va' da qualche prete della casa.
Egli rispose di nuovo: — Domenica mi confesserò al paese.
Era di giovedì e partì per la casa d'un suo parente aspettando
che il padre lo venisse a prendere. Ma, appena arrivato, lo presero
dei dolori alle costole. Il medico dichiarò che era un male da nulla,
ma il male passò alla gola con estrema violenza. Saracco si accorse
del pericolo, chiamava un confessore, baciava il Crocifisso che gli
era stato posto fra le mani, domandava perdono al Signore, si raccomandava con giaculatorie alla cara Madre Vergine
Maria. Oh, quanto
allora desiderò di avere al fianco Don Bosco! Il prete giunse, ma troppo
tardi.
Saracco aveva perduto la parola. Il sacerdote lo assolse e gli
amministrò il sacramento dell'Estrema Unzione. Giovedì partiva dall'Oratorio e sabato era già morto senza potersi confessare. Suo padre
giungeva il lunedì per condurlo al paese e Saracco era già al
cimitero. (M. B. VII, 819-821).
13. Una ispirazione.
Un mercoledì, pressato dal panettiere al quale doveva una rilevante somma, Don Bosco usciva di casa in cerca di denari. Un buon
signore aveva una bella elemosina da portare all'Oratorio ed era deciso
di recarvisi in quel giorno della settimana, nel quale era solito a far
visita a Don Bosco, cioè il sabato. Ma quel mattino sentì a un tratto
mutata la sua volontà. Un pensiero lo molestava con insistenza, senza
poterlo scacciare: l'Oratorio deve essere in necessità! Quindi preso
senz'altro quel denaro lo portò a Don Bosco. Non è a dirsi la reciproca
meraviglia, quando s'incontrarono e ambedue si narrarono e il bisogno urgente e la volontà mutata. {M. B.
VIII, 905-906).
FRASE BIBLICA.
- Il Signore si ricorda sempre della sua alleanza.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO.
- I due sostegni più forti a reggervi e camminare per la strada del cielo sono i sacramenti della comunione e della penitenza. Perciò riguardate come gran nemico dell’anima vostra chiunque cerca di allontanarvi da questa pratica di nostra santa religione.
PREGHIERA
DEL MESE. - Santissima Vergine, Madre di Dio Maria, io (nome), quantunque peccatore
indegnissimo, prostrato ai vostri piedi, alla presenza dell'onnipotente Iddio e di tutta la Corte celeste, vi presento e vi offro questo mio cuore con tutti gli affetti suoi: a voi lo consacro, e voglio che sia sempre vostro e del vostro caro Gesù. Accettate, o benignissima Madre, da questo vostro povero servo la
devota offerta unita al cuore di tutti i santi, e fate che da questo punto io incominci, e segua a vivere in avvenire
unitamente a Voi, al vostro santissimo Figliuolo e mio Dio. Col suo divino aiuto e
con la vostra amorosa assistenza spero di farlo, e dal canto mio lo prometto. Fra i vostri due cuori Gesù e
Maria, mettete il mio povero cuore, perchè s'infiammi tutto del vostro amore purissimo, onde vivendo del vostro bel fuoco in terra, arda poi di eterno amore per Voi lassù nel cielo, in compagnia degli angeli e dei santi.
FIORETTO: — Vivi sempre in grazia di Dio, per essere sempre pronto a presentarti al giudizio; recita il
Miserere.