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UN ANNO CON DON BOSCO

22° Ottobre

310) A qual età è bene ricevere la Cresima? 

 

È bene ricevere la Cresima all'età di sette anni  circa, perchè allora sogliono cominciare le tentazioni,  e si può abbastanza conoscere la santità e la Grazia di  questo sacramento. 

 

311) Chi riceve la Cresima, quali disposizioni deve avere? 

 

Chi riceve la Cresima deve essere in grazia di Dio,  e, se ha l'uso di ragione, deve conoscere i misteri principali della Fede, e accostarsi al Sacramento con devozione, profondamente compreso di ciò che il rito significa. 

 

312) Che significa il sacro crisma? 

 

Il sacro crisma, con l'olio che si espande e dà forza,  significa la Grazia abbondante della Confermazione; e  col balsamo che è odoroso e preserva dalla corruzione,  significa il buon odore delle virtù che il cresimato dovrà  possedere, fuggendo la corruzione dei vizi. 

 

47. Il pregio della purità. 

 

a) Il gregge. — In una delle ultime sere del mese di Maria, il  29 e 30 maggio 1867, Don Bosco narrò un sogno: « Non appena il sonno  mi ebbe preso, mi trovai in una immensa pianura coperta da un numero sterminato di grosse pecore, le quali, divise in gregge, pascolavano in prati estesi a vista d'occhio. Mi vidi innanzi un pastore  appoggiato al suo bastone. Percorrendo con lui quella valle, mi diedi  ad esaminare il gregge e tutta quella regione per la quale questo andava vagando. Il pastore mi disse: « Ti condurrò io a vedere il gregge  del quale devi prenderti cura ». E mi condusse in un altro punto della  pianura dove erano migliaia e migliaia di soli agnellini. Questi erano  tanto numerosi che non si potevano contare, ma così magri che  a stento camminavano. Ogni pascolo era stato completamente distrutto  dagli stessi agnelli. Si vedeva a prima vista che quei poveri agnelli,  coperti di piaghe, avevano molto sofferto e molto soffrivano ancora.  Ciascuno aveva due corna lunghe e grosse che gli spuntavano sulla  fronte, come se fossero vecchi montoni, e sulla punta delle corna avevano una appendice in forma di S. Osservando più attentamente  vidi che quegli agnelli in tutte le parti del corpo, sul dosso, sulla testa,  sul muso, sulle orecchie, sul naso, sulle gambe, sulle unghie portavano  stampati tanti numeri 3 in cifre. 

 

b) Il mondo. — Disse il pastore: « Questa vasta pianura è il  mondo. I luoghi erbosi, la parola di Dio e la grazia. I luoghi sterili  ed aridi sono quei luoghi dove non si ascolta la parola di Dio e si cerca  solo di piacere al mondo. Le pecore sono gli uomini fatti, gli agnelli  sono i giovanetti e per questi Iddio ha mandato Don Bosco. Quest'angolo di pianura che tu vedi è l'Oratorio e gli agnelli ivi radunati, i tuoi fanciulli. Questo luogo così arido, figura lo stato di peccato. Le corna significano il disonore, la lettera S vuol dire scandalo.  Essi col mal esempio vanno alla rovina. Fra questi agnelli ve ne sono  alcuni che hanno le corna rotte: furono scandalosi, ma ora hanno  cessato di dare scandalo. Il numero 3 vuol dire che portano la pena  della colpa, cioè che soffriranno tre grandi carestie: 1° La carestia  di aiuti spirituali: domanderanno questo aiuto e non l'avranno. 2° Carestia di parola di Dio. 3° Carestia di pane materiale. L'aver gli agnelli  mangiato tutto, significa non rimaner loro altro che il disonore e il  numero 3, ossia le carestie ». Mentre io ascoltava ed osservava ogni  cosa come smemorato, ecco nuove meraviglie. Tutti quegli agnelli  cambiarono aspetto! 

 

c) I giovani. — Alzatisi sulle gambe posteriori, divennero alti, e  tutti presero la forma di altrettanti giovanetti. Erano tutti i giovani  dell'Oratorio. 

 

d) La grazia di Dio. — Mentre con pena osservava quella moltitudine, colui che mi accompagnava mi prese per mano e mi disse:  — Vieni con me e vedrai altre cose!.  E mi condusse in un angolo remoto della valle, circondato da collinette, cinto da una siepe di piante rigogliose, ove era un gran prato  verdeggiante, il più ridente che immaginar si possa, ripieno di ogni  sorta di erbe odorifere, sparso di fiori campestri, con freschi boschetti  e correnti di limpide acque. Qui trovai un altro grandissimo numero  di figliuoli, tutti allegri, i quali coi fiori del prato si erano formati o  andavano formandosi una vaghissima veste.  — E chi sono? — interrogai.  — Sono quelli che si trovano in grazia di Dio.  Ah! Posso dire di non aver mai veduto cose e persone così belle  e risplendenti, nè mai avrei potuto immaginare tali splendori. È inutile che mi ponga a descriverli, perchè sarebbe un guastare quello  che è impossibile a dirsi senza che si veda. 

 

e) Gli innocenti. — La mia guida mi soggiunse: 

 

— Vieni con me e ti farò vedere una cosa che ti darà un gaudio  ed una consolazione maggiore.  E mi condusse in un altro prato tutto smaltato di fiori più vaghi  e più odorosi dei già veduti. Aveva l'aspetto di un giardino principesco. Qui si scorgevano giovani pochi di numero, ma di così straordinaria bellezza e splendore da far scomparire quelli da me ammirati  poc'anzi. Mi disse il pastore:  — Costoro sono quelli che conservano il bel giglio della purità.  Questi sono ancora vestiti della stola dell'innocenza.  Io guardavo estatico. Quasi tutti portavano in capo una corona  di fiori di indescrivibile bellezza. Questi fiori erano composti di altri  bellissimi fiorellini di una gentilezza sorprendente, e i loro colori erano  di una vivezza e varietà che incantavano. Più di mille colori in un sol  fiore. Scendeva ai loro piedi una veste di bianchezza smagliante, anch'essa tutta intrecciata di ghirlande di fiori simili a quelli della corona. La luce incantevole che partiva da questi fiori rivestiva tutta  la persona e specchiava in essi la propria gaiezza. I fiori si riflettevano  gli uni negli altri e quelli delle corone in quelli delle ghirlande, riverberando ciascuno i raggi che erano emessi dagli altri. Così, in un solo,  si accumulavano le bellezze di tutti i compagni con un'armonia di  luce ineffabile. Fra questi ne osservai alcuni in particolare, che adesso  sono qui all'Oratorio e son certo che, se potessero vedere almeno la  decima parte della loro attuale speciosità, sarebbero pronti a soffrire  il fuoco, a lasciarsi tagliare a pezzi, ad andare insomma incontro a  qualunque più atroce martirio piuttosto di perderla. 

 

f) I penitenti. — Mi disse il pastore: 

 

— Quelli che hanno avuto la disgrazia di perdere il bel giglio  della purità e con questo l'innocenza, possono ancor seguire i loro compagni nella penitenza. Vedi là? In quel prato si ritrovano ancor molti  fiori; ebbene essi possono tessersi una corona e una veste bellissima  e seguire ancora gli innocenti nella gloria.  — Suggerisci ancora qualche cosa da dire ai miei giovani —  soggiunsi allora.  — Ripeti ai tuoi giovani, che se essi conoscessero quanto è preziosa e bella agli occhi di Dio l'innocenza e la purità, sarebbero disposti a fare qualunque sacrificio per conservarla. Di' loro che si facciano coraggio a praticare questa candida virtù, che supera le altre  in bellezza e splendore. Poiché i casti sono quelli che crescunt tamquam  lilia in conspectu Domini.  Io volli allora andare in mezzo a quei miei carissimi giovani,  così vagamente incoronati, ma inciampai nel terreno e, svegliatomi,  mi trovai in letto ». (M. B. VIII, 840-844).  

 

FRASE BIBLICA. - Sono venuto a portare il fuoco sulla terra. 

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - La conservata purità dell’innocenza è fonte ed origine ai ogni scienza e di ogni virtù. 

 

PREGHIERA DEL MESE. - Santissima Vergine, Madre di Dio Maria, io (nome), quantunque peccatore indegnissimo, prostrato ai vostri piedi, alla presenza dell'onnipotente Iddio e di tutta la Corte celeste, vi presento e vi offro questo mio cuore con tutti gli affetti suoi: a voi lo consacro, e voglio che sia sempre vostro e del vostro caro Gesù. Accettate, o benignissima Madre, da questo vostro povero servo la devota offerta unita al cuore di tutti i santi, e fate che da questo punto io incominci, e segua a vivere in avvenire unitamente a Voi, al vostro santissimo Figliuolo e mio Dio. Col suo divino aiuto e con la vostra amorosa assistenza spero di farlo, e dal canto mio lo prometto. Fra i vostri due cuori Gesù e Maria, mettete il mio povero cuore, perchè s'infiammi tutto del vostro amore purissimo, onde vivendo del vostro bel fuoco in terra, arda poi di eterno amore per Voi lassù nel cielo, in compagnia degli angeli e dei santi. 

 

FIORETTO: Ripeti durante il giorno: Tutto per voi, mio Dio.

 

 

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