UN ANNO
CON DON BOSCO
4° Novembre

334) Perchè si conserva nelle Chiese la santissima Eucaristia?
La santissima Eucaristia si conserva nelle chiese,
perchè i fedeli l'adorino, perchè la ricevano nella Comunione, e perchè sentano in essa la perpetua
assistenza e presenza di Gesù Cristo nella Chiesa.
a) Conservazione dell'Eucaristia.
72. Correzioni fraterne.
Mi ricordo — narrava Don Bosco — che un giorno, passeggiando
con Luigi Comollo, mio compagno di Seminario a Chieri, passai davanti a una chiesa senza scoprirmi il capo. Egli mi disse tosto in modo
assai garbato: « Giovannino mio, tu sei così attento a discorrere con
gli uomini, che dimentichi persino la casa del Signore dove lui abita
giorno e notte sotto le specie del pane ». Altra volta accadde che
scherzando mi servissi sbadatamente di parole della Scrittura, udite in
chiesa. Comollo vivamente mi riprese dicendo che non si deve faceziare
con le parole del Signore...
(M. B. I, 338).
73. La cappella Pinardi.
Era una camera lunga da quindici a sedici metri e larga da cinque
a sei. Dietro l'altare volto a ponente, vi erano due altre stanze che
servivano da sacrestia e da ripostiglio. Aveva per pavimento un palchetto di legno costruito alla meglio, per le cui fessure potevano
passare non solo i topi... ma anche i gatti che davano loro la caccia! Per
volta aveva un soffitto a stuoia intonacato di gesso; e l'altezza... era
qualche cosa di meno che la basilica di San Pietro a Roma! Per darne
un'idea, basti dire che quando Mons. Arcivescovo veniva per amministrarvi la Cresima o per compiervi qualche altra funzione, salendo
sulla piccola cattedra, doveva tener bassa la testa, per non urtare
nella volta con la punta della mitria. Quasi a metà della chiesa dalla
parte di mezzanotte era collocato anche un pulpitino, sopra cui non
tutti potevano ascendere a far la predica, perchè un sacerdote alto
di persona avrebbe toccato il soffitto con la testa. Povera e piccola
chiesetta ma più ricca del palazzo più artistico del mondo perchè
abitato dal Re dei re. (M. B. II, 429-430).
74. Pegno di salvezza.
Stralciamo dalla buona-notte del 7 gennaio 1876. Don Bosco tra
l'altro disse: « Oh, che felicità poter ricevere nel nostro cuore il Divin
Redentore, quel Dio che ci deve dare la fortezza e la costanza necessaria in ogni momento della nostra vita! Il Sacro Tabernacolo poi,
cioè Gesù Sacramentato, che si conserva nelle nostre chiese, è fonte
di ogni benedizione e di ogni grazia. Egli sta apposta in mezzo a noi
per confortarci nei nostri bisogni. Credetelo pure, miei cari figliuoli,
colui che è devoto del SS. Sacramento, cioè, va con frequenza a fare
buone Comunioni, e colui che va a far visita a Gesù Cristo nel
Tabernacolo, costui ha un pegno sicuro della sua eterna salvezza ».
(M. B. VII, 29).
b) Adorazione dell'Eucaristia.
75. La vittima dell'amore.
Nel 1859 Don Bosco tenne una conferenzina ai soci della compagnia del SS. Sacramento. Tra l'altro disse: « Facciamoci questa
interrogazione: Che cosa fa Gesù per noi celato nel SS. Sacramento?
Egli continua il più profondo atto di umiltà, per darci esempio di
questa virtù tanto necessaria. Nel SS. Sacramento non vedo cosa
che mi possa in qualche modo indicare che vi stia nascosto un Dio
onnipotente e terribile nelle sue giustizie, come infinitamente buono
nelle sue misericordie. Perchè ciò? Per amore degli uomini! Per poter
rimanere con noi, quasi nostro eguale, per insegnarci ad essere umili...
Se egli lasciasse sfolgorare un raggio solo della sua maestà, chi mai
potrebbe reggere innanzi a Lui?... Prega continuamente l'Eterno suo
Divin Padre per noi: trattiene i suoi castighi, i suoi fulmini che si
scaglierebbero per i nostri peccati. Se nel mondo non si vedono e non si
sentono più certi castighi così terribili, che piombavano sul popolo ebreo
nel tempo dell'antica legge, non è già perchè i nostri peccati non siano
tanto enormi, oppure che sia minore il loro numero. Chi trattiene il
braccio della giustizia eterna è Gesù, che sui nostri altari, specialmente
nella Santa Messa, si offre vittima per noi. Alla vista delle sue piaghe
l'Angelo sterminatore rinfodera la spada... ».
(M. B. VI, 186-187).
76. Rispetto al SS. Sacramento.
La principessa Maria Letizia Wise-Bonaparte Solms venne all'Oratorio il 21 maggio 1867, accompagnata da nobili signori e seguita
da un domestico. La banda musicale era alla porta. Don Bosco le
mosse incontro e le fece percorrere l'Oratorio e visitare ogni cosa. La
condusse in chiesa, ove, inginocchiandosi, disse alla principessa: «
Signora, vi è il SS. Sacramento! ». Ed essa si segnò e si inginocchiò da
buona cristiana e non si alzò se non quando si alzò Don Bosco. La principessa fu ammirata delle accoglienze fattele, della musica, del
canto, dei laboratori, del numero dei giovani.
(M. B. VIII, 796).
FRASE BIBLICA.
- Felice l'uomo che dona.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO.
- Con la preghiera incessante e con la frequente comunione si potrà rimediare a tanto male (si potrà evitare l’inferno).
PREGHIERA
DEL MESE. — «O Signore Onnipotente, il quale per l'amore, che portaste agli uomini, vi degnaste di prendere umana carne, di vivere fra gli stenti, di soffrire dolorosissima passione e finalmente di spirare in Croce, deh! per tanti meriti che ci procuraste col vostro preziosissimo Sangue, vi prego di volgere uno sguardo pietoso
ai tormenti che soffrono nel Purgatorio quelle anime benedette, che partendo da questa valle di pianto in grazia vostra soffrono gli ardori di quelle fiamme per
scontare i debiti che hanno tuttora verso della vostra Divina Giustizia. Accettate
dunque, o pietosissimo Iddio, le preghiere che per esse vi porgo, traetele da quel carcere tenebroso, e chiamatele alla gloria del Paradiso. Vi raccomando particolarmente le anime
dei miei parenti, benefattori spirituali e temporali, e in special modo quelle a cui posso essere stato occasione di peccato col mio mal esempio. Vergine SS. Madre pietosa, consolatrice degli afflitti, intercedete voi per quelle anime, affinchè per la vostra potentissima intercessione volino a godere quel Paradiso che loro sta
preparato.».
(Da Il giovane provveduto, San Giovani Bosco)
FIORETTO: — Recita tre Pater e Ave per l'Anima che è l'ultima ad uscire dal Purgatorio.