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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

17° Febbraio

VITA DI PREGHIERA E DI ADORAZIONE

 

E soddisfatto che ebbero a tutto quello che ordinava la legge del Signore, se ne tornarono nella Galilea alla loro città di Nazareth. Il bambinello cresceva e si fortificava pieno di sapienza; e la grazia di Dio era in lui. E i suoi genitori andavano ogni anno a Gerusalemme per il dì solenne di Pasqua (S. Luca, II, 39). 

 

1° Preludio. La Sacra Famiglia prega in casa, va a pregare nella Sinagoga, e ad adorare nel Tempio. 

 

2° Preludio. Datemi, o Signore, una piccola parte di quello spirito di adorazione e di preghiera che regnava a Nazareth. 

 

1° PUNTO: La preghiera officiale. — Si facevano preghiere di regola, o di usanza generale. Le preghiere del mattino e della sera e qualche esercizio quotidiano entravano già nelle abitudini del popolo di Dio. « Lodo Dio sette volte al giorno » diceva Davide. C'era l'usanza di recarsi alla Sinagoga ogni sabato ed a Gerusalemme per le grandi feste, o almeno, a Pasqua. La Sacra Famiglia osservava tutte le buone abitudini e tutte le regole del culto, non solamente per usanza, come tanti altri, ma con un fervore sempre più ardente. Dice il Vangelo: « Compiono tutto secondo l'usanza e la legge; ogni anno vanno a Gerusalemme » (S. Luca II, 27). E noi vediamo nostro Signore mantenere le abitudini della Sacra Famiglia, e quindi pregare prima e dopo il pasto, andare alla Sinagoga, o prolungare la sua preghiera della sera. E qual raccoglimento al Tempio! Maria e Giuseppe non si curano della folla; si prostrano, adorano, pregano, escono senza manco notare che Gesù s'è fermato. Non pensano che a Dio, non intendono che Dio. Quale contrasto con la mia materialità, le mie distrazioni, la mia mollezza ! Voglio mettermi a pregare con esattezza, fedelmente e bene; ne faccio una seria risoluzione. 

 

2° PUNTO: La preghiera intima. — Gesù nel santo Vangelo ci dice: «Bisogna pregare e non cessare mai» (S. Luca XVIII, 1). Gesù e Maria pregavano sempre con il cuore, e sono parecchi i versetti del Vangelo che tradiscono questa loro preghiera intima. Quando l'arcangelo Gabriele discese a Nazareth, Maria ci rivela la sua anima: «Ecce ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum: Ecco la serva del Signore, si faccia di me secondo la tua parola!». Ecco dunque che le abituali disposizioni di Maria nella preghiera, sono l'umiltà e l'abbandono. Ciò che Dio vuole e niente più. E la santità suprema. Il Magnificat ci dice ancora più ampiamente i sentimenti della preghiera di Maria. E' un canto lirico alla gloria di Dio; è la lode, la riconoscenza, l'umiltà. Dio è buono ed ama questa umiltà per cui rigetta gli orgogliosi e benedice gli umili. Maria ripara anche e protesta contro i superbi e gli avari; la nota predominante delle sue preghiere è l'amore puro ed il ringraziamento: «La mia anima glorifica il Signore!». Gesù a sua volta ci mostra le attrattive del suo Cuore per la preghiera intima e segreta: «Chiudete la vostra porta, dice, e pregate il vostro Padre nel segreto: egli vedendovi nel ritiro vi esaudirà» (S. Matt. VI,6). La sua preghiera abituale è il Pater. «E' così che voi pregherete»; quindi anche lui avrà pregato in questo modo. La prima metà del Pater è la migliore e tutta d'amore puro: «Il vostro nome sia benedetto! Venga il vostro regno! Sia fatta la vostra volontà così in terra come in cielo!» . La seconda metà è un'umile supplica per i beni spirituali e temporali: «Dateci oggi il nostro pane quotidiano, e perdonateci le nostre offese, come noi perdoniamo a quelli che ci hanno offeso, e non lasciateci soccombere alla tentazione, ma liberateci dal male». Tutta la preghiera, animata da un sentimento di carità fraterna, si rivolge al Padre comune, e domanda le sue grazie per tutti. Nei giorni di prova, la preghiera di Gesù ci manifesta un'altra disposizione del suo cuore, cioè l'abbandono, la rassegnazione ed il coraggio: «Se è possibile, passi da me questo calice; pure non la mia, ma la vostra volontà si faccia!». 

 

3° PUNTO: Il sacrificio. — Il sacrificio è il più grande atto religioso. La Sacra Famiglia assisteva ai sacrifici mistici del Tempio, i quali consistevano negli olocausti per l'adorazione; nel sacrificio in rendimento di grazie e preghiera; nelle vittime per il peccato. Il Cuore di Gesù ed il Cuore di Maria dovevano pur essere commossi durante questi sacrifici, non solamente per l'onore che ne veniva a Dio ed i frutti che se ne potevano attendere, ma perchè questi sacrifici figuravano e preparavano il prossimo sacrificio del Calvario! Senza una forza straordinaria Gesù e Maria non avrebbero potuto contemplare a Pasqua l'immolazione di tante migliaia d'agnelli. Nell'intimità del loro cuore essi offrivano spiritualmente il loro Agnello, quello la cui morte sarebbe veramente redentrice e feconda. — Prendetelo, diceva Maria all'Eterno Padre: immolatelo, fiat, fiat! — E Gesù: «Se non è possibile che questo calice s'allontani, colpite e immolate l'agnello» Io che assisto e prendo parte ogni giorno al santo sacrificio della Messa, sono commosso al pensiero dei suoi frutti? Sono disposto ad unirmici nella misura in cui la Provvidenza lo vorrà, per adorare, per riparare, per ottenere la salvezza delle anime e la mia? 

 

Risoluzione. — Pregherò al tempio, pregherò con i miei fratelli, farò le pratiche di regola; pregherò anche in segreto, pregherò sempre. Con tutta l'anima offrirò la preghiera per i quattro fini del sacrificio: adorazione, ringraziamento, riparazione e domanda, e tutte queste offerte le farò in unione ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria. 

 

 

FIORETTO: — Ascolta oggi le ispirazioni di Dio, come le ascoltò la Sacra Famiglia che al cenno dell'Angelo fuggì in Egitto con tutta prontezza.

 

 

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