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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

11° Marzo

LA PREGHIERA E L'AGONIA AL GETSEMANI

 

E prese con sè Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò ad atterrirsi e rattristarsi. E disse loro: L'anima mia è afflitta fino alla morte: trattenetevi qui e vigilate. E avanzandosi alquanto, si prostrò a terra e pregò che, se era possibile, si allontanasse da lui quell'ora (S. Marco, XIV, 33): 

 

1° Preludio. O santa tristezza! voi ci avete riscattati! 

 

2° Preludio. Signore Gesù, insegnatemi la preghiera, la contrizione e il coraggio nel sacrificio. 

 

1° PUNTO: La tristezza. — Questa tristezza Gesù l'ha subita volontariamente e con amore. E' disceso giocondamente nel giardino del Getsemani a cominciare la Passione; sapeva che questa sarebbe stata la Passione del cuore, in preparazione a quella del corpo che avrebbe subita il giorno dopo. Voleva soffrire queste angosce che avrebbero la loro parte d'efficacia nella nostra redenzione. Appena s'inginocchia questa tristezza l'assale. Ed è una tristezza profonda, intensa; infinita. Che spettacolo doloroso il vedere un Dio tremare, fremere, lottare contro un'oppressione mortale! Ma egli vuoi prendere su di sè tutte le debolezze e le sofferenze della nostra natura. Chi cagiona questa paura, quest'abbattimento? Sono le orribili sofferenze della Passione che stanno per cominciare; sono sopratutto i pesi e la responsabilità dei nostri peccati; è la freddezza degli apostoli, la nostra ingratitudine, l'indurimento dei Giudei, il tradimento di Giuda e l'inferno che sussisterà ancora per molte anime ribelli alla grazia. Voleva anche espiare tutti i nostri scoraggiamenti e le nostre debolezze. E' agonia di amore verso il suo divin Padre e verso di noi. Gesù soffre al vedere il divin Padre offeso e le nostre anime macchiate ed esposte al pericolo di dannarsi. Veramente era la passione del cuore in attesa di quella del corpo. 

 

2° PUNTO: La preghiera. — In apparenza Gesù prega per se stesso: in realtà, prega per noi, per darci l'esempio della preghiera e per ottenerci il perdono, la redenzione e tutte le grazie di santificazione. Sant'Agostino dice: «Gesù nel Getsemani non è un ammalato che prega per sè, è un medico che prega per noi, suoi ammalati. Non è un infelice che supplica, è un misericordioso che prega per gl'infelici» Nostro Signore vuole insegnarci che nei giorni d'angoscia e di tristezza dobbiamo cercare la consolazione nella preghiera. Vuole insegnarci che dobbiamo pregare bene, che dobbiamo ritirarci nella solitudine ed allontanarci dal tumulto degli uomini e dal loro commercio; c'insegna che la nostra preghiera dev'essere fatta in attitudine rispettosa e con un profondo sentimento d'umiltà e d'annientamento davanti la Maestà divina. C'insegna finalmente con l'esempio che noi dobbiamo, pregando, dare a Dio il dolce nome di Padre per commuoverne il cuore; che dobbiamo anche pregare sottomettendoci interamente ai disegni di Dio subordinando pienamente la nostra volontà alla sua. «Dio mio, la vostra volontà si faccia, e non la mia.» Ripete la stessa preghiera per tre volte, per farci comprendere che Dio vuol essere pregato con insistenza e con perseveranza. Questo breve tratto della vita di Gesù è tutto un codice di preghiera. Quante anime provate ha mai sostenuto quest'esempio! Quante ne ha salvate dallo scoraggiamento! O Gesù, permettete che io vi contempli lungamente e piamente durante questa vostra preghiera. Voi v'inginocchiate: voi guardate il cielo domandando grazia; vi prostrate pronunciando il fiat; vi sciogliete in lacrime considerando i nostri peccati, le nostre ingratitudini e l'inferno che ci minaccia.. Quali sono le mie preghiere al confronto delle vostre preghiere divine? Non sono qualche volta un oltraggio a Dio con la loro tiepidezza? Oh! perdono, Signore; che farò per riparare? Offrirò le preghiere e le suppliche del vostro Cuore al Padre, poichè è per me che voi le fate e in riparazione delle mie. 

 

3° PUNTO: I rimproveri. — Gli stessi apostoli privilegiati si sono lasciati vincere dal sonno. Essi non arrivano a comprendere la gravità del momento in cui si trovano. Nostro Signore si rivolge prima a san Pietro: «Simone, tu dormi, tu non hai potuto vegliare un'ora sola con me?». Ed aggiunge: «Vegliate e pregate per non cadere in tentazione». Dopo una lunga preghiera nostro Signore ritorna, e li trova ancora addormentati. Non dice nulla questa volta, vedendo che è inutile. Una terza volta ritorna, e parla loro dapprima un po' sottilmente: «Dormite ora» ma poi si riprende ed aggiunge: «Alzatevi ed andiamo. Ecco, il traditore viene». I rimproveri del buon Maestro sono ripetuti, incessanti, caritativi, premurosi, incalzanti; svelano la sollecitudine di un buon superiore. Ma quanto soffre Gesù di quest'apatia dei suoi amici! Egli ne prevede le conseguenze: Le grandi prove stanno per venire, ed essi non saranno pronti, saranno impotenti a resistere. Fuggiranno tutti; san Pietro ritornerà, è vero, ma ritornerà per rinnegare il Maestro. Signore, quante volte anch'io ho rattristato il vostro Cuore sia con il trascurare di pregare, sia con il pregare male! Voi nell'Orto degli Ulivi consideravate le conseguenze di questa mia negligenza e vedevate come molte volte mi sarei trovata impotente in faccia a gravi pericoli. Oh, lo comprendo ora; tutte le mie colpe furono causate dall'insufficienza delle mie preghiere! Perdonatemi, o mio buon Maestro, ed oggi svegliatemi definitivamente! 

 

Risoluzione. — La contemplazione di quest'oggi mi dà due grandi lezioni. M'insegna che ho bisogno infinito di preghiera, e di preghiera fervente, raccolta, ardente; m'insegna che ho anche un grande bisogno di lacrime, di pentimento, di amorosa contrizione. Gesù pianse i peccati degli uomini suoi fratelli, io voglio piangere prima i miei, e poi offrire al Cuor di Gesù qualche riparazione per tutti gli oltraggi che gli recano i peccatori. 

 

 

FIORETTO: — Recita il Credo con viva fede.

 

 

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