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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

3° Maggio

L'INVENZIONE DELLA SANTA CROCE 

 

Era l'ora di terza e lo crocifissero. Ed vi era l'iscrizione del suo reato, dove era scritto: IL RE DEI GIUDEI. E con lui crocifissero due ladroni, uno alla destra e l'altro alla sua sinistra (S. Marco XV, 25). 

 

1° Preludio. La croce preziosa del Buon Maestro si alzò fra quella dei due ladroni. 

 

2° Preludio. Io venero, Signore, lo strumento della nostra redenzione. Insegnatemi a comprendere il senso della croce. 

 

1° PUNTO: La tradizione. — Era l'anno 326, sant'Elena desiderava ritrovare il luogo della crocifissione e della sepoltura del Salvatore. Fece distruggere il tempio che i pagani avevano eretto in onore di Venere e di Giove. Si ritrovarono il sepolcro e le tre croci che erano state sepolte, secondo l'uso, nel luogo del supplizio, ed una guarigione miracolosa fece conoscere la vera Croce; sant'Elena fece allora costruire una basilica in quel luogo ed un'altra a Roma per ricevere una parte della vera Croce. San Cirillo di Gerusalemme, san Paolino, sant'Ambrogio, san Crisostomo ed altri riportano questi fatti. Era nei disegni di nostro Signore di far onorare la sua croce, che è lo strumento della nostra redenzione. La mostrò a Costantino come un segno di vittoria, e ne rivelò il sacro legno a sant'Elena. Il culto pubblico cominciava; nostro Signore voleva dargli l'orientaménto simbolico. La croce doveva essere il segno del cristiano: doveva essere onorata sopra tutti i nostri altari, e doveva improntare del suo segno salutare tutte le cerimonie del culto. Mediante la sua dolce provvidenza nostro Signore ci conduce a suo piacimento. La croce apparisce presto nelle catacombe, essa diviene il segno universale di ogni atto cristiano al tempo di Costantino. Da allora essa ci predicherà l'amore di nostro Signore, attendendo la rivelazione del Sacro Cuore. 

 

2° PUNTO: La croce insegna l'amore di nostro Signore. — Aspettando che nostro Signore ci dicesse: «Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini», la liturgia ci diceva: «Ecco la croce sulla quale il Cuore del vostro Redentore è stato consumato per vostro amore». La croce era il nostro stendardo, la nostra salvaguardia, la nostra fortuna. Questo sacro segno riassume tutto l'Evangelo: parla agl'illetterati ed ai sapienti. A tutti dice: «la verbo di Dio si è incarnato, ha sofferto sotto Ponzio Pilato, è stato crocifisso per vostro amore!». La croce è divenuta il segno di tutte le benedizioni: si ripete frequentemente questo segno durante la celebrazione della messa, nell'amministrazione dei sacramenti ed in tutti gli atti della vita cristiana. E' una preghiera in azione, è un sacramentale che ci ottiene grazie. La croce parla alle nostre anime, e parla a Dio. A noi dice: «Amate il vostro Salvatore, servite il vostro Dio che è morto per la vostra salute». A Dio dice: «Benedite tutto ciò che ha l'impronta di questo segno redentore». L'angelo della giustizia in Egitto risparmiò le case segnate col sangue degli agnelli, perchè questi agnelli figuravano il Messia. Dio benedice tutto ciò che è segnato colla croce, perchè la croce del Salvatore è stata il riscatto di tutte le colpe ed il prezzo di tutte le grazie. Amiamo la croce, perchè essa ci ricorda tutto l'amore di nostro Signore. Amiamo sopratutto il Redentore che è morto per noi sulla croce. La croce ed il Sacro Cuore sono due sacri segni, due simboli che ci tengono lo stesso linguaggio. Tutt'e due ci dicono: «Dio vi ha tanto amati, che ha offerto il suo Figliuolo per la vostra salvezza!». Il Figlio di Dio vi ha tanto amati che ha accettato ed anche scelto ed amato la croce per riscattarvi e per provarvi il suo amore! 

 

3° PUNTO: La croce predica la riparazione. — La croce è divenuta nella lingua cristiana sinonimo di sacrificio, di penitenza, di riparazione. Se la croce ci grida che Gesù ci ha amati, ci dice anche che ha sofferto per noi, che ha espiato crudelmente i nostri peccati. Egli ha amato la croce, perchè riparava la gloria del divin Padre, e perchè pagava i nostri debiti: si è caricato dei nostri peccati, ma ha voluto pertanto riservarci l'onore di seguirlo per questa via, e non ci applica i frutti delle riparazioni che quando noi vi prendiamo qualche parte. Vuole che noi condividiamo le sue disposizioni, i suoi sentimenti. Bisogna che noi abbiamo anche il desiderio, la volontà di riparare la gloria del Padre suo e di pagare i nostri debiti. Bisogna dunque che dietro la sua grande e dolorosa croce ci portiamo la nostra piccola croce: la croce del lavoro quotidiano, della penitenza, dell'obbedienza, del distacco; la croce della pazienza nelle prove della vita. «Colui che vuol venire dietro di me e condividere il mio regno, deve prendere la sua croce, e seguirmi». Ecco riassunto in poche parole tutto il Vangelo. Nostro Signore ha predicato la penitenza, ed ha inviato gli apostoli a predicarlo a tutta la terra. Non vi è altra via per andare al cielo; occorre coraggio e buona volontà. Il regno dei cieli esige forza d'animo e vigore da parte di quelli che vogliono conquistarlo: Regnum coelorum patitur. 

 

Risoluzioni. — Salute, o croce cara, o croce redentrice! Voi siete la mia gloria, il mio riscatto e tutta la mia ricchezza. Io non voglio che il mio Gesù vi porti da solo. Mi rinnovo nel vostro amore, e ogni giorno, nelle ore pomeridiane, io vi saluterò, e vi riprenderò con gioia sulle mie spalle. 

 

FIORETTO: - Ama Maria e confida in Lei come nella più tenera delle mamme.

 

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