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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

23° Giugno

IL CUORE SACERDOTALE DI GESU' 

 

Non hai voluto sacrificio, nè oblazione, ma mi hai formate le orecchie. Non hai richiesto olocausto e sacrificio per il peccato; allora dissi: Ecco che io vengo. Nel complesso del libro di me sta scritto: Per fare la tua volontà, Dio mio, io volli in mezzo del cuor mio avere la tua legge (Eb. X, 8-9) 

 

1° Preludio. Dio non ha più voluto i soliti sacrifici dell'antica legge, ma ha messo nel cuore di nostro Signore la legge del Sacrificio nuovo. Il Cuor di Gesù è il sacerdote della nuova legge, come Aronne e la stirpe di lui erano i sacerdoti dell'antica. 

 

2° Preludio. Signore, io offro al divin Padre i sacrifici del vostro Cuore, o vi unisco i miei. 

 

1° PUNTO: E' per mezzo del Cuore che Gesù esercita principalmente il sacerdozio. — Il salmo ce l'ha detto: Dio ha scritto nel Cuore di Gesù la legge del nuovo sacrificio. San Paolo lo ripete: Gesù ci ha santificati per mezzo del sacrificio di se stesso (Agli Eb. x, 14). E' l'amore del Cuor di Gesù per il Padre e per noi che ispira e dirige la sua oblazione e la sua immolazione. La Chiesa ce lo richiama nella santa liturgia: nell'inno del tempo pasquale ci mostra l'amore sacerdotale o il Cuore sacerdotale di Gesù offerente il sacrificio redentore: «E' la carità, è l'amore vittima, che ha versato il sangue ed immolata la carne del divino agnello sulla croce». «Siccome amava i suoi, Gesù li amò fino alla fine» (San Giov. XIII). Dopo una vita tutta di sacrificio, si abbandona nelle mani dei persecutori e dei carnefici che lo crocifiggono. E dice: «E' perchè il mondo sappia che io amo il Padre» (S. Giov. XIV). «Egli mi ha amato, dice san Paolo, e si è offerto per me» (Ai Gal. II). 

 

2° PUNTO: Il Cuore sacerdotale di Gesù è l'organo d'un culto perfetto d'amore e di riparazione verso il Padre, d'espiazione e d'impetrazione per gli uomini. — La lode infinita che il Verbo forma personalmente dall'eternità, l'ha trasportata nel mondo. A questa lode eterna s'aggiunge l'adorazione, la riconoscenza, la preghiera dell'umanità cui si è ipostaticamente unito. E siccome il Cristo è, quantunque puro e perfetto in se stesso, il capo dell'umanità decaduta, così offrirà pure al Padre un sacrificio d'espiazione per ripararne la gloria oltraggiata. Ma quale vittima offrirà dunque a questo dolce Padre? Solo una vittima infinitamente preziosa, solo una vittima divina può essere adeguata alla gloria di Dio. Il Cuore di Gesù s'offrirà dunque lui stesso: sacerdote e vittima, s'immolerà come un'ostia d'amore; di riconoscenza, di riparazione e di preghiera: s'immolerà morendo d'amore, dando la vita nello stesso tempo che i carnefici si sforzeranno di togliergliela. «Do' la mia anima liberamente, e nessuno potrebbe togliermela» (S. Giov. X). Questo Cuore adorabile voleva nello stesso tempo glorificare il Padre, salvare le nostre anime e guadagnare i nostri cuori mediante l'intensità dell'amore. E, amandoci fino alla fine e senza limiti, egli ha voluto perpetuare il suo sacrificio, moltiplicarlo per tutta la terra ed eternarlo in cielo. Vittima offerta dal primo istante della concezione, egli si è sacrificato sul Calvario, s'immola nell'Eucaristia, si offre al cielo, «sempre vivente per intercedere per noi» (Agli Ebrei VII, 25). 

 

3° PUNTO: Il sacerdozio della nuova legge è uscito dal Cuor di Gesù come un fiume d'amore e di vita. — Fino al Giovedì Santo la pienezza del sacerdozio eterno era concentrata in nostro Signore Gesù Cristo. Il suo Cuore era un abisso infinito di gloria per il divin Padre e di salute per gli uomini; da quest'abisso il cielo ha voluto ricavare in quel giorno un doppio fiume d'amore e di vita: il Sacerdozio e l'Eucaristia. Questo doppio fiume andava a spandere le acque divine in tutta la Chiesa di Dio per inondare tutto, vivificare tutto, tutto rigenerare e santificare. In quel giorno sono state fondate su questa terra due presenze di Gesù: la presenza fisica nei nostri tabernacoli e la presenza morale nel sacerdozio cattolico. Nostro Signore rimane con noi in una maniera indivisibile e velata nell'Eucaristia; ed ha incaricato i sacerdoti di consacrarlo, di farlo conoscere, di distribuirlo, d'essere i propagatori della sua luce, del suo amore, della sua vita. La Provvidenza illumina, riscalda e vivifica la natura sopratutto mediante il sole: il sacerdote è il sole soprannaturale, di cui si serve Gesù per illuminare, vivificare, divinizzare le anime. I sacerdoti sono come il cuore della Chiesa, l'organo il più intimo e il più influente di Gesù, il principale motore, per il quale il sacerdozio divino porta ovunque la vita (Sauvé: Gesù intimo). 

 

Risoluzioni. — Ogni cristiano dev'essere in qualche modo sacerdote e vittima, ed il sacerdote in modo particolare dev'essere unito al Cuore sacerdotale di Gesù. Unisco a Gesù i miei piccoli sacrifici quotidiani, di ogni ora, al sacrificio perpetuo d'amore e di riparazione del vostro divin Cuore. 

 

FIORETTO: — Recita di cuore tre atti di carità.

 

 

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