.

.

Cappellina Home  

 

UN ANNO CON IL SACRO CUORE

29° Luglio

SANTA MARTA 

 

Maria, però, subito che ebbe sentito che veniva Gesù, gli andò incontro, e Maria stava seduta in casa. Disse adunque Marta a Gesù: Signore, se eri qui, non moriva mio fratello, ma anche adesso so che qualunque cosa chiederai a Dio, Dio te la concederà. Le disse Gesù: Tuo fratello risorgerà (S.Giov., XI, 20).

 

1° Preludio. Marta è sempre affaccendata attorno a Gesù, ed ha in lui una confidenza illimitata. 

 

2° Preludio. Datemi, o Signore, questa preoccupazione attorno a voi, questa confidenza nella vostra potenza e bontà. 

 

1° PUNTO: Marta a Betania; suo affaccendarsi attorno a Gesù. — La pia famiglia del castello di Betania era assai cara al Cuor di Gesù. San Giovanni dice: «Gesù amava Marta e la sorella di lei Maria e Lazzaro» (XI, 5). Come saremmo felici ancor noi se:potessimo dire che il Cuor di Gesù ci amai! Marta e Maria amavano Gesù con un affetto differente. Maria stava vicino a Gesù tutt'assorta nella contemplazione. Marta invece s'affrettava a prodigare mille piccole cure al Salvatore. Una volta nostro Signore stesso la riprese dolcemente del suo grande affaccendarsi: «Marta! Marta! perché sei tanto sollecita?» Imitiamo la premurosità e la devozione di Marta, evitando però l'agitazione. Nostro Signore attende da noi cure temporali e spirituali. Le cure temporali debbono prima di tutto essere le partecipazioni al culto, all'ornamento degli altari, ed al buon ordine delle chiese; è anche la pietà verso tutti quelli che soffrono e l'aiuto che si deve prodigar loro, poichè nostro Signore tiene per fatto a sè tutto ciò che si fa per loro. Le cure spirituali sono invece tutti gli atti della vita interiore: adorazioni, ringraziamenti, riparazioni, preghiere; sono sopratutto le industrie di un amore tenero, generoso ed assiduo, e la premura di consolare nostro Signore dell'ingratitudine degli uomini. 

 

2° PUNTO: Marta a Betania; la sua fede e la sua confidenza in nostro Signore. In occasione della risurrezione di Lazzaro, Marta, ci dà uno dei più begli esempi di fede e di confidenza che abbia il santo Vangelo. Lazzaro era morto. Marta sentendo che Gesù arrivava gli corse incontro dicendogli: «Maestro, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto. Pure io non dispero, perchè so che tutto ciò che tu domanderai a Dio, egli te lo concederà». E questo atto di fede e di confidenza guadagna il Cuor di Gesù Nostro Signore che risponde a Marta: «Tuo fratello risusciterà». E quella soggiunge: «Lo so che egli risusciterà alla fine del mondo», e sott'intende: «ma non è solamente questo che io domando» Gesù legge nell'anima di Marta: vuol ravvivare maggiormente la fede della sua serva, e le dà una risposta che ha relazione con l'ultima risurrezione e con la risurrezione prossima di Lazzaro: «Io sono la risurrezione e la vita: chi crede in me vivrà, anche se è morto... Lo credi tu?». Queste parole vogliono dire: «Se qualcuno è morto nella fede, vivrà eternamente, e potrà risuscitare temporalmente, se uno dei suoi ha tanta fede per ottenergli questo miracolo». Marta comprende e risponde: «Sì, credo che tu sei onnipotente, perchè sei il Figlio di Dio vivo, il quale è venuto a questo mondo». E va a cercare Maria, la quale prega e piange nel segreto della casa, ed ambedue s'incamminano verso il sepolcro, ove si compirà il miracolo. Questo non è che il frutto della tenerezza del Cuor di Gesù, della preghiera di Maddalena, della fede e della confidenza di Marta. 

 

3° PUNTO: Marta in Provenza; zelo ed apostolato. — Una venerabile tradizione, appoggiata da numerosi monumenti, ci dice che Marta e Maddalena sono venute a vivere in Provenza, apportatevi da una nave disarmata dopo l'Ascensione del Salvatore. Maria Maddalena sempre contemplativa si ritirò nella solitudine della santa Baume, Marta sempre ardente, e pronta a dedicarsi collaborò all'apostolato di san Lazzaro e di san Massimino. Fondò a Tarascon un monastero di vergini consacrate al Signore preludendo così alla fecondità della Francia in istituti religiosi votati a tutte le opere di misericordia. La tradizione aggiunge anche che Marta fece morire la Tarasca, un mostro orribile che devastava la regione. Il breviario romano omette questo tratto che è forse un modo simbolico di dire, per indicare che essa riportò vittoria sul demonio che portava alla morte le anime dei pagani. Infatti essa guadagnò tutta la regione alla fede cristiana. Poi morì come aveva vissuto in una tenera affezione per nostro Signore, nella fede e confidenza nella vita futura. La sua tomba è ancor oggi la meta d'incessanti pellegrinaggi, e Marta resta nella Chiesa, come un ammirabile esempio di devozione a nostro Signore, d'assiduità nel servizio di lui, di confidenza nella bontà divina. 

 

Risoluzioni. - Servirò nostro Signore assiduamente e con cura, nella fedeltà a tutti gli esercizi ed a tutte le pratiche di pietà. Lo servirò con una tenera affezione, da vero discepolo. Ho una confidenza assoluta nella misericordia divina, gli domando di risuscitare la mia anima alla vita interiore e fervente. 

 

FIORETTO: — Passa la giornata senza peccati : di' ogni tanto: Mio Dio, datemi un po' di amore.

 

Oggi hai fatto il fioretto? scrivi il tuo nome e offri una rosa a Gesù e Maria SS. CLICCA QUI

 

 

il Chiostro: indice meditazioni