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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

24° Novembre

DEVOZIONE GELTRUDIANA - PER UNA BUONA MORTE

 

In verità, in verità, vi dico che chi ascolta la mia parola e crede in colui che mi ha mandato, ha la vita eterna, e non incorre nel giudizio, ma è passato da morte a vita. In verità, in verità vi dico che verrà il tempo, anzi è adesso, quando i morti udranno la voce del figlio di Dio; e quelli che l'avranno udita, vivranno (S. Giov., V, .24). 

 

1° Preludio. Bisogna abituarci ad intendere la dolce voce di Gesù sulla terra, per intenderla all'ora del giudizio. 

 

2° Preludio. Parlate, Signore, la vostra voce mi è dolce, la mia vita consiste nell'intendervi. 

 

1° PUNTO: Prepararsi alla morte in unione al Sacro Cuore di Gesù. — Santa Geltrude ha composto un bell'esercizio in preparazione alla morte. Essa non ci presenta la morte sotto lugubri aspetti, in modo da poterci lasciare nel timore e nell'abbattimento, ma ci porta invece alla confidenza, invitandoci a dolci colloqui con l'amore del Sacro Cuore per pregarlo ad appagare In noi la giustizia divina e di mettere in opera la misericordia di Dio. L'amore divino, incarnato nel Sacro Cuore di Gesù, acconsentirà, dice santa Geltrude, ad intrattenersi con voi, e voi lo incaricherete a farsi ambasciatore presso il Padre delle misericordie, ad appagarne la giustizia ed ottenerne che si degni attingere nel tesoro della Passione del figlio il prezzo sufficiente per riscattare tutti i debiti fino al vostro ultimo peccato di negligenza. Con questo mezzo la confidenza sarà assicurata circa il modo con cui si compirà in voi sino alla morte, e potrete sperare che tutti i peccati vi saranno interamente rimessi. 

 

2° PUNTO: Colloquio con la giustizia e con l'amor divino. — Santa Geltrude fa comparire davanti alla verità ed alla giustizia divina, l'anima accompagnata dall'amore, potente avvocato. Oh verità! oh giustizia divina! Come oserò comparire alla vostra presenza io che sono accasciato sotto il peso delle iniquità, sotto il fardello della vita che ho perduta, sotto il carico di tutte le negligenze? Ahimè, io non ho saputo far valere il tesoro della fede cristiana e della vita spirituale. Ma so ciò che devo fare: prenderò il calice della salute, il calice di Gesù, lo porrò sul piatto vuoto della verità e della giustizia. In questo modo io supplirò a tutto ciò che mi manca, e coprirò tutti i peccati. Questo calice mi salverà dalla rovina, per lui io supplirò abbondantemente alla mia indegnità. O amor divino, prestatemi il mio Gesù, il regale prigioniero, che è stato trascinato per me di tribunale in tribunale, è stato condannato per avermi amato, e condannato per me a morte ed a morte di croce. O Gesù, amabile pegno della redenzione, venite dunque con me al giudizio. Giudicatemi, ne avete il diritto, ma ricordate che siete anche il mio avvocato. Perchè io sia giustificato, non avrete da far altro che raccontare ciò che avete fatto per me, ed il prezzo con il quale mi avete riscattato. Avete preso la mia natura, affinchè io non perisca; avete portato il fardello dei miei peccati, siete morto per me, affinchè io non muoia della morte eterna; volendo arricchirmi di meriti, m'avete dato tutto; giudicatemi quindi nell'ora della morte secondo l'innocenza e la purezza che mi avete conferita pagando ogni mio debito e lasciandovi condannare al mio posto. 

 

3° PUNTO: Colloquio dell'anima con la misericordia e l'amore. — O dolce misericordia di Dio, tutta piena di compassione e di clemenza, io vengo nel dolore e nell'angoscia del cuore a ricorrere al vostro consiglio; poiché voi siete l'unica speranza, l'unica confidenza mia. Voi non avete mai sprezzato l'infelice, non avete mai respinto un peccatore, per quanto fossero nauseanti le piaghe dell'anima sua. Voi non avete mai rigettato chi abbia cercato in voi un rifugio... La vostra mano generosa si degnerà, certo di farmi un'elemosina sufficientemente abbondante per riparare la vita che ho perduta, La vostra carità si degnerà di coprire tutti i miei peccati e supplire a tutte le mie negligenze. — E voi, amor divino, avete un regale prigioniero: esso, è il mio Gesù. Voi l'avete fatto prigioniero nel Getsemani, e l'avete legato con corde e catene. Vi siete impossessato della sua persona e dei suoi beni per arricchire il cielo e la terra con questo prezioso bottino, per colmare di beni tutti gli esseri attingendo nel tesoro d'un sì glorioso prigioniero con il prezzo di tale ricco bottino, d'un così illustre prigioniero, voi potete sanare, riscattare la mia vita che avevo perduta, e rendermi non sette volte, ma cento volte il valore delle mie opere così inutili fino al presente. Impossessatevi anche di me, o amore, ed incatenatemi con il mio diletto Gesù affinchè non mi separi mai più da lui. 

 

Risoluzioni. — Il giorno del giudizio verrà ben presto per me, voglio quindi assicurarmi un avvocato, un difensore contro la giustizia di Dio. E quest'avvocato sarà l'amor divino, l'amore del Sacro Cuore per me, che pagherà tutti i miei debiti con il prezzo infinito dei meriti del Salvatore. Farò oggi appello a questo avvocato, e gli farò appello ogni sera. 

 

FIORETTO: — Fa oggi tutto esattamente: recita un atto di dolore per le negligenze passate.

 

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