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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

9° Dicembre

L'INCARNAZIONE 

 

L'Angelo le disse: Non temere, Maria, perchè hai trovato grazia dinanzi a Dio. Ecco che concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande, e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo (S. Luca, I, 30). 

 

1° Preludio. Dio ci ha dato Maria nell'Immacolata Concezione, ci dà Gesù nel grazioso mistero dell'Annunciazione. Insieme all'Angelo io saluto Maria piena di grazia. 

 

2° Preludio. O Maria, domandate ed otterrete per me la fedeltà e la grazia. 

 

1° PUNTO: Per l'Incarnazione Maria diventa la dispensatrice delle grazie. — Dio inviò l'angelo Gabriele a salutare Maria; essa era già tutta piena di grazie per un'applicazione anticipata dei meriti del divin Figlio. Il Verbo aveva preparato il tabernacolo che voleva abitare (SalmoXLV). Nello stesso modo, se noi non vi mettessimo ostacolo, nostro Signore vorrebbe preparare le nostre anime. Maria non era ancora sua madre, e già era piena di grazie; Gesù gliene portava altre nuove e più sublimi venendo ad abitare nel suo seno: dandosi a lei e dandole il cuore, le dava la sorgente stessa delle grazie. Divenendo Madre di Dio, Maria è divenuta la madre e la dispensatrice della grazia. Domandiamo per sua intercessione questa grazia che il Cuor di Gesù vuol darci. Domandiamo anche per Maria il favore di conservare con fedeltà le grazie ricevute, di lavorare con lei con il massimo fervore, affinchè invece di diminuire ed indebolirsi, esse si fortifichino, e s'accrescano sempre più. Ma se vogliamo ottener la grazia da nostro Signore, bisogna che imitiamo le disposizioni di Maria, la sua umiltà e la sua docilità. Considerate come ella si umilia: più l'angelo la eleva, e più si abbassa. E' turbata ad un tempo per l'amore alla verginità e per l'umiltà profonda. Ma quando è sicura di restare sempre vergine, e che è Dio stesso che vuole elevare la sua bassezza fino al grado sublime della Maternità divina, essa esprime il suo consenso con queste belle parole: «Ecco la serva del Signore, si faccia di me secondo la sua parola». E' il consenso e la sommissione alla grazia. 

 

2° PUNTO: Fedeltà di Maria alla grazia. — Approfittiamo del grande esempio di Maria per sottometterci alla grazia appena si presenta. Appena Dio parla all'anima per ispirarci una buona azione o per allontanarci da una cattiva, seguiamo immediatamente l'attrattiva di questa grazia, umiliamoci, riconosciamo la grandezza di Dio e la nostra miseria, la sua autorità e la nostra dipendenza. Diciamo con Maria: «Sia fatto secondo la tua parola». Obbediamo prontamente, eseguiamo subito ciò che la grazia ci domanda, è questo il vero mezzo di far regnare nostro Signore in noi. E' tanto preziosa questa grazia! è il dono del Cuore di Gesù, dono eccellente come tutto ciò che viene dal cielo (S. Giac. I, 17). Essa ci è tanto necessaria! senza di lei non possiamo andare a Gesù Cristo e rispondere alla chiamata del suo Cuore (San Giov.VI). Essa è anche così feconda! Ci porta tanti beni e tante forze! (Sap. VII, 11). Voglio quindi essere sempre attento alla grazia, calmo, raccolto e disposto a corrispondere senza indugi alle sollecitazioni divine. 

 

3° PUNTO: Le infedeltà. — Quanto dolore dovrebbero cagionarmi le mie infedeltà passate! Quante volte ho preferito la sensualità, l'amor proprio, il mondo alle sollecitazioni della grazia! Nostro Signore parlava all'anima mia, mi illuminava lo spirito, mi toccava il cuore ed io mi staccavo da lui! Nostro Signore che piangeva su Gerusalemme quando essa era infedele alla grazia, quante volte potrebbe piangere sopra di me! ... Non ho ragione di temere che egli porti le grazie altrove? Ho tanti esempi e tante minacce nella sacra Scrittura... «Il padre di famiglia affitterà la vigna ad altri agricoltori» dice nostro Signore in san Matteo (XXI, 41). Nostro Signore dice anche al Vescovo di Efeso nell'Apocalisse: «Rifletti sulla tua miseria, fa penitenza, e ritorna alle prime opere, altrimenti io cambierò posto al candelabro» (che ne simboleggia la dignità). Nostro Signore poteva aggiungere: «Se non l'ho fatto finora, è per un eccesso di misericordia che può stancarsi». E se qualche volta io ho aperto l'anima alla grazia quanto poco ho gustato i doni celesti, conservata la divina presenza di nostro Signore, e coltivato questo prezioso tesoro che dovevo coltivare più d'ogni bene. Cominciando da piccole infedeltà, che si sono insensibilmente moltiplicate, ho lasciato indebolire la grazia in me, e l'ho forse costretta ad uscire dal cuore. In questo modo ho contristato nostro Signore e lo Spirito Santo che abita in me. Non mi resta che pregare per intercessione di Maria, se voglio ritrovare le grazie perdute. E con più ragione se sono consacrato al Cuore di Gesù, se gli appartengo per la vita religiosa o sacerdotale, la vocazione reclama una fedeltà tutta speciale alle grandi grazie che Gesù mi vuol dare. Oggi prometto questa fedeltà che l'amore di nostro Signore mi domanda. Se io sono fedele, egli pure lo sarà: «Restate in me, ed io in voi» (san Giov. XV). 

 

Risoluzioni. — Ritornatemi la vostra grazia, o Dio di Misericordia! D'ora innanzi vi sarò assai fedele; appena voi mi parlerete al cuore, io vi dirò come la divina Madre: «Si faccia di me secondo la vostra volontà». E mi ci conformerò immediatamente. 

 

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