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UN ANNO CON IL SACRO CUORE

24° Dicembre

SUI RIFIUTI CHE HA SUBITO NOSTRO SIGNORE A BETLEMME 

 

E avvenne che mentre qui si trovavano, giunse per lei il tempo di partorire. E partorì il figlio suo primogenito, e lo rifasciò, e lo pose a giacere in una mangiatoia; perché non vi era luogo per essi nell'albergo (S. Luca, II, 6). 

 

1° Preludio. Gesù è respinto con i parenti, mentre si preferiscono a lui stranieri, certamente più ricchi. 

 

2° Preludio. Signore, insegnatemi a soffrire con rassegnazione le umiliazioni e la povertà. 

 

1° PUNTO: Disprezzo che si ha per Gesù nella persona dei suoi parenti. — Consideriamo san Giuseppe, lo zelante conduttore di Gesù, che gli teneva luogo di Padre, e la vergine Maria, la sua divina Madre: essi cercano con premura e di porta in porta a Betlemme un asilo per procurare a nostro Signore un luogo di nascita più comodo di una stalla; ma la grande povertà apparente non procura loro che rifiuti e disprezzi da parte di tutti gli abitanti di questa città inospitale, malgrado l'urgente bisogno in cui si trovavano. Nostro Signore voleva esporsi a quest'umiliazione ed a questa penosa necessità nella persona dei suoi parenti. Fra questa folla di viaggiatori che andavano a farsi iscrivere per ordine di Cesare quante persone disprezzabili ed indegne furono preferite alla sacra Famiglia, e trovarono un alloggio! Nostro Signore sentiva l'ingiustizia di questa preferenza, e soffriva per nostra istruzione e per nostro amore. Egli la offriva al celeste Padre per l'espiazione dei nostri peccati e per cominciare nascendo la grande opera della redenzione, non solo, ma anche per insegnarci a soffrire per suo amore tutti i rifiuti delle creature e tutte le disgrazie della povertà, persuadendoci che non siamo che un nulla, che nulla meritiamo, che non siamo che peccatori, contro i quali tutte le creature hanno il diritto di rifiutarsi. 

 

2° PUNTO: Gesù voleva esserci utile e darci una lezione. — Questo rifiuto ci sembrerebbe doloroso ed ingiusto, poichè fatto ad un Dio onnipotente che poteva confondere questa città ingrata e gli abitanti e castigarli subito con rigore; ma pure questi rifiuti racchiudono misteri, istruzioni e consolazioni per la nostra anima, se noi siamo abbastanza fedeli e generosi per seguire l'esempio di nostro Signore nella pratica e nell'amore della povertà! Nello stesso tempo che nostro Signore si vedeva trattato così indegnamente da questa Betlemme terrena ed ingrata, il suo Cuore, che metteva tutto a profitto per la nostra salute, si occupava a prepararci una dimora deliziosa in cielo (S. Ambrogio). E voleva anche, in questo modo, toccare il nostro cuore, farvi nascere la compassione per la povertà e per i rifiuti che essa gli attirava dagli uomini, affine d'indurci teneramente a presentargli i nostri cuori per nascervi spiritualmente con la grazia e con l'amore. Disponiamo dunque i Cuori, affinchè entrandovi, nostro Signore non vi trovi una stalla incomoda e priva d'ogni cosa, ma un tempio, un santuario, un altare, ove egli sia fedelmente servito, adorato ed amato. Noi sentiamo indignazione nel cuore contro questa città ingrata e contro quegli abitanti così privi d'umiltà, che ebbero la durezza di rifiutare a nostro Signore un asilo nell'estremo bisogno; ma ahimè! noi non abbiamo che da rientrare in noi stessi, e, se siamo giusti, dobbiamo convenire che l'odio e l'indignazione va rivolta più contro di noi che contro di loro. 

 

3° PUNTO: Quali sono i rifiuti e le freddezze più sensibili a nostro Signore? Gli abitanti di Betlemme non conoscevano nostro Signore, essi non sapevano che Maria era Vergine e madre insieme, e che portava nel casto seno il loro Dio, il loro Salvatore, il Messia che attendevano, che desideravano, e che i loro profeti facevano loro sperare da tanti secoli. Ma noi, noi sappiamo che egli è il Dio vivente, il creatore, il giudice, il Salvatore, e che possedendolo in noi, possediamo l'autore della vita e la sorgente d'ogni tesoro; pure mille volte abbiamo rifiutato di aprirgli la porta del nostro cuore, mentre egli vi batteva con le sollecitazioni della grazia; e questo cuore noi lo apriamo ai nostri e Suoi nemici, cioè a pensieri pericolosi, a immaginazioni cattive, a sentimenti imperfetti, ad attacchi sregolati per le creature. Se noi siamo uniti a nostro Signore, con benefici più grandi, come sacerdoti, religiosi, religiose, anime consacrate al Sacro Cuore, i nostri rifiuti saranno ancora più sensibili a nostro Signore. Come abbiamo risposto fino ad ora alla nostra bella vocazione? Noi dovremmo consolare nostro Signore anche dei rifiuti di tante anime ingrate. Le indifferenze, le freddezze gli sono ben più penose dei disprezzi dei Betlemiti. Ricordiamoci il lamento che egli esprimeva per bocca di David: «Se il mio nemico mi avesse maledetto lo sopporterei, ma tu, un mio amico, un famigliare che sedeva alla mia tavola!» (Salmo LIV). Ricordiamoci anche i lamenti amari che nostro Signore indirizzava a S. Margherita Maria circa i rifiuti del suo popolo eletto: «Io non ricevo dalla maggior parte, nel Sacramento dell'Altare, che indifferenza ed ingratitudine; e ciò che m'addolora di più, si è che vi sono anime consacrate che agiscono così a mio riguardo». Ed ancora mostrandosi tutto ferito, diceva: «Ecco a qual punto m'ha ridotto il mio popolo eletto». Prepariamoci in modo particolare a ricevere in questa festa di Natale, nostro Signore con grande fede e con grande amore. 

 

Risoluzioni. Perdonatemi, o Signore, tutti i rifiuti, le disobbedienze; le infedeltà. Entrate nel mio cuore, prendetene intero possesso, è vostro senza riserva e senza divisioni. Le porte non saranno più 'aperte che per voi, restatevi, purificatelo, bruciatelo con i vostri divini ardori, nascetevi un'altra volta. 

 

FIORETTO: - Recita tre Pater ai tre SS. Cuori: ripeti sovente; Gesù, vieni nel mio cuore

 

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