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UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

5° Gennaio

S. Giuseppe modello di vita perfetta. 

 

Chi fu S. Giuseppe ? S. Giuseppe fu il modello di vita perfetta! Nessuno, eccettuata Maria, ha saputo condurre vita più perfetta, più santa, più unita a Dio, di più lodevoli costumi, più degna d'esser imitata, di S. Giuseppe. Ben compreso Egli dell'alta e sublimissima sua missione, nessuna cosa di quaggiù era sufficiente ad allettare il nobile e generoso suo cuore, ma con tutta l'anima attendeva all'opera d'infinito pregio, cui stava congiunta la salute eterna degli uomini. Il costante suo amore al silenzio, la sua diligenza, il suo fervore nell' amare e servire Iddio, la sua perfetta conformità al divino volere, 1'affettuoso, l'amabile suo trattare con Gesù e Maria, tutto tutto ci fa comprendere come Egli più al cielo vivesse che alla terra. Se pensava, pensava a Gesù, se parlava, a Gesù e di Gesù parlava, se operava, operava con Gesù e per Gesù; Gesù non mai partivasi dalla sua mente fosse in veglia, fosse in sonno, lavorasse, riposasse, rimanesse in casa o fuori ne uscisse, Gesù e solo Gesù in ogni luogo e tempo. Questo felice stato si palesava anche all'esterno, come candida nube illuminata dal sole. Lo sguardo, l'andatura, il tono della voce, la natura delle parole, tutto rivelava in S. Giuseppe la santità: tutto in Lui annunziava un animo che non voleva e non cercava che Dio. E trascorse così tutti i suoi giorni sulla terra, affatto alieno dalle mondane usanze, tutto dedito ai propri doveri, a servire Gesù e Maria, ad amare il suo Dio, amore che in Lui faceva scomparire ogni altro amore, come la luce del sole assorbe, apparendo sull'orizzonte, quella delle stelle e dei pianeti. E noi come li passiamo i nostri giorni quaggiù ? Stiamo noi ritirati, lontani dalle persone mondane per non prenderne lo spirito e le massime opposte a quelle di Gesù ? Pensiamo noi sovente che siamo alla presenza di Dio ? Custodiamo noi fedelmente la lingua ? Contrastiamo noi alle sensuali lusinghe? I nostri pensieri, le nostre opere, i nostri affetti possono sempre piacere a Gesù ? Se cosi non fosse, risolviamo d'imitare un pochettino in ciò S. Giuseppe, studiamoci di piacere anche noi d'ora innanzi a Gesù. 

 

PROPOSITO. 

In tutte le mie azioni della giornata prenderò a modello S. Giuseppe, e tutte le opere mie le indirizzerò a Gesù. 

 

ESEMPIO. 
Due naufraghi salvati. Erano due frati Francescani in una nave presso le coste di Fiandra con altre ben trecento persone, quando cominciò a soffiare orrendamente il vento, e il cielo a ricoprirsi di neri nuvoloni. Già la misera nave qua e là balzata dei venti, quinti e quindi ripercossa dall' onde in ogni istante minaccia d'affondare miseramente: finalmente dato di cozzo in uno scoglio, resta preda delle onde, che nel lor seno la rinchiudono, e tutte le trecento persone che erano sulla nave, rimangono in tal modo miseramente annegate. La Divina Provvidenza però permise che quei due frati potessero afferrare un mozzicone di nave, e sopra quello si sostennero tre giorni e tre notti tra la vita e la morte. In tale frangente si ricordarono di S. Giuseppe, di cui erano molto devoti, e pieni di confidenza si raccomandarono a Lui pregandolo con tutto il cuore a liberarli da sì grande pericolo. Appena ebbero terminata la loro preghiera, che già cominciano a ricevere la grazia: la tempesta cessò, il cielo si fece di nuovo sereno, il mare ritornò in calma, e la speranza rinacque nel loro cuore; ma quello che li riempì di allegrezza fu il vedersi improvvisamente comparire innanzi un uomo pieno di grazia e maestà, il quale camminava sulle acque e dopo averli cortesemente salutati, si offrì a servir loro di guida, e spingendo egli quel legno, in poco tempo li condusse alla spiaggia. Appena messi i piedi in terra, i due frati si posero in ginocchio dinanzi al loro liberatore domandandogli come si chiamava : Io sono Giuseppe, rispose egli, ricordatevi di pregarmi sempre quando avete bisogno, ed io sarò sempre pronto a venire in vostro aiuto ; così detto scomparve.

 

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