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UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

16° Luglio

SPIRITO DI ORAZIONE DI S. GIUSEPPE.

 

La preghiera è il mezzo più necessario ed il più ordinario che la Provvidenza di Dio ha stabilito per comunicarci i suoi favori. Chiedete e vi sarà dato, disse Gesù Cristo nel Vangelo, cercate e troverete, picchiate e vi sarà aperto. Ora i molti santi che vissero in mezzo al mondo furono da S. Giuseppe tutti superati nell' unione con Dio con una continua orazione. La vita sua era una continua orazione. E poteva egli far altro, sempre com'era con il Re del cielo, che meditare le cose celesti? Mentre Gesù cresceva in età e saggezza, Giuseppe cresceva nel raccoglimento e nell' unione con Dio, e non si applicava alle cose esteriori se non tanto quanto gli abbisognava per attendere alle cure della santa famiglia. San Bernardino da Siena afferma che questo santo Patriarca fu sublimato al più alto grado di contemplazione, e favorito di intime comunicazioni dello Spirito Santo e delle più elette grazie del sacro cuore di Gesù. Non cercate dunque nei deserti, o nei chiostri modelli della vita contemplativa; entrate nella officina di san Giuseppe, ivi in sommo grado troverete ciò che l'Egitto e le Tebaidi non videro che imperfettamente; vedrete un povero artigianello che impiega le sue mani nei lavori più grossolani e faticosi, e il suo cuore intende alla più fervorosa orazione; vedrete Giuseppe e Maria occupati intorno a cose esteriori proprie del loro stato, e con tutto ciò continuamente rivolti a contemplare, benedire, adorare, e amare il loro Dio. Somiglianti ai due cherubini che in atto di supplicare dinanzi all' arca guardavano ognora il propiziatorio, questi due sposi più infiammati dei Serafini, hanno sempre gli occhi dell'anima fissi in Gesù Cristo, e le loro azioni persino le più triviali, facendole con amore per lui, tengono per essi luogo di una continuata orazione. O giovani che vivete in mezzo al secolo, voi che vi date a credere di avere nei vostri impieghi un pretesto che vi dispensi dal pregare, da questo modello imparate che la preghiera non è incompatibile con i lavori e con i doveri dello stato vostro; e voi, figli devoti di Maria, che ogni giorno un po' di tempo spendete in questo pio esercizio, sappiate che a s.Giuseppe, dopo la casta sua sposa, vi dovete rivolgere per ottenere la grazia di farvi nuovi progressi.

 

O fortunatissimo mio Avvocato S. Giuseppe, tanto amato da Dio, io ammiro i tesori di grazia della vostra grand'anima. Gesù e le grandezze di Dio soltanto occupavano tutto il vostro cuore. Le opere esterne non vi distoglievano dalla presenza di Dio. Benedette le vostre mani che così spesso hanno sostenuto il Dio d'infinita Maestà e che faticarono per lui: benedetti i vostri occhi che lo contemplarono: ma benedetto il vostro cuore che lo ha amato sempre, e non ha amato che lui. O modello ammirabile di raccoglimento e di fervore, voi avete ricevuto una grazia specialissima per attirare le anime a Dio con la pratica dell'orazione. Deh! illuminate, purificate e santificate il mio cuore. Dissipate la folla immensa di pensieri vani ed inutili che m'impediscono d'unirmi al mio Dio, infiammate l'anima mia in modo che non pensi nè ami altro che lui sulla terra, per amarlo poi eternamente lassù in cielo.

 

FIORETTO. Ad esempio di S. Giuseppe state raccolto, e discacciate con prontezza le distrazioni che proverete nelle preghiere.

 

Perseveranza nella orazione.
Un giovane che apparteneva ad una cristiana famiglia fu preso per causa di scrupoli da una malinconia così grande, che dava immensa pena ai suoi parenti, poichè oltre alla somma tristezza in cui sempre era immerso, gli venivano ancora degli attacchi nervosi, i quali facevano temere per il suo avvenire. Nulla trascurarono per ottenere la sua guarigione; rimedi, viaggi di piacere, dimostrazioni d'ogni genere; ma da tutti questi mezzi non ritrasse nessun misero buon effetto. Quanto più progrediva il male, tanto maggiormente la famiglia di questo disgraziato giovane raddoppiava le preghiere, facendo celebrare novene di messe a tal fine. Non trovando neppur in ciò nessun giovamento, si decisero di porlo in una casa a ciò destinata, onde vi fosse trattato come meritava il suo male, con particolare premura: ma nè anche in questa riebbe la tanto bramata salute. Una povera giovane consacrata al terz' ordine di Maria, intenerita per la desolazione di questa famiglia, propose ai buoni parenti del giovane di rivolgersi a S. Giuseppe. Gli fecero subito una novena, ma senza ricavarne frutto: nondimeno lungi dal perdere la speranza, ne incominciarono un' altra, al termine della quale l'infermo mostrò di migliorare: ne intrapresero una terza con promessa che se ottenevano la grazia avrebbero fatto celebrare una novena di messe in ringraziamento. Dio non volle lasciare senza ricompensa tanta fede e perseveranza nella preghiera. Questo giovane fu reso alla sua famiglia perfettamente guarito. Sono già scorsi parecchi anni da quando fu ottenuta questa bella grazia dalla intercessione di S. Giuseppe, senza che il fortunato giovane così palesemente protetto abbia mai più sofferto il minimo attacco di quel male che prima lo aveva fatto tanto soffrire.

 

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