UN ANNO CON DON BOSCO

 

26° Settembre

 

266) Possono essere veramente felici quelli che seguono le  massime del mondo? 

 

Quelli che seguono le massime del mondo non possono essere veramente felici, perchè non cercano Dio,  loro Signore e loro vera felicità; e così non hanno la  pace della coscienza, e camminano verso la perdizione. 

 

634 - Dagl'insulti alla confessione. 

 

Un giorno Don Bosco s'imbattè in piazza d'armi con alcuni farabutti che lo insultarono. Egli invece con aria gioviale prese a discorrere  con loro. Ammansati dalle sue parole, alcuni se ne partirono. Dei due  rimasti il più arrabbiato contro Don Bosco si arrese, stupito per la calma del prete e si allontanò. L'ultimo rimasto non cessava dall'inveire contro i preti e i frati. Don Bosco l'interruppe:  — Ella parla male dei preti e perciò anche di me, che pure sono suo  amico; ma questo è solo perchè non mi conosce; se mi conoscesse parlerebbe in modo diverso. Quel tale, sorpreso, squadrava il prete che proseguiva: Io sono uno dei suoi più grandi amici, ed ha una prova del mio affetto, perchè mentre ella mi rimprovera, io non mi offendo, anzi, se  potessi, le farei volentieri qualunque servizio. Così potessi colmarla di  ogni felicità in questa terra e nell'altra vita.  Quell'uomo si moderò. E Don Bosco gli disse che la sua rabbia veniva dal non avere la pace con Dio e non pensare alla salute dell'anima.  Quegli si fece prima pensieroso e poi commosso. Fu tosto persuaso a  saldare, dopo lungo tempo, le partite della sua coscienza. Per non frustrare quell'attuale proposito, Don Bosco lo confessò dietro un albero  della stessa piazza d'armi, ridonandogli la pace dell'anima e una contentezza mai provata. (M. B., III, 78-79). 

 

635 - Vanitas vanitatum. (vanità delle vanità)

 

La sera del 25 giugno 1864 Don Bosco disse: « Un fatto accaduto  in Torino in quest'anno nel mese di marzo, ci dimostra quanto siano  vane le cose del mondo. Una signora aveva un figlio che era tutta la sua  delizia, tutto il suo tesoro. Questi toccava già i 28 anni, ed era di bell'apparenza, dato con passione agli studi e proclive a fare del bene. Ma egli da questo bene ne attendeva quasi solamente la ricompensa degli  uomini. Quindi bramava ardentemente di essere decorato con la croce  dei Santi Maurizio e Lazzaro, e a forza di suppliche e di protezioni gli  fu promessa. Scrisse allora subito a sua madre, ambiziosa di avere il figlio cavaliere, dandole il fausto annunzio. La madre che dimorava in un  paese di provincia, mentre egli passava l'inverno in Torino, venne subito alla Capitale, volendo partecipare alla gioia di quel felice momento  in cui suo figlio sarebbe decorato. Ma la cosa purtroppo andò ben altrimenti. Nel lunedì della settimana santa doveva giungere il decreto, ma  tre giorni prima la madre morì di apoplessia. Fu consegnata al figlio la sospiratissima nomina, ma egli non ebbe tempo a provvedersi la decorazione, perchè pochi giorni dopo una polmonite troncò la sua esistenza:  E il Santo raccontando l'episodio concludeva : Sic tiranni gloria mundi  (Così è la gloria del mondo tiranno) (M. B., VII, 682). 

 

FRASE BIBLICA. - Il più piccolo è grande nel regno dei cieli. 

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - La mia mercede l’attendo da Dio solo, giusto remuneratore delle opere buone.

 

PREGHIERA DEL MESE. — Signor, la libertà tutta vi dono; Ecco le mie potenze, il voler mio; Tutto vi do, che tutto è vostro, o Dio, E nel vostro voler io mi abbandono. Per gradirvi ed amarvi, o mio Signore, Grazia datemi solo e vivo amore. Oh Dio! se voi mi amate, e se io vi amo. Già son ricco abbastanza e più non bramo. (Don Bosco, chiave del paradiso)

 

FIORETTO: — Perdona per amore di Dio a tutti; recita tre Pater per chi t'offese.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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