
UN ANNO CON DON BOSCO
19° Dicembre
401) E' grande la dignità del Sacerdozio?
La dignità del Sacerdozio è grandissima per la sua potestà sul Corpo reale di Gesù Cristo che rende presente nell'Eucaristia, e sul corpo mistico di Lui, la Chiesa, che governa, con la missione sublime di condurre gli uomini alla santità e alla vita beata.
a) Dignità del Sacerdozio.
227. Un bacio a Don Bosco.
Nel 1886 a Varazze, dopo una conferenza nella chiesa parrocchiale, si avvicinò a Don Bosco un contadino, che ottenne subito la guarigione di un braccio. Un popolano, facendosi largo a furia di gomiti, si accostò a lui come se avesse un gran segreto da confidargli. Parlava in dialetto e Don Bosco non capiva; onde chinò il capo per ascoltarlo meglio. L'altro, confuso e non intendendo il perchè della sua mossa, gli scoccò sulla guancia un bacio e se ne andò. (M. B. XVIII, 46-47).
228. Incominciare a soffrire!
Scrive Don Bosco: « Mia madre in quel giorno (della ordinazione sacerdotale), avutomi da solo a solo, mi disse queste memorabili parole: — Sei prete: dici la Messa: da qui avanti sei dunque più vicino a Gesù Cristo. Ricordati però che incominciare a dir Messa, vuol dire incominciare a soffrire. Non te ne accorgerai subito, ma a poco a poco vedrai che tua madre ti ha detto la verità. Sono sicura che tutti i giorni pregherai per me, sia ancora io viva o sia già morta; ciò mi basta. Tu da qui innanzi pensa solamente alla salute delle anime e non prenderti nessun pensiero di me. (M. B. I, 521-522).
229. Prete dovunque.
A Firenze, nel dicembre del 1866 Don Bosco, per un incarico affidatogli da Pio IX, andò al Palazzo Pitti, ove il ministro Ricàsoli lo aspettava. Appena annunziato, questi gli mosse incontro premurosamente, ma il Santo, fermatosi in mezzo alla sala, prima di sedersi, dichiarò: — Eccellenza! sappia che Don Bosco è prete all'altare, prete in confessionale; prete in mezzo ai suoi giovani; e, come è prete in Torino, così è prete nella casa del povero, proto nel palazzo del Re e dei Ministri! Ricàsoli cortesemente gli rispose che stesse tranquillo, perchè nessuno pensava di fargli proposte che fossero contrarie alle sue convinzioni. Ciò detto, ambedue sedettero, e si entrò in argomento. (M. B. VIII, 533-534).
230. Che cos'è mai il prete!
Venuta l'ora di lasciare Marsiglia, Don Bosco salì in carrozza nei cortili del collegio salesiano pieno di popolo, che s'inginocchiò, aspettando la benedizione. Don Bosco, girato intorno lo sguardo e profondamente commosso, mormorò fra sè, in modo però che qualcuno potè intenderlo: « Che cosa è mai il prete! ». In quegli atti di venerazione egli non vedeva se non segni di rispetto per la dignità sacerdotale. (M. B. V, 490).
231. La Messa di Don Bosco.
La vivissima fede di Don Bosco appariva in modo particolare nella celebrazione del Santo Sacrificio. Giuseppe Moglia, Giovanni Filippello e Giuseppe Turco, coetanei ed amici, narrano come nei mesi dell'estate 1844 andassero sovente ad assistere alla sua Messa e sempre restassero assai edificati del contegno, della devozione, del suo fervore, che anzi parecchi degli astanti ne rimanessero commossi fino alle lacrime. Un altro testimonio asserisce: « Io non conobbi sacerdote che avesse fede più viva di Don Bosco. Un uomo che non avesse avuta la sua fede, non avrebbe fatto quello che egli fece ». ( M. B. II, 27).
b) Mansioni del Sacerdote.
232. Prima i giovani.
Nel 1846 Don Bosco è malaticcio, anzi peggiora di giorno in giorno per l'eccessivo lavoro in mezzo ai suoi giovani. La Marchesa Barolo, presso il cui Rifugio Don Bosco funge da direttore, preoccupata lo fa chiamare, e gli consiglia imperiosamente di prendersi parecchi mesi di riposo assoluto in qualche paesetto solitario. Nel così dire gli offre la somma di 5000 lire per le cure necessarie. — Signora Marchesa — l'interrompe Don Bosco — la ringrazio della sua caritatevole esibizione, ma io non mi son fatto prete per curare la mia sanità. La Marchesa, colpita da questo rifiuto, insiste: — Ma io non posso tollerare che ella si ammazzi in tante occupazioni. Don Bosco è irremovibile. La signora si accende: — La sua condotta mi costringe a consigliarle di lasciare o il suo Oratorio o il mio Ospedaletto. Ci pensi. — La mia risposta è già pensata: quei poveri fanciulli non hanno chi si prenda cura di loro, e perciò non posso, non devo abbandonarli. La Marchesa ritenta un'ultima prova: gli offre uno, tre, cinque, anni di riposo tutto a sue spese, gli prospetta la terribile condizione in cui si troverebbe senza impiego, senza aiuti, senza casa, ingolfato nei debiti. — Don Bosco, la prego, rifletta seriamente... — Vi ho riflettuto da gran tempo: nessuno mi farà deviare dalla strada che il Signore mi ha tracciato. — Dunque, ella preferisce i suoi vagabondi ai miei istituti? Se è così, la S. V. resta congedata fin da quest'istante: oggi stesso provvederò chi la debba sostituire. E Don Bosco, per amore dei suoi giovani, rimase privo del principale suo appoggio umano. (M. B. II, 458-462).
(...)
235. Sete d'apostolato.
Don Bosco nel 1862 esprimeva questo pensiero: « Oh! fortunato quel chierico il quale abbia gustato quanto sia dolce lavorare per la salute delle anime! Egli allora più non teme nè freddo nè caldo, nè fame nè sete, nè dispiaceri, nè affronti e neanche la morte. Ogni cosa egli sacrifica, purché possa guadagnare anime al Signore. Qui autem facit veritatem, venit ad lucem (Giov. III, 21). Colui che fa il bene viene ben tosto ad ammirarne lo splendore. Provate e vedrete! ». (M. B. VII, 48).
FRASE BIBLICA. — Canterò senza fine la tua gloria, Signore.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO. — Dio é un buon Padre, speriamo in lui.
PREGHIERA DEL MESE. — Onnipotente ed eterno Iddio, usate misericordia al vostro servo, nostro sommo Pontefice (Nome), e secondo la vostra misericordia guidatelo sulla via dell'eterna salute, affinchè per la grazia vostra desideri con ardore e compia con fortezza quanto vi piace. O Signore, conservatelo, fortificatelo e rendetelo felice sulla terra, e non permettete mai che egli cada nelle mani dei suoi nemici. Fate che ei si adoperi a promuovere con apostolico zelo il bene delle anime, ad estendere il vostro regno nel cuore di tutti gli uomini; difenda con fortezza i diritti della vostra Chiesa, e da esperto nocchiero nel procelloso mare di questo mondo guidi al porto della salute la navicella di Pietro. Concedete che egli possa vedere giorni felici per la Chiesa, distrutti gli errori, cessati gli scandali, umiliati, convertiti i suoi nemici e a capo di numerosissimo gregge giungere al cielo, e ricevere da voi, supremo Pastore, l'eterno premio. Per Gesù Cristo nostro Salvatore. Così sia. (Don Bosco)
FIORETTO: Recita tre Pater a Gesù; usa pazienza con tutti.
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