UN ANNO CON DON BOSCO

 

20° Dicembre

 

402) Qual fine deve avere chi entra negli Ordini? 

 

Chi entra negli Ordini deve aver per fine soltanto  la gloria di Dio e la salute delle anime. 

 

236. È l'ultima volta! 

 

L'abbandono totale delle forzo cominciò ad annunziarsi per Don  Bosco il 17 dicembre 1887. Era sabato, giorno in cui verso le diciotto,  Don Bosco soleva confessare i giovani delle classi superiori. Infatti  una trentina di giovani attendeva che il segretario li facesse entrare.  Il chierico Festa, pur sembrandogli inopportuno il momento, andò  a dirlo a Don Bosco. Questi a tutta prima gli rispose che non si sentiva di sostenere quella fatica, ma poi dopo un istante di silenzio ripigliò:  — Eppure è l'ultima volta che potrò confessarli!  Il chierico Festa cercava di dissuaderlo perchè aveva la febbre  e stentava troppo a respirare. Ma Don Bosco quasi intenerito ripetè:  — Eppure è l'ultima volta! Di' pure che vengano.  Entrarono e li confessò tutti. Furono proprio quelle le ultime confessioni dei giovani da lui ascoltate. (M. B. XVIII, 480). 

 

237. Se io fossi prete!... 

 

Angustiato di non potere incontrare famigliarità alcuna con i  preti del paese, Giovannino Bosco più volte piangendo diceva tra sè e  con altri: « Se io fossi prete, vorrei fare diversamente: m'avvicinerei  ai fanciulli, li chiamerei intorno a me, vorrei amarli, farmi amare da  essi, dir loro delle buone parole, dare loro dei buoni consigli e tutto  consacrarmi per la loro eterna salute. I fanciulli non mi vedrebbero  mai serio serio, ma sarei sempre io il primo a parlare con essi ».  (M. B. I, 227-228). 

 

403) Può entrare ciascuno a suo arbitrio negli Ordini? 

 

Nessuno può entrare a suo arbitrio negli Ordini,  ma deve essere chiamato da Dio per mezzo del proprio  Vescovo, cioè deve avere la vocazione, con le virtù  e con le attitudini al sacro ministero, da essa richieste. 

 

a) Vocazione sacerdotale. 

 

(...)

 

243. Per conoscere la vocazione. 

 

Per conoscere la vocazione, Don Bosco dava questo consiglio:  « Colui che si sente chiamato, si metta in un luogo donde possa vedere il Crocifisso, e dica: Mio Dio, voglio abbracciare quello stato che  più mi deve consolare al punto di morte. Voi illuminatemi e fatemi  conoscere la vostra santa volontà. Poi dica un Pater noster e quindi  aspetti un poco, e consideri quanto gli dice il suo cuore. Molti a cui ho  suggerito questo mezzo, deliberarono per uno stato contrario a quello  che prima avevano l'intenzione di abbracciare. Il Signore queste grazie  le fa a chi le domanda sinceramente, risoluto di seguire la divina vocazione ». (M. B. XIII, 422). 

 

244. Piena libertà. 

 

Nel 1876, due genitori col loro figlio vengono da Don Bosco. Si  lamentano che il giovane non vuol più farsi prete. Ma Don Bosco  risponde loro:  — Ma la vocazione non è mica cosa che si possa imporre! Se  egli sente in sè questa inclinazione, rifletterà, pregherà e sarà capace  di decidersi da sè a ciò che voi desiderate. Ma se non sente l'inclinazione  a questo stato, non deve in nessun modo venirvi spinto per forza!  (M. B. XII, 12). 

 

245. Segno di vocazione. 

 

Nel 1862, in un dialogo con i suoi giovani Don Bosco disse: « L'elezione dello stato qui nella casa (Valdocco) è pienamente libera, e  senza tutti i necessari requisiti, nessuno è ammesso a vestire l'abito  chiericale. Chi fu vestito di questo ha un segno di vocazione; ma chi  non è chiamato in questo stato nei tempi miserabili in cui viviamo, io  giudico assai meglio che lavori la terra ». (M. B. VII, 182). 

 

246. Per trovare vocazioni. 

 

Narra Don Bosco: « Un sabato sera mi trovavo a confessare in  sacrestia ed ero distratto. Andavo pensando alla scarsità dei preti e  delle vocazioni ed al modo di accrescerne il numero. Pur continuando  a confessare, mi sembrò trovarmi in camera mia al tavolino ed avevo  tra mano il registro di tutti coloro che erano in casa. Intanto sentii  una voce dietro di me che mi disse:  — Vuoi sapere il modo di accrescere e presto il numero dei buoni  preti? Osserva quel registro: da esso ricaverai quanto è da farsi.  Io osservai, poi dissi:  — Questi sono i registri dei giovani di quest'anno e degli anni  antecedenti e non c'è altro.  Allora dissi tra me:  — Sogno io o son desto? Pure sono al tavolino, quella voce è  voce vera.  Finite le confessioni e venuto in camera mia, guardai sul mio  tavolino e vi era veramente il registro dei nomi. Lo esaminai: e osservai  che di tanti giovani che intraprendono gli studi nei nostri collegi per  darsi poi alla carriera ecclesiastica, appena 15 su 100 arrivano a mettere  l'abito ecclesiastico, allontanati dal Santuario da affari di famiglia,  dagli esami liceali, dal mutamento di volontà. Invece di coloro che  vengono già adulti, quasi tutti, cioè otto su dieci, mettono l'abito ecclesiastico ed a ciò riescono con minor tempo e fatica ». (M. B. XI, 32-33). 

 

b) Zelo sacerdotale. 

 

247. Coi venditori di zolfanelli. 

 

Giungendo Don Bosco presso Porta Palazzo è circondato da giovanetti venditori di zolfanelli, i quali lo assordano con le loro grida:  — Bricchetti di cera!... bricchetti (in piemontese gli zolfanelli son detti brichètt.) alla prova!... compri da me...  non ho ancor venduto niente... mi faccia guadagnare la colazione.  Egli li invita a non gridare a quel modo e parla ora all'uno ora  all'altro. A un tratto:  — Ebbene, per questa volta voglio che tutti abbiate da guadagnare qualche cosa, ma ad un patto; che cioè domenica veniate tutti  all'Oratorio. — Quella turba promette e mentre compera da tutti  qualche scatolino va dicendo ai suoi nuovi amici: — Anch'io faccio  conto di metter su un piccolo banchetto; con una cordicella me lo  appenderò al collo e verrò qui con voi a vendere zolfanelli.  Tutti lieti, sorridono e ringraziano il loro nuovo amico.  (M. B. III, 46). 

 

(...)

 

FRASE BIBLICA. — Chi manca di tutto, è aperto alla tua venuta. 

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. — L’orazione al sacerdote è come l’acqua al pesce, l’aria all’uccello, la fonte al cervo.

 

PREGHIERA DEL MESE. — Onnipotente ed eterno Iddio, usate misericordia al vostro servo, nostro sommo Pontefice (Nome), e secondo la vostra misericordia guidatelo sulla via dell'eterna salute, affinchè per la grazia vostra desideri con ardore e compia con fortezza quanto vi piace. O Signore, conservatelo, fortificatelo e rendetelo felice sulla terra, e non permettete mai che egli cada nelle mani dei suoi nemici. Fate che ei si adoperi a promuovere con apostolico zelo il bene delle anime, ad estendere il vostro regno nel cuore di tutti gli uomini; difenda con fortezza i diritti della vostra Chiesa, e da esperto nocchiero nel procelloso mare di questo mondo guidi al porto della salute la navicella di Pietro. Concedete che egli possa vedere giorni felici per la Chiesa, distrutti gli errori, cessati gli scandali, umiliati, convertiti i suoi nemici e a capo di numerosissimo gregge giungere al cielo, e ricevere da voi, supremo Pastore, l'eterno premio. Per Gesù Cristo nostro Salvatore. Così sia. (Don Bosco)

 

FIORETTO: Recita gli atti di fede, speranza e carità (clicca su ognuno); fa elemosina.

 

Oggi hai fatto il fioretto? scrivi il tuo nome e offri una rosa a Gesù e Maria CLICCA QUI

 

 

CAPPELLINA

 

 

 

 Sito versione Desktop