UN ANNO CON DON BOSCO

 

22° Dicembre

 

413) Che doveri hanno gli sposi? 

 

Gli sposi hanno il dovere di convivere santamente,  di aiutarsi con affetto costante nelle necessità spirituali  e temporali, e di educar bene i figliuoli, curandone l'anima non meno del corpo, e formandoli anzitutto alla  religione e alla virtù con la parola e con l'esempio. 

 

272. La madre cristiana. 

 

A Mamma Margherita, rimasta vedova, venne proposto un nuovo  matrimonio. Rispose:  — Dio mi ha dato un marito e me l'ha tolto: morendo egli mi  affidò tre figli, e io sarei madre crudele, se li lasciassi nel momento  in cui hanno maggior bisogno di me.  Le fu replicato che i suoi figli sarebbero affidati a un buon tutore,  che ne avrebbe avuto gran cura...  — Il tutore — rispose la donna generosa — è un amico. Io sono  la madre dei miei figli; non li abbandonerò giammai, anche se mi si  volesse dare tutto l'oro del mondo. È mio dovere consacrarmi tutta  alla loro educazione cristiana. (M. B. I, 40). 

 

273. Correzione materna. 

 

Giovannino Bosco aveva quattro anni. Un giorno, tornato da  passeggio col fratello Giuseppe, essendo arsi da una gran sete, la mamma  andò ad attingere acqua e diede a bere prima a Giuseppe. Giovannino, osservata quella preferenza, un po' permalosetto, fece segno  di non voler più bere. La mamma senza dir parola ripose l'acqua.  Giovanni stette un momento in forse e poi disse timidamente:  — Mamma!  — Ebbene?  — Date dell'acqua anche a me!  — Credevo che non avessi sete!  — Mamma, perdono!  — Ah, così va bene!  E andò sorridente a prendere l'acqua e gliela porse. (M. B. I, 58). 

 

274. Giusto orgoglio materno. 

 

Mamma Margherita, oltre l'ordine e la bellezza dell'anima dei  figli e la docile e costante allegrezza, esigeva l'ordine e la pulizia della  loro persona. Alla domenica specialmente adattava alla loro persona  i vestiti più belli da festa. Ravviava i loro capelli che, naturalmente  ricciuti, lasciava crescere alquanto, stringendoli per vezzo con un  piccolo nastro. Presili quindi per mano, li conduceva alla Messa. Coloro che s'imbattevano in quella famigliuola, si fermavano a congratularsi con Margherita:  — Oh i bei fanciulli! — dicevano — sembrano proprio angioletti.  Margherita gioiva tutta a questi elogi. Per essa i figli erano tutto  il suo tesoro, il suo ornamento, la sua gloria. (M. B. I, 71-72). 

 

275. Ammonimenti materni. 

 

Ecco come parlò Mamma Margherita al suo Giovannino il giorno  della sua vestizione chiericale: « Giovannino mio, tu hai vestito l'abito chiericale; io ne provo tutta la consolazione che una madre può  provare per la fortuna di suo figlio. Ma ricordati che non è l'abito  che onora il tuo stato, è la pratica della virtù. Se mai tu venissi a dubitare di tua vocazione, ah, per carità!, non disonorare quest'abito!  Deponilo tosto. Amo meglio di avere per figlio un povero contadino  che un prete trascurato nei suoi doveri. Quando sei venuto al mondo,  ti ho consacrato alla Beata Vergine: quando hai cominciato i tuoi  studi, ti ho raccomandato la devozione a questa nostra Madre; ora ti  raccomando di essere tutto suo; ama i compagni devoti di Maria e, se  diverrai Sacerdote, raccomanda e propaga sempre la devozione a  Maria». (M. B. I, 373). 

 

276. Non lo farò più. 

 

Giovannino Bosco si era lasciato andare a qualche vivacità propria dell'età sua. Mamma Margherita lo chiamò a sè e gli disse:  — Giovanni, vedi quella verga?  — Sì che la vedo — rispondeva egli, ritraendosi.  — Dunque, prendila e portamela.  — Che volete farne?  — Portamela e vedrai.  Giovanni andava a prenderla e diceva:  — Oh, voi volete adoperarla sulle mie spalle!  — E perchè no, se tu mi fai di queste scappate?  — Ebbene, mamma, non le farò più.  E il figlio sorrideva all'inalterabile sorriso della madre. Margherita asseriva che Giovanni non le aveva recato dispiaceri giammai,  e che se per inavvertenza stava per commettere un fallo, bastava un  avvertimento perchè desistesse. Prometteva e manteneva le sue promesse. (M. B. I, 58-59). 

 

277. La verga della nonna. 

 

La nonna di Giovannino Bosco era di una dolcezza estrema di  modi e di grande sensibilità; era però inflessibile nell'esigere che chi  aveva errato riconoscesse il suo torto. Quando nell'assenza di Mamma  Margherita qualche nipotino commetteva una mancanza, lo chiamava  per nome, e:  — Vammi a prendere quella verga — diceva.  — Ma voi volete battermi?  — Precisamente, dammela.  Il giovane ubbidiva.  — Ora avvicinati.  — Ma nonna, non sono io... È stato lui.  — Sta bene: invece di una ti darò due vergate...  — Nonna, perdonatemi.  — Questo non basta!  — Nonna, ho torto e non lo farò più.  — Lo riconosci davvero?  — Sì, nonna.  In generale quelle minacce finivano così, perchè i nipotini, sapendo quale fosse il mezzo per sfuggire al castigo, accusavano subito  schiettamente il loro difetto. (M. B. I, 67-68). 

 

FRASE BIBLICA. — Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente. 

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. — Un giovane poltrone, indisciplinato, sarà un giovane di peso ai suoi genitori, di peso al suoi superiori, sarà di peso a se stesso. 

 

PREGHIERA DEL MESE. — Onnipotente ed eterno Iddio, usate misericordia al vostro servo, nostro sommo Pontefice (Nome), e secondo la vostra misericordia guidatelo sulla via dell'eterna salute, affinchè per la grazia vostra desideri con ardore e compia con fortezza quanto vi piace. O Signore, conservatelo, fortificatelo e rendetelo felice sulla terra, e non permettete mai che egli cada nelle mani dei suoi nemici. Fate che ei si adoperi a promuovere con apostolico zelo il bene delle anime, ad estendere il vostro regno nel cuore di tutti gli uomini; difenda con fortezza i diritti della vostra Chiesa, e da esperto nocchiero nel procelloso mare di questo mondo guidi al porto della salute la navicella di Pietro. Concedete che egli possa vedere giorni felici per la Chiesa, distrutti gli errori, cessati gli scandali, umiliati, convertiti i suoi nemici e a capo di numerosissimo gregge giungere al cielo, e ricevere da voi, supremo Pastore, l'eterno premio. Per Gesù Cristo nostro Salvatore. Così sia. (Don Bosco)

 

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