
UN ANNO CON DON BOSCO
26° Dicembre
419) È necessario pregare?
È necessario pregare e pregare spesso, perchè Dio lo comanda, e, ordinariamente, solo se si prega, Egli concede le grazie spirituali e temporali.
(...)
298. L'Angelus.
Giovannino Bosco, allorché era servitorello presso la cascina Moglia di Moncucco, ritornato un giorno verso mezzodì dal lavoro, si pose a recitare l'Angelus. Il vecchio Giuseppe Moglia, rientrato in casa appena allora, tutto sudato, lo vide, e ridendo esclamò: — Guarda là: noi ci logoriamo la vita nel lavoro e lui sta là pregando in santa pace. È così che si fanno i meriti per il Paradiso con tanta facilità. Giovannino finì la preghiera e disse al vecchio: — Sentite, voi siete testimonio che non mi sono risparmiato nel lavoro. È certo però che io ho più guadagnato a pregare che voi a lavorare. Se pregate, da due grani seminati nasceranno quattro spighe; se non pregate, da quattro grani raccoglierete due spighe. Il buon vecchio esclamò: — Oh, poffarbacco! che io abbia da prendere lezione da un giovanetto? E da allora non si tralasciò mai più di recitare l'Angelus con la famiglia tre volte al giorno. (M. B. I, 197).
299. L'arma del cristiano.
A Roma, a Firenze, alla Spezia, a Ventimiglia fiorenti Oratori opponevano un argine provvidenziale all'invasione protestante. In una conferenza ai cooperatori di Marsiglia, Don Bosco diceva: « Gli infelici nostri fratelli separati hanno grosse somme a loro disposizione; ma noi abbiamo a nostro vantaggio la forza della preghiera. Pur raccomandando abbondanti elemosine, chiedo specialmente ai cooperatori che innalzino al cielo fervide suppliche; poiché se il denaro fa molto, la preghiera ottiene tutto e trionfa di tutto ». (M. B. XV, 491-492).
300. Morte allontanata.
Il giovane Evasio Rabagliati, entrato nel collegio di Mirabello l'8 gennaio 1869 s'incontrò per la prima volta col Santo. In quella stessa sera lo udì raccontare questo sogno in cui Don Bosco si vide nella stanza degli esami con due persone: una con una canna teneva una lanterna e l'altra aveva un fascio di carte sotto il braccio. Lo invitarono a salir nelle camerate accompagnandolo. Si fermarono ai piedi d'ogni letto. Al lume della lanterna Don Bosco riconosceva la fisionomia del giovane e l'altro metteva sulla coperta d'ogni letto uno dei fogli, su cui era scritto il numero degli anni che a ciascuno rimaneva di vita. Anche Rabagliati andò a chiedere quanto gli rimanesse di vita. Don Bosco sorridendo gli propose un seguito di operazioni fino a un risultato di 27. Il giovane se lo tenne ben presente e quando si compiva quel numero era in America missionario salesiano. Pece una lunga malattia mortale. Tutti lo credevano agli estremi. Don Costamagna, che conosceva la predizione, ordinò fervide preghiere e il malato guarì! Tutti riconobbero evidentemente avergli le preghiere dei compagni prolungata la vita. Don Evasio Rabagliati fu apostolo dei lebbrosi in Colombia. (M. B. IX, 581).
301. Un dottore incredulo.
Un medico stimatissimo nell'arte sua, ma incredulo e indifferente in fatto di religione, si presenta un giorno a Don Bosco e gli dice: — Sento che lei guarisce da ogni genere di malattia. — Io?., no. — Eppure m'hanno assicurato, citandomi il nome delle persone e il genere della malattia. — L'hanno ingannato. Le guarigioni avvengono per grazia di Maria SS.; non certo da me. — Ebbene, guarisca anche me, ed io crederò a questi miracoli! — E di qual malattia la S. V. è travagliata? Il dottore prese qui a raccontare come egli fosse affetto da mal caduco e che, massimo da un anno a quella parte, erano così frequenti gli accessi, che più non si azzardava ad uscire se non accompagnato. — Ebbene, gli disse Don Bosco, faccia ella pure come gli altri, si metta in ginocchio, reciti con me alcune preghiere, si disponga a ripulire la sua anima coi sacramenti della Confessione e della Comunione e vedrà che la Madonna la consolerà. — Mi comandi altro, perchè il far quel che mi dice sarebbe da parte mia un'ipocrisia. Io non credo punto nè a Dio, nè alla Madonna, nè a preghiere, nè a miracoli. Don Bosco ne rimase costernato; pure tanto disse che, con l'aiuto della grazia di Dio, il dottore si pose in ginocchio e recitò alcune preghiere in unione a Don Bosco. Patto poi il segno della Santa Croce, alzandosi disse: — Sono stupito di sapere ancora fare questo segno: sono quarant'anni che ho smesso l'uso di farlo! Promise di più che si sarebbe disposto ad andarsi a confessare: mantenne infatti la parola. Appena confessato, si sentì come internamente guarito, nè mai più ebbe alcun assalto di epilessia. (M. B. X, 86-87).
FRASE BIBLICA. — Solo tu, Signore, puoi liberarmi dalla morte.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO. — Guai a chi trascura la preghiera. Chi non prega si danna.
PREGHIERA DEL MESE. — Onnipotente ed eterno Iddio, usate misericordia al vostro servo, nostro sommo Pontefice (Nome), e secondo la vostra misericordia guidatelo sulla via dell'eterna salute, affinchè per la grazia vostra desideri con ardore e compia con fortezza quanto vi piace. O Signore, conservatelo, fortificatelo e rendetelo felice sulla terra, e non permettete mai che egli cada nelle mani dei suoi nemici. Fate che ei si adoperi a promuovere con apostolico zelo il bene delle anime, ad estendere il vostro regno nel cuore di tutti gli uomini; difenda con fortezza i diritti della vostra Chiesa, e da esperto nocchiero nel procelloso mare di questo mondo guidi al porto della salute la navicella di Pietro. Concedete che egli possa vedere giorni felici per la Chiesa, distrutti gli errori, cessati gli scandali, umiliati, convertiti i suoi nemici e a capo di numerosissimo gregge giungere al cielo, e ricevere da voi, supremo Pastore, l'eterno premio. Per Gesù Cristo nostro Salvatore. Così sia. (Don Bosco)
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