
UN ANNO CON DON BOSCO
27° Dicembre
420) Perchè Dio concede le grazie che domandiamo?
Dio concede le grazie che domandiamo, perchè Egli, che è fedelissimo, ha promesso di esaudirci se lo preghiamo con fiducia e perseveranza nel nome di Gesù Cristo.
(...)
306. Slegatela!
Siamo a Marsiglia in casa del cappellano Mons. Juigon. Si porta a Don Bosco, stesa sopra un lettuccio e ben legata, una giovane convulsionaria: i genitori afflittissimi pregano il Santo a benedirla. Don Bosco la benedice; poi chiede da quanto tempo la poveretta tenga il letto. — Da cinque anni — gli risponde il padre. — E avete fede in Maria Ausiliatrice! — Sissignore! — Allora sciogliete la fanciulla ed essa camminerà senza bisogno di appoggio. Si obbedisce; e con meraviglia e commozione di tutti la giovane si mette a passeggiare, perfettamente guarita. Don Bosco la congeda raccomandando di ringraziare la Madonna. (M. B. XVIII, 55-56).
307. Trasferimento di malanni.
Racconta un salesiano che, trovandosi a Roma con Don Bosco, il Santo avrebbe dovuto quel mattino tenere una conferenza; ma, preso da un fortissimo mal di capo, non se la sentiva affatto. Egli vedendolo in quello stato gli disse: — Don Bosco, se bastasse pregare il Signore che trasferisse a me il suo male, io lo prenderei volentieri... — Ebbene — rispose il Santo — ti cedo il mio male finché sia finita la conferenza. Don Bosco uscì di casa e un atroce mal di capo prese a martoriare l'eroico salesiano, cessando solamente al ritorno del Santo. {M. B. VII, 415).
308. Preghiera e Provvidenza.
Un giorno del 1859 a mezzodì Don Bosco scese in refettorio, ma con cappello e mantelhna come per uscire di casa. Difatti raccomandò ai giovani in pregare e uscì in cerca della... Provvidenza. Ritornò a sera tutto felice, raccontando che, dovendo pagare d'urgenza un debito di circa 20.000 lire, vi aveva potuto soddisfare mercè i denari ricevuti dal servitore di un incognito signore, e terminò il suo dire innalzando un inno alla Divina Provvidenza che mai gli era venuta meno, e che mai aveva saputo dir di no alla preghiera fiduciosa dei suoi giovani protetti. (M. B. VI, 175-177).
309. Preghiera esaudita.
Un giorno, mentre Don Bosco stava per uscire in città in cerca di qualche soccorso, gli si presenta un nobile gentiluomo di Torino e gli dice: — La mia consorte è gravemente ammalata: preghi e faccia pregare i suoi giovanetti per la sua guarigione, — e così dicendo gli rimette una elemosina che corrispondeva alla metà del debito del pane. Don Bosco ringraziò e lo esortò a confidare notandogli che con quell'opera di carità compiuta ancora prima di ottenere la grazia, egli obbligava in certo qual modo Iddio a concedergliela. Intanto dalla sera stessa alle orazioni comuni Don Bosco fece aggiungere un Pater e Ave per la malata. Il terzo giorno ritorna all'Oratorio il nobile signore e con parole di profonda gratitudine racconta che, con alto stupore del medico, la moglie sua era guarita. E gli rilasciava a nome di lei un'altra offerta di ringraziamento. La Divina Provvidenza, sempre ammirevole nel suo governo, aveva disposto che questa seconda elemosina fosse uguale alla prima; così Don Bosco potè appieno saldare il suo debito col panettiere. (M. B. V, 261).
310. Chiedete e vi sarà dato.
Una povera popolana: dal mattino presto fino alla sera, era rimasta appoggiata a una parete dell'anticamera di Don Bosco, col suo figlioletto cieco, in attesa di un'udienza. Finalmente Don Bosco uscì dalla camera, ma doveva partire, e la poverina avrebbe dovuto essere privata anche quella volta della benedizione del Santo. Ma Don Cagliero, che si era accorto del caso pietoso, insistendo presso Don Bosco le ottenne che si facesse un po' di passaggio tra la folla che attendeva. Don Bosco benedì il fanciullo e questi tosto si pose a battere le manine, si scosse e si stropicciò gli occhi abbagliati dalla luce improvvisa. La scena fu così rapida che il solo Don Cagliero se ne accorse. (M. B. XVI, 429-430).
FRASE BIBLICA. — Il Signore è fedele al suo patto.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO. — Per preghiera s’intende tutto ciò che solleva i nostri affetti a Dio.
PREGHIERA DEL MESE. — Onnipotente ed eterno Iddio, usate misericordia al vostro servo, nostro sommo Pontefice (Nome), e secondo la vostra misericordia guidatelo sulla via dell'eterna salute, affinchè per la grazia vostra desideri con ardore e compia con fortezza quanto vi piace. O Signore, conservatelo, fortificatelo e rendetelo felice sulla terra, e non permettete mai che egli cada nelle mani dei suoi nemici. Fate che ei si adoperi a promuovere con apostolico zelo il bene delle anime, ad estendere il vostro regno nel cuore di tutti gli uomini; difenda con fortezza i diritti della vostra Chiesa, e da esperto nocchiero nel procelloso mare di questo mondo guidi al porto della salute la navicella di Pietro. Concedete che egli possa vedere giorni felici per la Chiesa, distrutti gli errori, cessati gli scandali, umiliati, convertiti i suoi nemici e a capo di numerosissimo gregge giungere al cielo, e ricevere da voi, supremo Pastore, l'eterno premio. Per Gesù Cristo nostro Salvatore. Così sia. (Don Bosco)
FIORETTO: Recita tre Pater al Santo: chiedigli la purezza e la carità.
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