UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

 

19° Luglio

 

S. GIUSEPPE TUTTO CONCEDE NEL GIORNO DELLA SUA FESTA.

 

Se è cosa buona e vantaggiosa offrire ogni giorno un qualche devoto omaggio a san Giuseppe, è da tributargli al tutto questo ossequio di amore e di riconoscenza il giorno nel quale con tanta solennità se ne celebra la festa da tutta la Chiesa. I figliuoli ben educati sempre con piacere vedono giungere questi commoventi anniversari, nei quali è loro permesso di palesare ad alta voce ai loro cari i voti che nel secreto del loro cuore non cessano di fare per loro. E noi pure dobbiamo in questo bel giorno di festa sollevare i nostri cuori e gli occhi nostri al cielo per contemplare Giuseppe circondato dalla sua gloria, e unirci al coro degli angeli che cantano le sue laudi e fanno festa dei favori straordinari di cui lo colmò il Signore. Un altro motivo ben potente deve impegnarci ad onorare particolarmente il giorno della sua festa e a pregarlo ancora con maggior confidenza, ed è, che in questa devota solennità così gradita ai figli di Maria ed ai servi fedeli di Gesù, il Figliuolo di Dio, commosso dagli onori che si presentano al suo padre adottivo, versa di sua mano le grazie più preziose e più copiose sopra tutti coloro che furono diligenti nell' ossequiarlo. Ascoltate santa Teresa che conferma solennemente questa verità: «Io non ricordo di aver chiesto da qualche anno alcuna cosa a S. Giuseppe nel giorno della sua festa, che non l'abbia ottenuta, e se per qualche imperfezione una domanda si scostava alcun poco dal fine della gloria di Dio, egli la raddrizzava mirabilmente, avendo riguardo sempre a farmene trarre un maggior bene. Quale quadro io metterei sotto gli occhi vostri se mi fosse concesso di farvi conoscere le grazie insigni di cui Dio mi colmò, ed i pericoli così d' anima come di corpo da cui fui liberata per la intercessione di san Giuseppe! Lo stesso sperimentarono molte altre persone, alle quali avevo consigliato la devozione verso questo impareggiabile protettore.» E di vero qual è quel padre, anche secondo natura, che non si senta nel giorno della sua festa maggiormente disposto di perdonare più facilmente ai suoi figliuoli i torti ch' essi gli avessero fatto, e d'impartir loro generosamente i favori che chiedessero dalla sua tenerezza?

 

O Giuseppe, io vi raccomando la salute dell'anima mia che Gesù Cristo ha ricomprato con tutto il suo sangue: vi prego di non abbandonarmi finchè non mi abbiate aperto le porte del cielo, dove spero di benedirvi e ringraziarvi in eterno per la felicità che mi avrete procurato. Vi raccomando altresì tutti i poveri peccatori che hanno discacciato l'amabile Gesù dai loro cuori. Ah! io so purtroppo quanto riesca loro amaro il vivere lontani dalla fonte d'ogni bene: perciò vi prego per tutti quelli che si trovano in stato di colpa grave. Illuminate questi ciechi, fate loro conoscere il pericolo in cui si trovano, riconduceteli al seno del Padre loro celeste affinché tutti lo lodino e benedicano in eterno.

 

FIORETTO. Consacratevi a S. Giuseppe (clicca)

 

Un mercante di Lione protetto da S. Giuseppe.
Un buon mercante di Lione che aveva conosciuta la v. suor Francesca, e che doveva fare un viaggio di qualche mese, nel ritornare al proprio paese incontrò due persone d'Avignone e le pregò di raccomandarla alle orazioni della venerabile carmelitana. Nel tempo stesso che queste parlavano con la suora, essa fu presa da grande apprensione, come certa che l' uomo raccomandatole si trovasse in prossimo pericolo della vita. Corse ella con tutta la confidenza ad inginocchiarsi avanti l'immagine di Maria SS., pregando Gesu, Maria e Giuseppe di proteggere quel mercante che al loro convento aveva resi importanti servigi. Infatti a quel buon uomo era accaduto di trovarsi in una notte oscura in cammino, e non conoscendo la strada per arrivare ad un villaggio di lì poco discosto si trovò sull'orlo di un precipizio, e si arrestò perchè un uomo gli gridò forte che si fermasse. Volle trattenere il cavallo, ma questo cadde rovesciando pure il viaggiatore. Rinvenuto dallo spavento si vide sull'orlo di un profondo burrone, e due grossi sassi l' avevano trattenuto dal cadere nel precipizio. Allora si rammentò d'essersi raccomandato alle orazioni della v. suora, non dubitando che dopo Dio a lei era debitore del suo scampo. Subito che la vide le raccontò minutamente questo fatto e l'assicuro d'aver avuto un miracoloso aiuto nel terribile momento della sua caduta.

 

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CAPPELLINA

 

 

 

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