UN ANNO
CON DON BOSCO
2° Settembre

continuo
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257) Che cos'è la fortezza?
La fortezza è la virtù che fa affrontare senza
temerità e senza timidezza qualunque difficoltà o pericola»
e anche la morte, per il servizio di Dio e per il bene
del prossimo.
e) Per il servizio di Dio.
538 - Per confessare un infermo.
Verso la fine d'agosto 1869 un tal Cesare Bardi, giovane ventenne, orfano di padre e di madre, che per qualche tempo era stato
nel collegio di Lanzo, era agli estremi e non si pensava, anzi non si voleva chiamare il prete per amministrargli gli ultimi Sacramenti.
Don Bosco saputo il grave stato del suo antico allievo, andò subito a
trovarlo a casa sua e si fece annunciare. Il padrone si fece aspettare
un poco, infine comparve e con fredda urbanità gli chiese il motivo
della sua visita. — Dorme e non conviene destarlo! — Allora aspetterò!...
E fu lasciato per più di un'ora ad attendere da solo! Alla fine
comparve la padrona e riprese a fare nuove difficoltà, adducendo la
proibizione del medico e il pericolo di commozioni che avrebbero potuto far del male al giovane... Don Bosco risoluto
insistè: — Mi permetta d'andarlo a cercare da me, se ella non può e non
vuole condurmi!... Girerò tanto da una stanza all'altra che lo troverò.
— Se è così, per non far scene... vado a vedere se si è svegliato.
E se n'andò. Conferì alquanto col marito, quindi invitò Don Bosco ad entrare nella stanza del malato,
con la raccomandazione di non
farlo parlare. Il povero giovane, appena lo vide, s'alzò a sedere sul
letto, e gli gettò le braccia al collo, e lo baciò più volte, esclamando:
— Grazie, Don Bosco, grazie... grazie che è venuto a trovarmi...
Voglio confessarmi, io l'aspettavo!... voglio confessarmi! — Per favore, disse Don Bosco agli astanti, mi lascino solo un
momento con lui, si ritirino un istante!
Fu una scena tenerissima. Il giovane si confessò e divenne raggiante di gioia, e volle anche fissare al muro un'immagine della
Madonna, che non finiva di riguardare con amore. E il giovane moriva
di lì a due o tre settimane, sereno e tranquillo. (M. B., X, 13-14).
539 - Franchezza che costa.
Quanto grande fosse stato il sacrificio di Don Bosco nel chiedere
la carità per i suoi giovani, si fece palese nel 1886. Aveva egli raccomandato ad alcuni dei più anziani dell'Oratorio che procurassero
di andare attorno in cerca di elemosine e che scrivessero lettere confidenziali ai conoscenti ed agli amici, perchè venissero in soccorso di
Don Bosco, il quale essendo infermiccio più non poteva provvedere ai
bisogni della casa. Essendogli stato risposto da taluno, che non ne
sentiva il coraggio, che gli mancava quella franchezza, che formava
il carattere principale di Don Bosco, questi rispose: « Ah! tu non sai
quanto mi sia costato il chiedere la carità ». Ciò nonostante, per la
gloria di Dio, il bisogno di soccorrere i suoi orfanelli, per la persuasione di procurare un
beneficio agli stessi ricchi con l'indurli a fare
elemosina, si mise sotto i piedi ogni timidezza inopportuna, ogni rispetto umano; e il Signore benedisse la sua umiltà col fargli
incontrare tanta simpatia e tanta generosità nel popolo cristiano.
(M. B., XVII, 611).
540 - Mai riposo.
Don Bosco essendo molto affaticato per le confessioni dei ragazzi,
il Sabato santo svenne in sagrestia. Appena riavutosi, andò a prendere un po' di latte e poi continuò nelle sue occupazioni, benché i
medici lo volessero costringere a rimanere qualche tempo in camera.
— Ma potrebbe prendersi un po' di riposo! gli dicevano i giovani.
— Come volete, rispondeva loro, che io mi prenda riposo, mentre
il demonio non riposa mai? Tuttavia, soggiungeva ai chierici, un uomo solo vale per uno.
Nessuno deve sforzarsi a fare per due, altrimenti
si logora troppo presto e si riduce ad essere incapace di lavorare proprio quando sarebbe tempo di fare il miglior bene. (M. B.,
VII, 413).
541 - Uno sguardo al Crocifisso.
Nel 1851 Mamma Margherita si lagnava con Don Bosco perchè i
suoi giovani guastavano ogni cosa e non curavano quel poco che costava tanti sacrifici a lei e a Don Bosco stesso.
— Vedi, quasi quasi ritornerei là, nella nostra casetta dei Becchi,
per finire in pace quei pochi giorni di vita che ancora mi restano.
Don Bosco fissò in volto la mamma, e commosso, senza parlare,
accennò al Crocifisso che pendeva dalla parete. Margherita guardò: i
suoi occhi si riempirono di lacrime: — Hai ragione! hai ragione! esclamò, e senz'altro ritornò alle sue
faccende.
Da quell'istante più non sfuggì dal suo labbro una parola di lamento. (M. B.
IV, 223).
542 - « Lei è un bugiardo! ».
Don Bosco aveva risolto di levar via la bettola della Giardiniera,
covo di immoralità e disturbo per i giovani dell'Oratorio nel tempo
delle sacre funzioni. Da prima quindi cercò di fare acquisto di quella
casa: ma la padrona non ne voleva sapere. Cercò di prenderla a pigione: ma
l'affittavolo che teneva la bettola, non intendeva ragioni.
Don Bosco non si scoraggiò. Morto finalmente il padrone della bettola,
il Santo cercò di rendersi accessibile la moglie di lui. Costei a poco
a poco acquistò grande stima per Don Bosco, il quale un giorno le fece
riflettere come il tener aperto un tal locale era un accrescimento continuo di legna per l'inferno, nel quale sarebbe caduta. E le propose
di rilevare a suo carico l'osteria: avrebbe comperato tutti i mobili, le
bottiglie, ecc. e avrebbe pagato due mesi di affìtto. L'affare fu
concluso; e Don Bosco, pagato tutto in contanti, fece trasportare in casa
sua ogni cosa. Ma i frequentatori dell'osteria imbestialirono. L'ostessa, montata da quelle teste matte, venne un giorno da Don Bosco
reclamando la rottura del contratto; ma il Santo si mostrò inflessibile.
La vecchia allora preso un aspetto come di una furia, urlò: — Lei è un bugiardo!
Don Bosco le rispose: — Oh, infelice! Una donna dare del bugiardo ad un prete? e la fece condurre via.
Buzzetti, accorse tosto a prestargli una sedia perchè lo vide impallidire e bisognoso di sedersi, tanta era la violenza e lo sforzo che
dovette fare a se stesso per dominarsi e conservarsi calmo.
(M. B., IV, 608-611).
d) Nel dire la verità.
543 - Don Bosco tra i deputati.
Trovandosi Don Bosco nelle sale attigue all'aula del Parlamento,
in attesa della risposta definitiva del ministro Vigliani sulle trattative
circa la temporalità dei Vescovi, venne circondato da vari deputati, fra
i quali Crispi, curiosi di conoscere, come Don Bosco stesso diceva, che
razza di bestia mai fosse! Crispi pensò giovarsi di quell'occasione per
indurlo a volere ottenere dal Papa la licenza di poter far celebrare
la Messa nel palazzo del Quirinale, nella brama di soddisfare al desiderio espresso dalla principessa Margherita, di poter alla domenica
ascoltare la Messa in casa. Don Bosco dapprima si schermì, ma alle replicate insistenze di
Crispi, rispose: — Un mezzo ci sarebbe, ma è l'unico!... — E quale?, esclamarono vari deputati ad una voce.
— Io, miei signori, non oso proporlo. — Parli, parli, crede forse che noi non siamo capaci di andare
ad udir Messa? — Non è questo. — Dunque?... — Vedano: Don Bosco è franco, ed ama chiamare le cose col loro
nome, ed io ho paura d'offenderli. — No!... no!... non tema d'offenderci: noi pure siamo tutti franchi,
ed abbiamo stima della franchezza. — Orbene: loro son tutte persone ben educate e distinte, chi per
una qualità, chi per un'altra: quindi, incoraggiato da lor signori, posso
parlare in piena confidenza!... Vogliono che si possa dir la Santa Messa
nel Quirinale?... C'è solo un mezzo! — E quale?! Sentiamo!
— Che prima escano loro!...
Si guardarono in faccia, e poi: — Don Bosco l'ha detta veramente grossa, esclamarono: non c'è
male... Questo si chiama parlare con franchezza! — Io, proseguì Don Bosco, non avrei detta simil cosa, se loro
non mi sforzavano a dirla. Ma loro forse vedono qualche altro mezzo?
— Don Bosco ha ragione, conclusero. (M. B., X, 549-550).
544 - Debbo dire la verità.
La Regina Madre Maria Teresa, seconda moglie di Re Ferdinando II di Napoli, desiderava di veder Don Bosco e mandò il suo
Cavaliere d'onore, Duca della Regina, a dirgli: — Sua Maestà, la
Regina Madre, desidera intrattenersi un istante con lei: a che ora potrà Don Bosco recarsi al suo palazzo?
Don Bosco fissò l'ora e vennero a prenderlo con la carrozza. Lungo
fu il colloquio. La Regina desiderava che il Santo le rivelasse il ritorno
alla sua reggia; ma non. ebbe che questa precisa risposta: — Maestà, mi rincresce doverlo dire, ma ella non vedrà più Napoli!
Ritornato a casa, Don Bosco narrava a Don Francesia, suo segretario, siffatto colloquio. Questi gli osservò:
— E lei ebbe il coraggio di dire tali cose a quella povera donna?
— È naturale, rispose Don Bosco, mi chiedono la verità e debbo
dire la verità. (M. B., VIII, 633).
(...)