UN ANNO
CON DON BOSCO
5° Settembre

260) Che cos'è il vizio?
Il vizio è l'abitudine di fare il male, acquistata ripetendo atti cattivi.
560 - L'ozio, nemico della virtù.
Don Bosco, parlando ai giovani, disse: « Voglio dirvi che cosa il
demonio pretende da voi e che cosa teme. Il demonio vuole che voi
stiate in ozio e teme grandemente se vi vede occupati. Il perchè è
questo: se voi state oziosi, anche lui sta ozioso: che se invece state
occupati, anch'esso deve lavorare e andare in giro se vuole guadagnar qualche cosa. Al contrario se state oziosi, ora per mezzo del
giuoco, ora per mezzo delle mormorazioni, degli scandali, della bottiglia,
di certi libri, ecc. ecc. vi farà cadere in peccato ». (M. B., VIII, 895-896).
561 - La pernice e la quaglia.
La sera del 16 gennaio 1865 Don Bosco raccontò:
a) Attraverso la vigna. — « Sognai che era in viaggio con tutti i
giovani dell'Oratorio. Ci formammo a fare colazione in una vigna e
tutti i giovani si sparsero qua e là per mangiare frutta. Chi mangiava fichi, chi uva, chi pesche, chi susine. Io
ero in mezzo a loro e tagliavo grappoli di uva, coglievo fichi e li
distribuivo ai giovani. In
mezzo ai filari si scorgeva il vignaiuolo. Come ci fummo rifocillati ci
rimettemmo in cammino, attraversando la vigna, ma il cammino era
travaglioso. Vidi una strada che costeggiava la vigna. Allora con tutti
i giovani mi volsi a quella parte; ma il coltivatore mi fermò e mi
dissuase: la strada era spaventosa e impraticabile.
b) La pernice. — Giunti là dove finiva la vigna, ci trovammo in
una amenissima valle ripiena di alberi e ricoperta di erbetta. In mezzo a questo prato vidi due antichi giovani dell'Oratorio i quali,
appena mi videro, si mossero verso di me e mi salutarono. Ci fermammo
a parlare, e uno di essi mi diede una bellissima pernice che aveva pochi mesi. E mentre io era occupato a darle da mangiare mi accorsi
che aveva il becco diviso in quattro parti. Ne feci le meraviglie e ne
domandai la ragione a quel giovane. — Come?, egli disse, non sa che cosa vuol dire ciò? Significa la
stessa cosa il becco della pernice diviso in quattro parti e la pernice
stessa. Mediti le lettere che formano il vocabolo PERDIX. P vuol dire
« perseverantia »; E: « aeternitas te expectat »; R: « Refert unusquisque
secundum opera sua, prout gessit, sive bonum, sive malum »; D: « dempto nomine », cancellata ogni umana rinomanza, gloria, scienza,
ricchezza; I: « Ibit ». Ecco che cosa indicano le quattro parti del becco:
i quattro novissimi. X vuol dire l'incognita. Orbene, cambi vocabolo
e lo chiami lo sconosciuto: andrà in luogo sconosciuto (in locum suum).
c) La quaglia. — Mi porse allora una magnifica quaglia. La presi,
ne sollevai le ali e vidi che era piagata e a poco a poco apparve
brutta, marcia, puzzolente, che metteva schifo. Allora domandai al mio
giovane che volesse dire questa trasformazione. Egli rispose: — Questa quaglia significa che ne uccide più la gola che la spada
e che l'origine della maggior parte dei peccati deriva dalla gola.
Ringraziai quel giovane delle spiegazioni. Intanto nelle siepi, sugli
alberi, tra le erbe comparivano pernici e quaglie, le une e le altre simili
a quelle che teneva in mano colui che mi aveva parlato. I giovani presero a dar loro la caccia e così si procurarono la refezione. Quindi ci
rimettemmo in viaggio. Quanti mangiarono della pernice divennero robusti e continuarono il cammino; quanti mangiarono della quaglia
restarono a valle, lasciarono di seguirmi, si dispersero e più non li vidi.
d) Spiegazioni. — La pernice è la virtù; la quaglia è il vizio;
perchè la quaglia fosse così bella in apparenza e poi, vista da vicino,
piagata sotto le ah, apparisse tutta puzzolente, lo capite: sono le cose
disoneste. Fra i giovani, altri mangiavano la quaglia golosamente, con
avidità, nonostante che fosse tutta fracida, e sono quelli che si danno
al vizio, al peccato: altri mangiavano la pernice, e son quelli che portano amore alla virtù e la seguono. Alcuni tenevano in una mano la
quaglia, nell'altra la pernice e mangiavano la quaglia; son quelli che
conoscono la virtù, ma non vogliono approfittare della grazia che Dio
fa loro per farsi buoni. Altri tenendo in una mano la pernice e
nell'altra la quaglia, mangiavano la pernice dando occhiate cupide,
invidiose alla quaglia; son quelli che seguono la virtù, ma con stento, per
forza, dei quali si può dubitare che, se non cambiano, una volta o
l'altra cadranno. Altri mangiavano la pernice, e la quaglia saltava loro
dinanzi, ma essi non la guardavano e continuavano a mangiare la
pernice; son quelli i quali seguono la virtù e abbominiano il vizio e
lo considerano con disprezzo. Altri mangiavano un po' di quaglia e
un po' di pernice, e son coloro che alternano tra il vizio e la virtù e
così si ingannano, sperando di non essere tanto cattivi ».
M. B., VIII, 11-15).
FRASE BIBLICA.
— Il Signore è vicino a chiunque lo invoca.
UNA MASSIMA DI DON BOSCO.
— Tollerate tutto, vivacità, insolenza, sbadataggine, ma non l’offesa di Dio e in modo particolare il vizio contrario alla purità.
PREGHIERA
DEL MESE. — Signor, la libertà tutta vi dono; Ecco le mie potenze, il voler mio; Tutto vi do, che tutto è vostro, o Dio, E nel vostro voler io mi abbandono. Per gradirvi ed amarvi, o mio Signore, Grazia datemi solo e vivo amore. Oh Dio! se voi mi amate, e se io vi amo. Già son ricco abbastanza e più non bramo. (Don Bosco, chiave del paradiso)
FIORETTO: — Sta sempre umile di mente, e in una posizione incomoda nel tempo di qualche preghiera.