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UN ANNO CON DON BOSCO

22° Novembre

CONFESSIONE 

 

§ 1. - Sacramento e sue parti - Esame di coscienza 

 

355) Che cos'è la Confessione? 

 

La Confessione è il sacramento istituito da Gesù Cristo per rimettere i peccati commessi dopo il Battesimo. 

 

Certamente Don Bosco è tra i santi che hanno confessato di più e  che più hanno predicato sulla grandezza e necessità di questo sacramento. 

 

117. Arte del Sacerdote. 

 

Le maniere franche di Don Bosco ispiravano confidenza anche  in coloro che per dignità o per età erano a lui maggiori. Quando qualcuno gli si avvicinava in sacrestia, richiedendolo del suo ministero sacerdotale, si accorgeva a colpo d'occhio se era di quelli che avessero  gravi imbrogli nella coscienza e sorridendo:  — Mio caro signore — gli diceva — l'avverto che non vorrei impiegare il mio tempo inutilmente. Se sono cose grosse, va bene; allora  io sono contento; ma per minuzie non vale la spesa.  Questi poveretti, respirando per quella facezia, gli rispondevano:  — Non dubiti che lo accontenteremo.  — Così va bene; e fra noi amici ce l'intenderemo subito.  Così si guadagnava la confidenza; e più l'accusa era intrecciata  e la questione difficile, tanto più egli godeva nel vedere l'operazione  della divina misericordia. (M. B. II, 159). 

 

118. Panegirico « sui generis ». 

 

Per la festa patronale di un illustre monastero Don Bosco fu invitato a predicare alle religiose. Queste, sapendo come possedesse  bene la storia ecclesiastica, attendevano di conoscere nuovi aspetti e  nuove circostanze della vita della Santa Patrona, con riflessioni ascetiche mistiche che dessero prova della sua scienza. Invece Don Bosco esordì affermando che da oltre un secolo i sacri oratori avevano  narrato in quel luogo la vita, e tessuti gli elogi della Santa Patrona,  ragion per cui chiedeva a sè stesso qual vantaggio si poteva ricavare  da cose a tutti note. Quindi, domandando il permesso alla Santa,  l'interrogava se non sarebbe stato conveniente cambiare, almeno per  varietà, il tema della predica di quell'anno. E senz'altro fissò il tema  che voleva svolgere: « Tendere alla perfezione e salvar l'anima per  mezzo delle confessioni ben fatte ». Pensate voi come rimasero le religiose e i cospicui signori e le nobili dame che formavano l'uditorio!  (M. B. III, 71). 

 

119. Un invito fraterno. 

 

« Un sabato sera — scrive Galleano Matteo — Magone stava  giocando con gli artigiani, quando suonò il campanello per le confessioni. Nonostante l'invito caloroso di Magone, nessuno si mosse. Giocò  alquanto ancora e poi, quasi volesse cambiar il luogo del divertimento,  li trasse tutti con sè alla porta della cameretta di Don Bosco e tanto  fece che li indusse a confessarsi ». (M. B. VI, 10). 

 

120. La corda della Confessione. 

 

Nel sogno in cui Don Bosco scorse i giovani seduti intorno a delle  mense in una gran sala tutta illuminata (S. Benigno 1880), il Santo,  dopo aver veduto una schiera di giovani che portavano in mano tante  rose e le andavano distribuendo, osservò anche un'altro spettacolo.  Scomparsa la luce e rimasto all'oscuro — narrò Don Bosco — vedevo facce rosse quasi di fuoco, ed erano di coloro che non avevano  ricevuto nè il giglio, nè la rosa. Vidi pure alcuni che si affaticavano  attorno ad una corda limacciosa pendente dall'alto e si sforzavano di  arrampicarcisi e andare in alto; ma la corda cedeva sempre e veniva  giù un poco, di modo che quei poverini erano sempre a terra con le  mani e la persona infangate. Stranamente meravigliato di vedere in  quella sala un simile gioco, domandai con insistenza che cosa mai volesse significare quello che io vedevo. Mi fu risposto: «La corda è la  confessione: chi sa bene attaccarvisi arriverà certamente al cielo: e  questi sono appunto quei giovani che vanno sovente a confessarsi e  si attaccano a questa corda per potersi innalzare; ma vanno a confessarsi senza tutte le disposizioni necessarie, con poco dolore e poco proponimento, e perciò non possono arrampicarsi; quella corda si rompe  sempre e non possono mai innalzarsi, ma scivolano giù e sono sempre  allo stesso piano». Ad un tratto sparirono e con essi sparì pure quel  po' di luce ed io rimasi in una totale oscurità. (M. B. XIV, 554). 

 

FRASE BIBLICA. — Tu regni con dolcezza e misericordia. 

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. — Mi accosterò al sacramento della penitenza ogni otto giorni e procurerò di praticare i proponimenti che ciascuna volta farò in confessione.

 

PREGHIERA DEL MESE. — «O Signore Onnipotente, il quale per l'amore, che portaste agli uomini, vi degnaste di prendere umana carne, di vivere fra gli stenti, di soffrire dolorosissima passione e finalmente di spirare in Croce, deh! per tanti meriti che ci procuraste col vostro preziosissimo Sangue, vi prego di volgere uno sguardo pietoso ai tormenti che soffrono nel Purgatorio quelle anime benedette, che partendo da questa valle di pianto in grazia vostra soffrono gli ardori di quelle fiamme per scontare i debiti che hanno tuttora verso della vostra Divina Giustizia. Accettate dunque, o pietosissimo Iddio, le preghiere che per esse vi porgo, traetele da quel carcere tenebroso, e chiamatele alla gloria del Paradiso. Vi raccomando particolarmente le anime dei miei parenti, benefattori spirituali e temporali, e in special modo quelle a cui posso essere stato occasione di peccato col mio mal esempio. Vergine SS. Madre pietosa, consolatrice degli afflitti, intercedete voi per quelle anime, affinchè per la vostra potentissima intercessione volino a godere quel Paradiso che loro sta preparato.». (Da Il giovane provveduto, San Giovani Bosco)

 

FIORETTO: — Ama il tuo bene regolatamente, cioè come lo vuole Iddio e finché non lede i diritti del prossimo.

 

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