.

.

Cappellina Home  

 

UN ANNO CON SAN GIUSEPPE

10° Luglio

UNIONE DI GESÙ, MARIA E GIUSEPPE.

 

L'essere uniti nella abitazione ma non di cuore è un tormento; essere uniti di cuore e non di abitazione è una felicità; ma esserlo e di abitazione e di cuore, è, a detta di Ugo di san Vittore, un paradiso in terra. Or questa beata sorte toccò a Giuseppe. Che tipo di sposa! che figlio adorabile! che unione fra queste tre persone che così bene rappresentavano la santissima Trinità, fatti l'uno per l'altro, scelti per il compimento del più grande dei misteri! Maria e Giuseppe non hanno che un cuore ed un'anima sola, operano sempre concordi, sono sempre animati dagli stessi sentimenti, praticano le stesse virtù. Rechiamoci insieme, si dicono, seguendo l'esempio di Tobia e di Sara; rechiamoci insieme ad adorare il Signore. Per obbedire all'editto dell'imperatore, Gesù va a fare una pubblica professione di dipendenza, facciamogli una protesta solenne di fedeltà: nasce in una stalla, asciughiamogli le sue prime lagrime, soccorriamo con amore ai suoi primi bisogni. Vuol andare al tempio per offrirsi al Padre suo, carichiamoci noi di questo peso prezioso; ch'egli fra le nostre braccia gusti le dolcezze del riposo. Fra i dottori stupefatti della sua sapienza, egli riempie il mondo della gloria del suo nome, compresi d'ammirazione e di una gioia comune rendiamogli d'accordo omaggi: Exurge, Sara, adoremus dominum. Unione santa ove Dio presiede, famiglia celeste in cui egli fa parte. Trinità creata, immagine della Trinità increata di cui voi formate la gloria e le delizie; entrate, o servo fedele, nel gaudio del vostro Signore, o a meglio dire, accoglietelo in casa vostra ov'egli porta il gaudio. Mai la tribù di Levi potè dire così: il Signore è la mia porzione! Dominus pars haereditatis meae! Fu mai matrimonio figura più bella dell'unione di Gesù Cristo con la Chiesa? Il divino Agnello celebrò mai nozze così splendide? Offrì mai la sposa dei cantici frutti più belli a colui pel quale ella custodiva tutti quelli del suo giardino? Tutti questi beni per questa Arca novella sono venuti al novello Obededon: Omnia mihi bona venerunt cum illa. Avventurata compagnia, dove si può dare libero sfogo agli affetti del cuore senza che nessun timore nè di pentimento, nè d'inganno venga a turbare, avere vicinanza con Dio, operare in sua presenza, vivere nella sua casa mangiare alla sua mensa, con la dolce famigliarità di un padre nella propria famiglia. Comunanza perfetta di beni e di mali, nella quale ognuno ha tutto e non ha nulla. Unione, i cui nodi tutto stringe, tutto abbellisce. Servizi scambievoli, l'obbedienza, l'amore, il rispetto li assicurano a Giuseppe, la religione li presta a Gesù; lo zelo tutto previene, si approfitta di tutto. Felici le case che assomigliano a quella di Nazaret! Dio si trova in esse, Maria e Giuseppe le difendono con il loro amore e con la loro potentissima protezione.

 

O sposo ben degno della madre di Dio san Giuseppe, lasciate che oggi ammiri la sublime vostra dignità che unendovi a questa Vergine incomparabile la quale è sollevata al di sopra d'ogni pura creatura, ha pur voi collocato in un posto il più eccelso di gloria a lei vicino. O casto sposo di Maria, che avete legittima autorità sulla persona della Madre e del Figlio, presentatemi a Gesù e a Maria: e raccomandate loro la salute della mia anima, e per vostra potente intercessione io otterrò quel che mi bisogna per salvarmi.

 

FIORETTO. Cominciate oggi con gran fervore la novena di san Giuseppe (poi la trovi tra le Novene - inizio 10 Marzo).

 

Favori straordinari ottenuti per la protezione di san Giuseppe. 
Nel 1823 in una delle case succursali, soggette al piccolo seminario di S. Acheul, denominata S. Giuseppe di Blamont, si era eretta da poco tempo una cappella in onore di questo Santo. Tutti gli allievi si preparavano con una pia novena alla consacrazione di questa. Nel primo giorno della novena il superiore incontra un giardiniere, che dimorava in quelle vicinanze, ed avendo osservato sul volto di lui un'aria trista e melanconica, gliene chiede il motivo. «Ho, rispose quest'uomo, due figli malati da molto tempo, e tutti i rimedi suggeriti dall'arte sono stati inutili.» Il superiore mosso compassione lo consigliò di ricorrere al sommo medico per la mediazione di S. Giuseppe. «Subito, ripiglia il buon uomo, incomincerò una novena con tutta la mia famiglia, nella quale parecchi hanno appunto la fortuna di portare il suo nome; degnatevi vi prego di unirvi con noi.» Rientrò in casa sua pieno di confidenza, pose da parte tutte le medicine e cominciò con gli altri la proposta novena. Nel primo giorno la febbre e la gonfiezza diminuirono sensibilmente e nei susseguenti giorni tutti gli umori cattivi scomparvero, e la febbre pure cessò. Finalmente il nono giorno, che era quello della festa, il pio giardiniere si presenta ripieno di gioia al seminario di Blamont coi suoi due figli risanati, chiedendo licenza di assistere con essi alle sacre funzioni della giornata, al fine di ringraziare il loro Protettore.Conviene pur anche raccontare altro prodigio segnalatissimo che si operò nell'anima di uno di questi fanciulli, il quale fino a quel giorno aveva mostrato un carattere bizzarro, e dopo diventò modello di vera dolcezza, docilità e diligenza nell'adempimento de propri doveri.

 

Oggi hai fatto il fioretto? scrivi il tuo nome e offri una rosa CLICCA QUI

 

 

il Chiostro: indice meditazioni